Ue-Russia, contro legge e logica

di Fabrizio Casari

Truppe, armi e propaganda, ma non solo. I soldi, non mancano mai i soldi. Quando si volesse cercare un elemento simbolico per descrivere la crisi d’identità politica e di prospettiva dell’Unione Europea, ormai estensione statunitense, c'è la vicenda del sequestro dei beni russi a seguito del conflitto in Ucraina. La vicenda in sé, infatti, presenta una miscela di subordinazione ideologica,...
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Rafah e ONU, Israele al bivio

di Mario Lombardo

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato lunedì per la prima volta dall’inizio dell’aggressione israeliana una risoluzione che chiede l’immediato cessate il fuoco nella striscia di Gaza. Il provvedimento è passato con 14 voti a favore e la sola astensione degli Stati Uniti, che hanno rinunciato al potere di veto, provocando una durissima reazione da parte del regime israeliano. Per tutta risposta, Netanyahu ha annullato la visita a Washington di una delegazione che avrebbe dovuto discutere con la Casa Bianca la possibile operazione militare nella città di Rafah, al confine tra la striscia e l’Egitto. Questa iniziativa, dalle implicazioni potenzialmente devastanti, resta al centro dell’attenzione della...
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di Emanuela Pessina

BERLINO. Nuova sconfitta elettorale per la Cancelliera Angela Merkel (CDU), che in Nord Reno Vestfalia ha toccato domenica il punteggio più basso mai raggiunto dai cristianodemocratici da oltre sessant’anni. Dopo aver lasciato sul campo l’ex-presidente francese Nicolas Sarkozy, il partner europeo a lei più vicino nella politica fiscale di austerità per la salvezza della moneta unica, la Merkel sembra essere arrivata alla resa dei conti anche in casa, deludendo in uno degli appuntamenti elettorali più importanti a soli 16 mesi dalle generali.

La Cancelliera appare tuttavia ancora tranquilla e mantiene una certa sicura di sé: perché sa, probabilmente, di essere il perno attorno cui ruota il partito cristianodemocratico tedesco ed è cosciente di essere la figura politica più amata nel suo Paese. Se questo basterà a garantirle il potere, in Germania così come in Europa, rimane comunque tutto da vedere.

Ma i risultati elettorali nel Land nord-occidentale non lasciano spazio a dubbi o sfumature di nessun tipo: a vincere sono socialdemocratici (SPD) e Verdi, che si vedono riconfermare la maggioranza con il 51% dei voti, mentre l’Unione cristianodemocratica di Angela Merkel perde quasi 10 punti percentuali con il 26% dei consensi. Il Nord Reno Vestfalia è uno dei Laender più popolosi (un quarto dell’intera popolazione tedesca) e industrializzati di Germania e il suo peso politico è enorme: in molti lo considerano un banco di prova più che affidabile per le prossime elezioni generali, che si terranno a settembre 2013. Ne è consapevole anche la Cancelliera che, a questo proposito, aveva candidato a Governatore del Land l’attuale ministro dell’Ambiente, Norbert Roettgen, sacrificando uno dei suoi uomini migliori. Alla luce dell’esito negativo delle regionali, Roettgen rischia ora di perdere anche la poltrona a Berlino.

A essere premiata dai cittadini è stata invece Hannelore Kraft, la candidata socialdemocratica, che, con l’SPD, ottiene il 39% dei consensi rivendicando crescita economica, allentamento del rigore monetario, solidarietà e occupazione. Sono in molti, tra le fila dell’opposizione, a vederla come possibile candidata anti-Merkel per il 2013: una sfida tutta al femminile, quindi.

Tra i partner di coalizione più probabili per l’SPD nel Nord Reno Vestfalia ci sono i Verdi, con il 12% dei voti. Rimontano anche i liberali (FDP) con l’8% dei consensi, un piccolo traguardo che non basta comunque a cambiare le sorti dell’Unione. Tengono duro i Pirati, che ottengono il 7% dei seggi.

Dopo le recenti presidenziali in Francia, che hanno “ghigliottinato” Nicolas Sarkozy, il partner di Angela Merkel nelle questioni fiscali europee, ora anche la Germania stessa sembra voltare le spalle alla Cancelliera: la sua solitaria posizione nella questione fiscale dell’Eurozona sta creando impopolarità ovunque. La sconfitta storica dei cristianodemocratici in Nord Reno Vestfalia da’ maggior sicurezza ai leader socialdemocratici di opposizione, più decisi che mai a combattere contro le misure che la Cancelliera considera indispensabili per una soluzione della crisi del debito dell'Eurozona.

Il risultato potrebbe inoltre incoraggiare il neo presidente francese Francois Hollande a convincere la Merkel ad allentare le sue posizioni sui tagli al bilancio e le riforme strutturali in funzione della crescita. Per Hollande, tra l’altro, è previsto in questi giorni un incontro con la Cancelliera a Berlino.

Eppure Angela Merkel appare tranquilla, sicura di sé e sempre poco disposta ad accettare compromessi, tanto a livello europeo quanto nazionale. Forse perché i sondaggi tedeschi le  attribuiscono il 70% dei consensi dei suoi cittadini. Alla Merkel, probabilmente, il rischio di perdere la poltrona di Berlino, insieme all’autorità nell’Unione europea, appare lontano.

I più maligni notano però che l’Unione cristianodemocratica punta troppo sulla sua Cancelliera, tanto che dietro la sua imponente figura non ci sarebbe nulla, accusa qualcuno. Programma e proposte di poco spessore e un’indecisione generale che deriva dalla debolezza dei partner liberali, così come un continuo susseguirsi di personalità politiche poco rilevanti o addirittura discusse, da von Guttemberg. a Wulff e a Roettgen.

Che un gran carisma basti a garantirle il successo nella sua crociata solitaria per la salvezza della politica di rigore è poco probabile: il primo test in questo senso si avrà dall’esito dell’incontro con Hollande. E il rischio è che, più che misurarsi con l’inversione di rotta che chiedono Usa e una parte dell’Europa, debba misurarsi con ancora minori possibilità di successo contro gli stessi tedeschi, che vedono già le prime nubi della crisi addensarsi sula Germania.
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