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di Alessandro Iacuelli

Era stato cancellato con una mossa a sorpresa di Calderoli, nella manovra di agosto, il Sistema Informatizzato di Tracciabilità dei rifiuti speciali. Ora all'improvviso si torna indietro. Una storia senza fine, con rinvii, test falliti, test riusciti, altri rinvii, partenze scaglionate, abolizioni totali e ripristini delle abolizioni. Ora, la commissione Bilancio del Senato ha approvato all'unanimità un emendamento alla manovra bis, che ripristina il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi. "Un segnale importante per la difesa dell'ambiente e la tutela della legalità nel nostro Paese", ha commentato il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo.

L'emendamento, approvato nell'ambito dell'esame in Senato del provvedimento per la sua conversione in legge (ddl 2887), prevede l'entrata in vigore del Sistri a partire, stavolta, dal 9 febbraio 2012. Le imprese, che da tempo denunciano le difficoltà procedurali e le criticità del Sistema, avranno così 5 mesi di tempo per adeguarsi, anche grazie all'aiuto del ministero dell'Ambiente che dovrà confrontarsi con i rappresentati delle imprese e i gestori nella individuazione delle soluzioni ai problemi finora emersi.

L'emendamento approvato prevede anche, per i rifiuti non pericolosi, un regime di esenzioni parziali o totali che dovrà essere definito dal ministero dell'Ambiente (di concerto con il ministero per la Semplificazione) attraverso un decreto da emanare entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione della Manovra Bis. "Con l'opportuno rodaggio previsto e con gli interventi che si renderanno necessari per andare incontro agli operatori, il Sistri partirà al meglio e si rivelerà un utilissimo strumento per le aziende e per la protezione del territorio", ha dichiarato Prestigiacomo.

Commenti positivi sono arrivati anche dai senatori PD Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, per i quali il ripristino del Sistri è una "ottima notizia: ora però il Governo deve impegnarsi, da oggi fino all'entrata in vigore delle nuove procedure, per correggere i tanti difetti, le tante tare che hanno impedito finora l'efficace avvio del sistema complicando inutilmente la vita a imprese e operatori".

Oramai, quella del Sistri assomiglia pià ad una fiction senza fine, che ad un'effettiva azione per la difesa dell'ambiente ed il contrasto alle ecomafie. Una fiction certamente ricca di colpi di scena, ma che da un punto di vista politico ha già minato la credibilità del nostro Paese in Europa. Il Sistri è stato promosso nel 2009 dal ministero dell’Ambiente per permettere l'informatizzazione dell’intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale, poi dopo pochi giorni per una pressione dello stesso presidente del Consiglio, fu aggiunta anche la filiera dei rifiuti urbani per la sola Regione Campania.

Doveva entrare in vigore dal primo gennaio 2010, poi sono iniziati i rinvii, le deroghe, fino alla sua cancellazione (dopo che lo Stato lo ha realizzato e quindi pagato) con la mossa a sorpresa di Calderoli. Così, anche il 2011 terminerà senza che l'Italia abbia abbandonato la compilazione manuale di moduli cartacei per la gestione dei rifiuti industriali. Già in corso, ancora prima della fine della realizzazione e dei test, un'inchiesta da parte della Procura di Napoli per truffa ai danni dello Stato: riguarda l'assegnazione dei lavori di progettazione, senza una gara d'appalto aperta, fatti dalla Selex, azienda travolta dallo scandalo Finmeccanica.

Il Sistema semplifica le procedure e i costi sostenuti dalle imprese per lo smaltimento dei rifiuti speciali e pericolosi e allo stesso tempo, attraverso il sistema di rilevazione, fornisce dati in tempo reale alle autorità di controllo quali il Comando carabinieri per la tutela dell’Ambiente che gestiscono il sistema di tracciabilità. Mediante sistemi elettronici i rifiuti speciali e pericolosi sono monitorati lungo tutta la filiera. Il risultato è vistoso in diversi settori: legalità, prevenzione, efficienza, in definitiva nella modernizzazione nel maggior controllo e tracciabilità che scoraggia e contrasta quelle ecomafie che lucrano sul traffico illegale dei rifiuti.

Ora è necessario superare le difficoltà che gli operatori e le imprese interessate dal nuovo sistema hanno riscontrato nei diversi test, i cosiddetti "click day", avviati per simulare a regime la procedura SISTRI, che secondo certe industrie hanno avuto esiti negativi. Bisogna vedere però se il ritorno dell'informatizzazione sarà condiviso anche dagli imprenditori italiani interessati, quelli che fino ad oggi hanno sempre remato contro un sitema che non gli permetterebbe più di liberarsi sottocosto dei propri rifiuti generati dai processi di produzione.

Il provvedimento per la rinascita del sistema di tracciabilità dei rifiuti prevede che le oltre 400mila imprese per le quali il SISTRI sarebbe dovuto entrare in vigore in questi giorni abbiano 5 mesi in più: quindi, ci sarà tempo tempo fino a febbraio 2012 per adeguarsi al sistema e dotarsi di tutti gli apparecchi necessari al suo funzionamento.

L'emendamento approvato dalla Commissione prevede anche la possibilità, per gli operatori che producono solo rifiuti soggetti a ritiro obbligatorio da parte di sistemi di filiera ex lege, di delegare i propri adempimenti Sistri ai Consorzi di recupero, sulla base delle modalità previste per le associazioni di categoria.

In attesa che queste nuove norme siano varate in via definitiva dal Parlamento, restano al momento in vigore le abrogazioni previste dal decreto-legge del 13 agosto 2011. Continuano ad applicarsi anche le altre norme sulla gestione dei rifiuti previste dalla normativa “pre-Sistri” (tenuta dei registri di carico e scarico, Mud e formulario d’identificazione del trasporto dei beni a fine vita).

Chissà se questa sarà davvero la volta buona e se basteranno le sessioni di aggiornamento messe in calendario dalle associazioni di categoria in accordo con il ministero con lo scopo facilitare gli operatori e sviluppare un software più efficiente e usabile a colmare le lacune di un sistema utile sulla carta ma di fatto finora inapplicabile.