Nei meandri dei fondi per il Pentagono, le risorse per lo sviluppo di armi
spaziali
Secondo unanalisi congiunta del World Security Institutes Center for Defense Information (CDI) e del Henry L. Stimson Center, il documento con il quale il Pentagono richiede i fondi per il 2007 Pentagons Fiscal Year 2007 (FY 07)- stanzia circa un miliardo di dollari a programmi che potrebbero sviluppare capacità tecnologiche a doppio uso impiegabili nel settore delle armi spaziali. In assenza di una chiara politica e strategia nazionale su nuove attività militari nello spazio, lamministrazione George W. Bush sta sovvenzionando programmi militari che creeranno fatti in orbita. Questi fatti lo sviluppo e il test di tecnologie utilizzabili per la costruzione di armi spaziali, e il dispiegamento nello spazio di sistemi a doppio uso, in mancanza dellelaborazione di un codice di condotta che ne regoli limpiego - spingeranno la politica statunitense verso il sì alle armi spaziali senza un dibattito in merito al Congresso o nellopinione pubblica.
Secondo il direttore del CDI, Theresa Hitchens, uno degli autori del rapporto, Il Congresso deve divenire più consapevole di questi sforzi, nascosti nelle pieghe delle bizantine richieste di fondi da parte del Pentagono, e deve assicurare che simili programmi non procedano finché non sia concluso un appropriato e approfondito processo di policy-making, che deve tener conto degli input del Congresso e dellopinione pubblica.
Theresa Hitchens e Victoria Samson, analiste del CDI, e Michael Katz-Hyman, ricercatore del Henry L. Stimson Center, hanno spulciato le richieste di budget presentate dalla Air Force e dalla Missile Defense Agency, ed hanno evidenziato programmi che meritano ulteriori analisi. Particolarmente preoccupanti quanto al loro doppio uso sono lo Space Test Bed e il Near Field Infrared Experiment della Missile Defense Agency, e lExperimental Satellite Series e lAutonomous Nanosatellite Guardian for Evaluating Local Space della Air Force.
Il rischio è in definitiva di arrivare inconsapevolmente al punto in cui il dispiegamento di armi dello spazio sarà il passo successivo e inevitabile dellimpiego di tecnologie ad uso duale. La tecnologia parrebbe così prendere il sopravvento sullinerzia politica ed imporre la propria intrinseca logica.
Ma la realtà non è questa, perché dietro alla volontà di armare lo spazio esistono teorizzazioni strategiche da tempo sviluppate dagli addetti ai lavori nei comandi strategici di competenza, che hanno trovato negli ideologi neoconservatori, Rumsfeld in testa fin dalla sua prima nomina nel 2001, la loro sponda politica. In questo quadro, il via allimpiego di tecnologia duale non è che il primo passo per poi procedere con una politica più assertiva.
Secondo i militari, lo spazio è destinato a divenire il nuovo e strategico medium della conduzione della guerra, allo stesso modo del cielo agli inizi del secolo scorso. Lo spazio, difatti, nel gergo dellUS Air Force è la chiave della Full Spectrum Dominance la capacità soverchiante di proiezione globale della forza militare in tutti gli scenari bellici - e per mantenerne il controllo gli Usa devono dispiegare armi nello spazio proprio adesso, per sfruttare lattuale supremazia e prevenire analoghe mosse (ritenute inevitabili) da parte dei peer competitors - Cina in testa.