Sul giudizio che Andrea Muccioli ha tranciato a riguardo della legge Fini -
Giovanardi sulla droga e dintorni, si può concordare: San Patrignano
la definisce "una schifezza elettorale" e denuncia lo squallido tentativo
di raccattare qualche manciata di voti.
L'ispiratore della signora Moratti si scaglia contro Fini e Casini perché
non avrebbero mantenuto fede alla promessa di un provvedimento che doveva marcare
in maniera definitiva e solenne la differenza tra consumo e spaccio.
Anche ammesso che questo sia un punto importante (lo spaccio è, frequentemente,
una maniera per campare e, si sa, Monsignor Romero diceva che aiutare un povero
cristo è atto di pietà cristiana, chiedersi le cause della sua
povertà diventa comunismo), Muccioli e Moratti fingono che la legge cialtrona
contenga solo norme inefficaci.
Inefficace lo scandalo di stabilire per legge la parità tra sostanze
così diverse? Inefficace prefigurare percorsi penali per i soggetti colti
in flagranza di uso o di detenzione? Per il Signore del Colle (di S. Patrignano) e per l'ineffabile devastatrice
della scuola italiana, la legge non è sufficientemente severa, sarebbe
quasi una depenalizzazione.
Qui potremmo sfiorare il paradosso: stai a vedere che quell'antiproibizionista
di Gianfranco Fini e quel recuperatore di tossicomani di Giovanardi si sono
sbagliati. Dietro lo slogan "no alla droga, punto e basta" nascondevano
ambizioni di legalizzazione, ansie di depenalizzazione.
Muccioli tace su tutto l'impianto del provvedimento, firmato da Ciampi ed in
attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, nonostante la penosa inclusione
nel decreto sulle Olimpiadi e gli altri aspetti ampiamente incostituzionali
contenuti nel capolavoro.
Tace, ad esempio, sul fatto che (prima volta in Italia) il discrimine che gli
sta tanto a cuore (la differenza tra consumo e spaccio, tra un destino "solo
amministrativo e di cura" ed uno penale) sia stato demandato ad una commissione
di esperti che stabilirà per ogni sostanza la quantità al di sotto
della quale potrete cavarvela con un programma terapeutico; al di sopra della
quale vi dovrete trovare un avvocato penalista, meglio se di fama. Esperti,
si ripete, che definiranno i destini giudiziari. Esperti, non parlamentari.
La commissione è già al lavoro ed è formata da qualche
timoroso funzionario pubblico e da una schiera di tossicologi clinici, quasi
tutti attribuibili ad AN. Fanno eccezione, in quanto a competenze, il dottor
Fantoma (Dipartimento Nazionale Politiche Antidroga, già militante del
Fronte della Gioventù e di AN, fedelissimo di Alemanno e Gasparri, servitore
dello Stato di recente nomina come consulente) e Nicola Carlesi (già
deputato di AN ed ex Direttore del Dipartimento appena citato). Insomma, un
modello di gruppo aperto, di commissione paritetica, di presenze trasversali
e multiculturali.
Muccioli, però, ha ragione: Giovanardi, Fini ed i loro accoliti sono
in vibrante campagna elettorale; così, dopo aver liquidato un pasticcio
drammaticamente pericoloso, ora sono tutti impegnati a saldare i loro debiti.
Può essere che la promessa a Muccioli non sia stata onorata; nel frattempo,
si affannano ad onorare altre varie promesse: a chi, tra gli esperti e gli operatori,
ha avuto fegato e faccia tosta per partecipare alla Conferenza di Palermo, arrivano
fondi, progetti e finanziamenti. Fantoma ha in animo un'azione signorile ed
onesta: si dimetterà tra qualche settimana e Giovanardi provvederà
a rifargli un altro bel contratto triennale; così, vedi mai che si cambi
Governo
È già pronto un bel decreto per fondi sostanziosi (5 milioni
di euro) per supportare qualche buona azione preventiva. Stavolta, sarà
il turno delle "comunità giovanili". Gli operatori del settore
trasecolano: queste realtà sono sconosciute, mai viste, mai sentite.
Tranquilli, si tratta delle organizzazioni giovanili di AN che, guarda caso,
hanno proprio questo nome.
Con le critiche e lo smarcamento di Muccioli, resta solo don Gelmini, (conosciuto
ormai come Pim Pum Fracassino per le sue uscite roboanti) l'entusiasta della
legge.
Magra consolazione per i nostri eroi.
Circa il solo supporter del pasticciaccio, c'è chi si è messo
a fargli i conti: Pim Pum Fracassino dichiara di avere salvato durante la sua
benemerita attività 300.000 giovani deviati dalla droga, con una media
di 12.000 l'anno. Qualcuno ha chiamato i "centri di recupero" dove
si pratica la cristoterapia (78 strutture accreditate) e si arriva ad un totale
di 485 utenti presenti.
Che sia una novella moltiplicazione? Non più di pani e di pesci, ma di
"ragazzi da salvare"?