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di redazione

La Juventus allunga, la zona Champions si accorcia. Con l'1-0 rifilato ieri al Milan, i bianconeri fanno uno degli ultimi passi verso lo scudetto (mancano solo quattro punti per la certezza matematica) e allo stesso tempo mettono nei guai gli 11 di Allegri. La vittoria della Vecchia Signora arriva su rigore, ma stavolta non ammetta appelli né recriminazioni. La partita non è bella, ma alla Juve non serve di più: dopo la trasformazione di Vidal nel secondo tempo, Conte ordina a tutti di tornare indietro per difendere il risultato. E fa bene, perché il Milan non riesce mai a trovare spazi: il centrocampo rossonero ce la mette tutta, gli esterni s'impegnano (Constant soprattutto), ma quando si tratta di crossare o imbucare il passaggio finale emergono tutti i limiti di una squadra ormai priva di campioni.

Ne approfitta nel più rocambolesco dei modi la Fiorentina, che in classifica si porta a meno uno proprio dal Milan grazie a una prestazione folle ma vincente contro il Torino. I viola danno una dimostrazione di forza incredibile nei primi minuti, portandosi in breve sul 3-0 (da cineteca il pallonetto di Cuadrado). Poi però al Franchi la luce si spegne, consentendo ai granata una rimonta incredibile, fino al pareggio. A pochi minuti dalla fine i toscani trovano il 4-3 con Romulo e ora sentono il profumo della Champions League.

Chi invece non sembra avere problemi ad entrare nell'Europa che conta è il Napoli, che da ieri vede allontanarsi i fantasmi dei fastidiosi preliminari. Come la Fiorentina, anche gli azzurri recuperano tre punti al Milan con una vittoria al cardiopalma. Ora il divario fra seconda e terza è di sette lunghezze. Al San Paolo è il Cagliari ad andare in vantaggio, poi gli uomini di Mazzarri rimontano con (parecchia) fortuna e si portano sul 2-1. Il pareggio dei sardi è meraviglioso e porta ancora una volta la firma di Marco Sau, che insieme a El Shaarawi è forse la più bella rivelazione di questo Campionato. Al 94esimo però Insigne marca il gol vittoria con un tiro da fuori deviato.

Quanto alla corsa per Europa League, l'Inter scavalca in un colpo solo le due romane e probabilmente salva la panchina di Stramaccioni. I nerazzurri superano in casa il Parma per un 1-0 con il 101esimo gol in serie A di Rocchi, unico superstite dell'ecatombe che ha falciato nelle ultime settimane l'attacco interista.

La sorpresa più clamorosa arriva però dall'Olimpico, dove la Roma non riesce a superare il modestissimo Pescara, ormai da tempo rassegnato a tornare in B. Una disattenzione in avvio costa lo svantaggio, poi livellato dal pareggio del resuscitato Destro, che segna il terzo gol in cinque giorni dopo la doppietta di mercoledì in Coppa Italia.

Sull'altra sponda del Tevere, la Lazio continua il suo crollo verticale nel girone di ritorno e si fa scavalcare anche dai cugini. Al Friuli vince l'Udinese con una grandissima girata del solito Di Natale, che porta la sua squadra ad agganciare in classifica proprio i biancocelesti. Con gli impegni infrasettimanali ormai terminati, gli uomini di Petkovic non hanno più giustificazioni: Klose è tornato, le azioni d'attacco ancora no.

A coltivare ancora qualche residua speranza d'Europa c'è anche il Catania, che però non va oltre l'1-1 contro il Palermo. I rosanero pareggiano all'ultimo, ma gettano comunque al vento l'ennesima occasione per uscire dalla zona retrocessione, visto che intanto il Siena perde 1-0 in casa del Chievo. E il derby di Sicilia si chiude in rissa.