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Categoria: Esteri
di mazzetta

Nasce oggi la FGE, una forza europea destinata a compiti di gendarmeria continentale.
La FGE è stata istituita tramite accordi informali tra alcuni governi e vi parteciperanno elementi provenienti da Olanda, Italia, Spagna, Portogallo e Francia. La sua costituzione non è stata deliberata da alcun organo legislativo, ma attraverso incontri informali tra i ministri della difesa di alcuni Stati, che conferiranno al nuovo corpo uomini provenienti dalle polizie militarizzate europee: i Carabinieri italiani, la Gendarmeria francese, la Guardia civil spagnola, la Guardia Nazionale repubblicana portoghese e la "Koninklijke Marechaussee" olandese. Appare dunque evidente che la neonata FGE va intesa come un corpo paramilitare. La FGE non nasce sotto buoni auspici, perché sarà un corpo con una missione confusa, che spazia dal peacekeeping internazionale agli interventi sul suolo europeo in funzione di ordine pubblico: troppo vasto il suo raggio d'azione perché si possa pensare che nasca per rispondere ad un'esigenza precisa.
Ancora meno simpatica la circostanza che vuole la sede della forza nello stesso edificio che ospita il CoESPU (Centro che si occupa dell'addestramento dei corpi paramilitari di paesi non-UE, secondo le direttive dell'esportazione di "sicurezza") e quella per cui la sua concezione sia da far risalire al generale Leonardo Leso (al comendo del CoESPU). Il generale Leso era infatti il comandante della disastrosa operazione Ibis in Somalia, dalla quale il nostro contingente si ritirò con disonore dopo essere entrato in conflitto con le autorità USA per il sostegno fornito ad alcuni personaggi ambigui, ma anche per il vergognoso caso delle torture ai danni dei somali da parte dei soldati della Folgore. Vergogna ancora non sanata, visto che alle risultanze della Commissione Parlamentare d'inchiesta appositamente costituita, non sono seguite punizioni o rimproveri ufficiali. I torturatori sono andati impuniti, e chi ne era responsabile promosso; un film già visto.
Il generale Leso è anche l'ideatore della MSU (Multinational Specialised Unit), impiegata in missioni di mantenimento dell'ordine pubblico dal Kosovo all'Iraq, recentemente finita sotto inchiesta per i mancati controlli su traffici di armi e di reperti archeologici da parte di militari impegnati nelle missioni all'estero. Lo stesso generale lo troviamo anche a Genova con compiti di ordine pubblico durante il tragico G8. Per quanto indubbiamente competente in materia, non sembra esattamente una figura politicamente rassicurante.

Dunque la FGE avrà compiti di intelligence, sorveglianza generale, polizia giudiziaria e mantenimento dell'ordine, oltre a poter essere dispiegata in compiti di peacekeeping in collaborazione con altri organismi internazionali. Sarà sotto il comando di 30 ufficiali agli ordini del brigadiere generale Gerard Deanaz, francese, che disporranno di un contingente dai 1000 ai 5000 uomini, pronti a essere dispiegati nel tempo massimo di un mese.

Ancora una volta nel vuoto politico europeo prendono vita strane creature; se la collaborazione internazionale può avere un senso nel controllo dei confini, non si capisce l'istituzione di questi doppioni destinati ad operare virtualmente al di fuori del controllo politico, sovrapponendosi ai corpi nazionali ed agli accordi di collaborazione già esistenti. Ancora più grave sarebbe l'ipotesi che vuole la FGE come un corpo impiegabile nelle operazioni di ordine pubblico interno, dato che non è per nulla sentita l'esigenza di dotarsi di un corpo paramilitare europeo per affrontare le manifestazioni di piazza.
Un altro aspetto inquietante è dato dal fatto che la FGE sarà sotto il controllo di un High Level Inter-Ministry Committee (HLIMC), cioè un comitato nominato da alcuni ministri dei paesi europei, mentre non sono previste procedure di controllo, né di rendiconto, amministrativo o politico.
La disordinata costruzione europea, priva di una reale testa politica, genera un numero enorme di mostriciattoli di dubbia utilità, una tendenza preoccupante che inclina a temere non solo la nascita di doppioni inutilmente costosi, ma anche la nascita di strutture poco trasparenti.

Una scarsa trasparenza ed una mission poco chiara che non sono certo nei desideri di quanti aspirino alla costruzione di una UE; esiste una differenza evidente tra le avanzate aspettative dei cittadini europei e le soluzioni finora realizzate da strane congreghe che operano al di fuori del controllo parlamentare.