Georgia, gli 'agenti' dell’Occidente

di Mario Lombardo

Il parlamento georgiano ha approvato questa settimana in prima lettura una controversa legge sugli "agenti stranieri", nonostante le proteste dell'opposizione e gli avvertimenti di Bruxelles che la legislazione potrebbe mettere a rischio le ambizioni del paese di aderire all’Unione Europea. La misura, ufficialmente nota come "Legge sulla trasparenza dell'influenza straniera", ha ricevuto...
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La memoria scomoda di Euskadi

di Massimo Angelilli

Il prossimo 21 aprile si svolgeranno le elezioni amministrative nei Paesi Baschi. Ovvero, il rinnovamento del Parlamento Autonomo, incluso il Lehendakari - Governatore che lo presidierà e i 75 deputati che lo integreranno. Il numero delle persone aventi diritto al voto è di circa 1.800.000, tra le province di Vizcaya Guipúzcoa e Álava. Il bacino elettorale più grande è quello biscaglino comprendente Bilbao, mentre la sede del Parlamento si trova a Vitoria-Gasteiz, capitale dell’Álava. Le elezioni regionali in Spagna, come d’altronde in qualsiasi altro paese, non sono mai una questione banale. Men che meno quelle in Euskadi. Si inseriscono in una stagione particolarmente densa di ricorso alle urne, iniziata con l’appuntamento...
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di mazzetta

Il dibattito sulla legalizzazione delle droghe soffre una fase di stanca, anche se la guerra alla droga è già stata dichiarata un fallimento d qualche anno proprio dai suoi proponenti. La debolezza della posizione dei fautori della guerra alla droga è il motivo principale per il quale qualsiasi tentativo di avviare un dibattito è soffocato nella culla, non esistono più ragioni da opporre alla legalizzazione, le proposte alternative si sono rivelate costose e fallimentari.

In California invece se ne discute moltissimo, perché prossimamente si voterà un referendum che propone la legalizzazione della marijuana, le caratteristiche dello stato americano e il suo assetto legislativo offrono una rara occasione per sbirciare cosa potrebbe succedere se si coagulassero forti movimenti per la legalizzazione in altri paesi.

In California si discute solamente della legalizzazione della marijuana,che è già legale per “usi medici” tanto poco definiti da prestarsi a un'interpretazione molto estensiva di quanti siano i malati bisognosi dell'erba miracolosa. Posto che i conservatori sono allo sbando e che la legalizzazione è stata presentata come un'ottima occasione per incassare tasse e per risparmiare le follie che si spendono per la detenzione dei pothead beccati con gli spinelli.

Finora a puntare soldi contro il referendum sono stati principalmente le associazioni di polizia e quella dei birrai, anche se tra questi si sono registrate numerose prese di distanza. In controtendenza con il resto del mondo la polizia è contro la legalizzazione, perché la legge californiana dice che i proventi dei sequestri per droga diventano finanziamenti alla polizia e al sistema giudiziario e, in questo modo, la legalizzazione della marijuana rappresenta un possibile calo degli introiti. Se i poliziotti del resto del mondo si sentono inutili a rincorrere gli spinellanti, quelli californiani li vedono come bancomat ambulanti da mungere per migliorare il budget.

È già andata bene che le guardie carcerarie, lobby potentissima, per ora si siano astenute ed è una novità, perché in altre occasioni si erano schierate contro leggi che riducevano il ricorso al carcere. A favore invece ci sono i sindacati, compreso quello potente degli autotrasportatori, associazioni progressiste e molti esponenti dello star system.

La concorrenza tra alcool e marijuana è evidente dallo schieramento dei birrai e fa un po' impressione trovare polizia e produttori di alcool dalla stessa parte, visto che in California, come un po' ovunque, oltre il 30% dei crimini violenti sono  perpetrati da ubriachi. A queste considerazioni molto materiali si aggiungono poi gli schieramenti in nome della morale e se le chiese sono in maggior parte schierate contro, non si può dire che le grandi corporation della rete siano a favore.

Facebook ha prima rifiutato una pubblicità dei promotori del referendum perché aveva una foglia di marijuana come immagine, poi l'ha rifiutata anche con altre immagini, facendo arrabbiare qualche milione di utenti che hanno messo la foglia come immagine nel loro profilo (sic). Reddit invece ha rifiutato la pubblicità dicendo che di non guadagnare sulla questione e allora è successo qualcosa di inusuale.

Reddit  è una internet company acquisita dal gigante Condè Nast, alla direzione del quale si deve il divieto, e i suoi dipendenti e manager hanno deciso di ribellarsi al divieto pubblicando gratis gli annunci, così da non procurare alcun arricchimento a Condè Nast che ci teneva tanto. Facile immaginare che la cosa avrà un seguito all'interno della corporation, ma intanto l'annuncio è passato e la ribellione ha fatto notizia.

Per la prima volta da molto tempo il referendum sembra avere buone possibilità di passare, già molti stati hanno raggiunto la California dotandosi di una legislazione per l'uso terapeutico della marijuana e già da tempo le forze di polizia, anche quelle federali, hanno direttive precise di concentrarsi sui traffici all'ingrosso, ma è soprattutto un lento cambiamento culturale che sembra essersi finalmente compiuto, la legalizzazione ha sfondato anche a destra, privando il confronto di quel sapore da guerra di religione che fino ad ora aveva sempre contribuito a far fallire tentativi simili.

 

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