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di Manuel E. Yepe

A metà del XIX, il partito repubblicano, rappresentante degli interessi della nascente capitale industriale del Nord, vinse la battaglia militare contro il partito democratico meridionale, rappresentante e difensore della piantagione schiavista e della stessa schiavitù. Tuttavia, le istituzioni meridionali - incluso il loro sistema religioso che giustificava la schiavitù e che definiva il bianco come un essere sociale superiore - non sparirono. La sconfitta sofferta dal Sud fu dura per la società meridionale che, da allora, vide il Nord come straniero, secolare e lontano: un nemico da combattere. La guerra civile, che per il Nord terminò nel 1865, cominciava appena per il Sud.

Quanto detto è la risposta di Nelson P. Valdés, intellettuale cubano che vive negli Stati Uniti da quattro decenni, all’intervista che gli feci per mail. Secondo questo professore, esperto di questioni storiche degli Stati Uniti, che fino al suo recente pensionamento lavorava per l’Università del New Mexico, l’assassinio di Abraham Lincoln da parte di un meridionale nel 1865 fu il primo questionamento di potere dei settentrionali. E tale situazione si è mantenuta fino ad oggi.

Il Sud, da allora, si è visto discriminato dal Nord. Mano a mano che l’affare delle fattorie familiari si andava estinguendo (rimpiazzato dall’affare agrario o agribusiness), i contadini che si opponevano al capitalismo - che pagando bassi stipendi ai messicani rendeva impossibile che i fattori prosperassero - si allinearono con i meridionali.

Nel Sud si sviluppò un nazionalismo meridionale contrario al nord. Se si pensa agli Stati Uniti come ad una sola nazione, questo può non essere percepito. Ma in realtà sono due nazioni con dinamiche differenti, enfatizza il professore Nelson P. Valdés. Quelli del Sud erano "free traders" perché la piantagione nel Sud dipendeva dell’esportazione di cotone in Europa. Quelli del Nord, che s'industrializzava, erano protezionisti, influenzati da un’ideologia di lavoro libero professionista orientato alla campagna, con schiavi o senza di loro. Nel Sud, che geograficamente si estende nella costa fino alla Virginia ed arriva alle porte di Washington, dominava la piantagione.

La sconfitta militare del Sud non fu la sconfitta delle istituzioni del sud, neppure dell’ideologia. Il Nord è industrializzato e con il tempo è venuto a dipendere dalle finanze, le banche e le ipoteche, visto che le industrie sparirono quando furono esportate nel Terzo Mondo. Il Sud, d’altra parte, ha continuato ad essere agricolo fino al decennio del 1920. quando cominciò l’estrazione di grandi quantità di petrolio in Texas, Louisiana e Alabama; pertanto, fu nel Sud che, poco a poco, si sviluppò il potente gruppo di potere petrolifero.

Nel Sud, dove i bianchi erano maggiormente poveri ma si credevano superiori agli schiavi, sorse nel 1865 il Ku Klux Klan, la cui funzione fu di mantenere di fatto quello che la legge proibiva. Si mantenne la proibizione del voto agli afro americani e solo a causa di un nuovo intervento del nord con truppe federali un secolo dopo, si legalizzarono i diritti civili degli afro americani. L’ideologia nazionalista e conservatrice si fonde nel Sud con la tradizione di identificazione con il passato. Alla fine di tutto, i padri fondatori riconobbero la schiavitù e non la questionarono! La Costituzione originale permetteva la schiavitù.

L’aspetto religioso non può essere ignorato. L’ideologia della rivendicazione è basata sulla religione dei battisti meridionali (Southern Baptists o Calvinista). Dio individua un gruppo particolare e, per i meridionali, loro sono il popolo eletto, contro i settentrionali. Persero la guerra civile perché Dio li stava provando. L’espansione del paese prima e dopo la guerra civile è diretta dai meridionali. E lo stesso succede negli stati di frontiera con il Canada, dove si unisce la tradizione luterana del nord d’Europa con le attitudini razziste.

Molti meridionali se ne andarono in Alaska. Lo stato dello Utah è popolato da mormoni, teologia razzista con basi meridionali proveniente da quella tradizione di destra dell’Arizona. Gruppi etnici e di afro americani sono stati influenzati da questa ideologia attraverso il prosperity gospel o vangelo della prosperità e la sicurezza con la quale enfatizza tale movimento dal XIX secolo. Il Presidente Barack Obama rappresenta, secondo l’ottica meridionale, gli interessi del Nord. È settentrionale (di Chicago), afro americano alleato della finanza: i tre elementi che uniscono la destra meridionale contro il Nord.

Il professor Nelson P. Valdés considera che i punti di vista di questi due poli della politica degli Stati Uniti rispetto alle relazioni con Cuba, bisogna vederli a partire dal fatto che i meridionali sono conservatori e per questo opposti, fino all’osso, alle idee politiche progressiste. Da parte loro, ai democratici del Nord non interessa spendere capitale politico nel tema Cuba. Questo è un non issue, un "non tema" nell’ambito della politica nazionale. Inoltre, “i governanti cubani non hanno capito che esistono due Paesi negli Stati Uniti, con due politiche estere”. Quando in nord-america si parla, soprattutto in periodo elettorale, di stati azzurri e rossi, ci si sta riferendo a due nazioni. E, secondo il professor Nelson, quella che sta rimontando, è quella del Sud