Georgia, gli 'agenti' dell’Occidente

di Mario Lombardo

Il parlamento georgiano ha approvato questa settimana in prima lettura una controversa legge sugli "agenti stranieri", nonostante le proteste dell'opposizione e gli avvertimenti di Bruxelles che la legislazione potrebbe mettere a rischio le ambizioni del paese di aderire all’Unione Europea. La misura, ufficialmente nota come "Legge sulla trasparenza dell'influenza straniera", ha ricevuto...
> Leggi tutto...

IMAGE
IMAGE

La memoria scomoda di Euskadi

di Massimo Angelilli

Il prossimo 21 aprile si svolgeranno le elezioni amministrative nei Paesi Baschi. Ovvero, il rinnovamento del Parlamento Autonomo, incluso il Lehendakari - Governatore che lo presidierà e i 75 deputati che lo integreranno. Il numero delle persone aventi diritto al voto è di circa 1.800.000, tra le province di Vizcaya Guipúzcoa e Álava. Il bacino elettorale più grande è quello biscaglino comprendente Bilbao, mentre la sede del Parlamento si trova a Vitoria-Gasteiz, capitale dell’Álava. Le elezioni regionali in Spagna, come d’altronde in qualsiasi altro paese, non sono mai una questione banale. Men che meno quelle in Euskadi. Si inseriscono in una stagione particolarmente densa di ricorso alle urne, iniziata con l’appuntamento...
> Leggi tutto...

di Mariavittoria Orsolato

Non sono bastati i 50.000 in piazza a Roma lo scorso sabato. Non sono bastati i continui episodi di violenza omofoba. Non è bastata nemmeno l’apertura di uno come Gianni Alemanno. La Camera è riuscita a spazzar via mesi di mobilitazione, rigettando il disegno di legge sull’omofobia elaborato dalla deputata Pd Anna Paola Concia e controfirmato dal leader dell’Idv Antonio Di Pietro.

Nonostante il testo fosse già passato in Commissione Giustizia lo scorso 2 ottobre, l’assemblea di Montecitorio ha votato l’incostituzionalità del provvedimento, approvando la mozione pregiudiziale dell’Udc secondo cui il provvedimento andrebbe a violare l’articolo 3 della Costituzione, quello che per intenderci rende tutti gli italiani uguali di fronte alla legge.

Con 285 voti a favore, 222 contrari e 13 astenuti, il testo che andava a modificare l’articolo 61 del codice penale, inserendo tra le aggravanti dei reati i fatti commessi “per finalità inerenti all’orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato”, è stato definitivamente cancellato. Se quindi un nuovo provvedimento contro l’omofobia sarà mai riscritto, dovrà essere un disegno di legge nuovo di zecca e dovrà ricominciare da zero il suo lento e faticoso iter parlamentare.

La querelle sulla proposta era cominciata tempo addietro, con le solite prese di posizione teodem che volevano fuori dalla rosa dei beneficiari di questa legge i transessuali e i transgender ma, nonostante le limature che la firmataria era stata costretta a compiere per il quieto vivere istituzionale, un gruppo di otto parlamentari del Pdl (Alfredo Mantovano, Maurizio Lupi, Isabella Bertolini, Maurizio Bianconi, Barbara Saltamartini, Alessandro Pagano, Raffaello Vignali e l’agente betulla Renato Farina) consegnava alla stampa un documento in cui spiegava le ragioni del “no” sulla base del principio di uguaglianza.

Secondo costoro, infatti, “attribuire una specifica e più energica tutela penale all'orientamento sessuale della persona offesa dal reato significa attribuire all'orientamento omosessuale (l'unico orientamento sessuale che lamenta discriminazioni) non un valore in sé positivo, ma un valore maggiormente positivo rispetto ad altri motivi discriminatori, non previsti dall'ordinamento”. Da queste mosse lo spunto dell’Udc, appoggiato da Lega e Pdl, per chiedere il rinvio del testo - con conseguente ritocco - in Commissione Giustizia e, una volta bocciata la mozione (con Pd e Idv che votano affinché la legge rimanga alla Camera), per intentare la pregiudiziale d’incostituzionalità al testo.

La votazione che ne è conseguita ha spaccato in due sia maggioranza che opposizione. Se nel Pd ci mette lo zampino la solita Paola Binetti, per il Pdl le defezioni sono illustri e riguardano quell’ala di influenza finiana - vedi Bocchino, la Moroni e Urso - che ancora prova a dialogare con l’opposizione. Secondo “Farefuturo”, l’associazione presieduta dal presidente della Camera, la legge sull’omofobia si sarebbe dovuta infatti approvare all’unanimità in quanto “poteva essere una bella occasione per una legge condivisa e necessaria”.

Ma questa legge, più che una splendida occasione di conciliazione politica, doveva rappresentare un salto di qualità giuridica rispetto alle convinzioni ataviche e pregiudizievoli che ancora oggi attanagliano la legislazione italiana. In più di una circostanza l’Unione Europea ha ammonito l’Italia sul fatto che non esistessero tutele legali consone alla condizione di emarginazione e intolleranza cui sono quotidianamente sottoposti gli appartenenti al mondo lgbt (lesbo-gay-bi-trans), invitando così le Camere a sopperire al vuoto legislativo e ad allinearsi con tutti gli altri Paesi aderenti all’unione.

Gli episodi di violenza intimidatoria che nei giorni scorsi si sono susseguiti all’interno della capitale, come l’attentato incendiario alla discoteca queer “Qube” o i continui pestaggi perpetrati ai frequentatori di quella che viene impropriamente chiamata Gay street, avevano poi contribuito in modo positivo al dibattito sulle ragioni della deputata Concia e dell’universo che lei, in quanto lesbica dichiarata, rappresenta al meglio.

L’annientamento del disegno di legge mono-comma, oltre a buttare a mare 13 mesi di discussioni parlamentari e 21 riunioni tra Commissione Giustizia e Affari Costituzionali, esautora quindi ufficialmente dalla responsabilità sociale per quella che a tutti gli effetti è una minoranza a rischio.
Gli omologhi di Svastichella sentitamente ringraziano.

 

Pin It

Altrenotizie su Facebook

altrenotizie su facebook

 

 

ter2

Il terrorismo contro Cuba
a cura di:
Fabrizio Casari
Sommario articoli

 

Trump, intrigo a New York

di Mario Lombardo

Si è aperto questa settimana a New York il primo dei quattro processi in cui l’ex presidente repubblicano Donald Trump è coinvolto negli Stati Uniti. Il caso è quello collegato al pagamento alla vigilia delle elezioni del 2016 di una cifra superiore ai 130 mila dollari alla pornostar Stormy Daniels (Stephanie Gregory...
> Leggi tutto...

IMAGE

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy