di redazione

Dopo 10 giornate aveva solo 12 punti, eppure la Juventus è riuscita a vincere con facilità anche questo Campionato. La certezza matematica è arrivata ieri: dopo la vittoria dei bianconeri sulla Fiorentina (2-1 domenica sera) e la sconfitta rimediata ieri dal Napoli all’Olimpico contro la Roma, i punti di distacco fra gli azzurri e la capolista sono saliti a 12, quando ormai restano da giocare solo 3 partite. La Signora conquista così il quinto scudetto consecutivo, eguagliando il record storico che già le apparteneva, ma risaliva addirittura all’anteguerra (1930-1935).

A questo punto l’interesse residuo di questo finale di Campionato è sulla lotta per il secondo posto, che si è clamorosamente riaperta. Con il successo di ieri, arrivato a pochi minuti dalla fine grazie a un destro piazzato dal limite di Nainggolan, la Roma si porta a -2 dal Napoli.

Considerando che lo scontro diretto al San Paolo era finito 0-0, alla squadra di Spalletti basterebbe arrivare a pari merito con gli azzurri per conquistare la posizione che evita gli scomodissimi preliminari di Champions League (ancora più pericolosi quest’anno in ottica preparazione, visto che in estate si giocano Europei e Coppa America). Da segnalare, nella partita di ieri, l’ottima prestazione del portiere Szczesny, che salva in tre occasioni su Higuain. Per quanto riguarda Totti, il capitano giallorosso entra in campo negli ultimi 9 minuti e avvia l'azione che decide la partita.

La vittoria della Roma pone fine alle speranze dell’Inter, che rimane a -7 dai giallorossi ed ormai - con 5 lunghezze di vantaggio sulla Fiorentina - è quasi certa di chiudere la stagione al quarto posto, il primo posizionamento utile per l’Europa League. In uno degli anticipi di giornata i nerazzurri superano 3-1 in rimonta l’Udinese, celebrando il ritorno di Jovetic (autore di una doppietta) e la prima rete di Eder con la nuova maglia. Curiosità: al fischio d’inizio non c’era nemmeno un italiano in campo. È un record storico per la serie A e nei 5 maggiori campionati europei era successo solo una volta nel 2009 in una sfida fra Portsmouth e Arsenal.

Un’altra lotta che si riapre è quella per il sesto posto, l’ultimo che consente la qualificazione in Europa. Dopo lo 0-0 casalingo con il Carpi, il Milan di Brocchi si produce in un nuovo harakiri perdendo 2-1 in trasferta contro il Verona ultimo in classifica. Menez sblocca la gara, ma nella ripresa l’ex Pazzini pareggia su rigore, poi Donnarumma para tutto ma si arrende a una magia di Siligardi (scuola Inter) al 95esimo.

Con questo risultato a sorpresa il Sassuolo recupera terreno e ormai è a solo un punto di distanza dai rossoneri. Domenica, infatti, la squadra di Di Francesco ha battuto 3-1 il Torino: apre Sansone, pareggia Bruno Peres, poi i gol di Peluso e Trotta.

Lo scivolone milanista avrebbe potuto rilanciare anche le ambizioni europee della Lazio, che però si auto-esclude dal rush finale per l’Europa League perdendo 2-1 in trasferta sul campo della Sampdoria. I biancocelesti passano in vantaggio con Djordjevic, poi sbagliano un rigore con Candreva e per colpa della solita difesa imbarazzante subiscono la rimonta dei padroni di casa.

La sfida fra Bologna e Genoa, due squadre che non hanno più nulla da chiedere a questo campionato, finisce 2-0 per gli emiliani, che con le reti di Giaccherini e Floccari cancellano lo 0-6 rimediato San Paolo 4 giorni prima.

Nella lotta per non retrocedere, il Frosinone compie un passo probabilmente fatale perdendo 2-0 in casa contro il Palermo (in rete Gilardino e Trajkovski). I ciociari rimangono a 30 punti e scivolano al penultimo posto, superati di due lunghezze proprio dai rosanero. Una boccata d'ossigeo per il Carpi è invece la vittoria sull'Empoli che li porta a 35 punti. Se finisse così sarebbe salvo.