Il pugno di ferro del Piano Ruanda

di redazione

Dopo due anni di ostruzionismo da parte della Camera dei Lord, il governo conservatore britannico ha alla fine incassato l’approvazione definitiva della legge che consente di deportare immigrati e richiedenti asilo in Ruanda. La “Safety of Rwanda (Asylum and Immigration) Bill” ha chiuso il suo percorso al parlamento di Londra poco dopo la mezzanotte di lunedì. Il provvedimento, introdotto...
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Ucraina, l’illusione delle armi

di Michele Paris

L’approvazione di una nuova all’apparenza consistente tranche di aiuti americani da destinare all’Ucraina è stata per mesi invocata come la soluzione alla crisi irreversibile delle forze armate e del regime di Kiev di fronte all’avanzata russa. Il via libera della Camera dei Rappresentanti di Washington nel fine settimana ha perciò scatenato un’ondata di entusiasmo negli Stati Uniti e in Europa. I quasi 61 miliardi appena stanziati non faranno però nulla per cambiare il corso della guerra e, se anche dovessero riuscire a rimandare la resa ucraina, aggraveranno con ogni probabilità i livelli di distruzione e morte nel paese dell’ex Unione Sovietica. La propaganda di governi e media ufficiali, scattata subito dopo il voto in...
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di Sara Michelucci

Una favola dal sapore ambientalista, quella che Roger Spottiswoode e Brando Quilici mettono in scena nel film Il mio amico Nanuk. Ancora una volta l’uomo si confronta con la natura circostante e ancora una volta si prova a rendere sulla pellicola il rapporto uomo-animale. Un connubio che fa parte di tanta letteratura, come il famoso Il libro della giungla, e che riporta l’essere umano di fronte a se stesso e alle sue origini. E il regista fa un chiaro cenno al famoso Nanuk l'eschimese, documentario muto del 1922 di Robert J. Flaherty, che voleva descrivere una società alternativa a quella occidentale.

Un’avventura che si svolge nelle terre dell’Artico Canadese. Luke è ragazzo di 13 anni, che vive con sua zia Rita quando la madre è fuori per lavoro e che ha perso suo padre in un incidente. Nanuk, invece, è un cucciolo di orso di 4 mesi. Il giovane Luke sfida la natura per riportare il cucciolo di orso polare, altrimenti destinato a finire in uno zoo, alla madre orso catturata dai rangers della cittadina di Devon, dove il ragazzo vive, e trasportata in elicottero nel grande Nord.

Nella difficile impresa lo aiuterà Muktuk, guida di origini Inuit che conosce bene la regione degli orsi polari. Ma nel rischioso viaggio fino all’estremo nord, una tempesta e il crollo di giganteschi ammassi di ghiaccio separano Muktuk da Luke e il cucciolo. Abbandonati a se stessi, i due devono sopravvivere e si troveranno a confrontarsi con branchi di orsi polari, iceberg giganti, orche e lo scioglimento primaverile della banchisa polare. Il racconto è piuttosto semplice e lineare, alla portata dei più piccoli, ma con numerosi momenti di suspense che lo rendono interessante anche al pubblico più adulto.

È la natura la vera protagonista, con paesaggi e luoghi mozzafiato che fanno vivere allo spettatore uno spettacolo avvincente e ricco dal punto di vista fotografico. Il film è stato interamente girato tra il Canada, nella regione di Manitoba e nella baia di Hudson per le scene di azione con gli attori, e le Isole Svalbard, per cogliere riprese della vita degli orsi nel loro ambiente naturale.

Il mio amico Nanuk (Usa 2014)
REGIA: Roger Spottiswoode, Brando Quilici
SCENEGGIATURA: Bart Gavigan, Hugh Hudson
ATTORI: Dakota Goyo, Goran Visnjic, Bridget Moynahan, Peter MacNeill, Linda Kash, Kendra Timmins, Michelle Thrush, Imajyn Cardinal, Nanuk
FOTOGRAFIA: Peter Wunstorf
MONTAGGIO: Pia Di Ciaula
MUSICHE: Lawrence Shragge
PRODUZIONE: Hyde Park Entertainment, Imagenation Abu Dhabi FZ, Media Max Productions
DISTRIBUZIONE: Medusa Film

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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