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di redazione

Juventus e Roma sprecone. La ventitreesima giornata di Campionato si chiude con due pareggi al veleno per le prime della classe. La partita più difficile è quella dei giallorossi, che all'Olimpico contro la Lazio danno vita a uno dei derby più brutti degli ultimi anni. La tensione per lo scontro con i cugini fa saltare come di consueto schemi e tecnica, ma incredibilmente stavolta latita anche l'agonismo.

I biancocelesti fanno catenaccio per tutta la partita, senza mai lanciare un contropiede pericoloso per De Sanctis. Gli uomini di Garcia avrebbero comunque lo spazio per passare, ma la mancanza di una punta fissa al centro (Destro rimane in panchina per troppo tempo) vanifica le sgroppate del solito Gervinho. Tutti i cross romanisti sfilano via innocui. Il resto lo fanno l'imprecisione in rifinitura di Totti, Pjanic e De Rossi. Alla fine è 0-0 e dalle due curve arrivano fischi meritati.

Ancora più incredibile il risultato della Juve, che si piega alla legge di Verona. Sul campo degli scaligeri, dopo 20 minuti, i bianconeri sono in vantaggio 2-0 con una doppietta di Tevez. Entrambi i gol sono viziati da fuorigioco, così come il colpo di testa di Toni che dimezza lo svantaggio gialloblù. La Signora spreca con Osvaldo, si salva in più di un'occasione (fallo di mano in area di Liechsteiner non punito dall'arbitro) e alla fine capitola: cross di Romulo - autore di entrambi gli assist - e zuccata di Gomez, che al 94esimo fa 2-2. La Juve sale così a 60 punti, 9 in più della Roma, che però ha una partita in meno. Il Verona, con 36 punti, è quinto.

Rimane in terza posizione il Napoli (47 punti), che sabato si sbarazza per 3-1 del Milan (ora 11esimo a quota 29). I rossoneri vanno in vantaggio all'ottavo con la sgroppata vincente del nuovo acquisto Taarabt, poi scompaiono dal campo e si lasciano travolgere. All'undicesimo Inler pareggia con una gran botta deviata e nella ripresa Higuaìn mette a segno una doppietta che vale tre punti. Per Seedorf c'è una città da ricostruire, mentre Benitez incassa il secondo segnale di risveglio dei suoi dopo la bella prestazione in Coppa Italia contro la Roma.

Il quarto posto è occupato dalla Fiorentina, che contro l'Atalanta torna alla vittoria e sale a 44 punti. Con tutti i reparti falcidiati dagli infortuni, Montella trova l'uomo della provvidenza in Ilicic, capace d'infilare con freddezza la punizione dell'1-0. Il raddoppio arriva all'85esimo con l'azione personale del giovane polacco Wolski, al primo gol in Serie A.

Nel posticipo domenicale, l'Inter trova contro il Sassuolo la prima vittoria del 2014, seppur di misura. I gialloverdi di patron Squinzi, tutt'altro che rianimati dalla cura Malesani, restano quindi penultimi a quota 17. La marcatura decisiva arriva in avvio di ripresa grazie all'incornata di capitan Samuel, che sugli sviluppi di un corner non dà scampo a Pegolo. Ottimo debutto per Hernanes, ma sul piano del gioco Mazzarri ha ancora molta strada da fare, ancorato com'è alle vecchie glorie. Alla fine, comunque, l'Inter recupera terreno sul Verona e aggancia il Torino a 33 punti.

A fermare i granata è un redivivo Bologna, vittorioso per 2-1 fuori casa alla prima partita dopo l'addio di Diamanti. Gli emiliani arrivano così a 21 punti e si allontanano per il momento dalla zona retrocessione, staccando di tre lunghezze il Chievo, umiliato sabato per 3-0 dall'Udinese (26 punti). Chiudono il quadro della domenica la prima vittoria del Genoa fuori casa (1-0 al malandato Livorno, gol di Antonelli) e l'1-0 della Sampdoria sul Cagliari (in rete Gastaldello).