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di redazione

Con il podio ormai assegnato, la lotta per la quarta e la quinta posizione è l'unico interesse residuo di questo Campionato. Una corsa che da ieri è ancora più avvincente, perché il Parma ha raggiunto l'Inter a 50 punti, inserendosi nell'ultima casella buona per l'Europa League.

Nel posticipo della 32esima giornata i gialloblu superano in casa il Napoli 1-0 con un bel gol di Parolo, che insacca di piatto dal limite dell'area. Gli azzurri recriminano per due rigori non concessi (uno su Hamsik e uno su Zapata) ma alla fine perdono altro terreno sulla Roma, vittoriosa 3-1 sul Cagliari grazie alla tripletta di Destro. Il distacco fra le due squadre è ormai di 12 punti e per gli uomini di Benitez le velleità di evitare i preliminari di Champions League sono definitivamente archiviate.

Il Parma sfrutta quindi anche l'ennesimo passo falso dell'Inter, che sabato si è fatta fermare sul 2-2 in casa dal Bologna. La bella doppietta di un Icardi in giornata di grazia non basta ai nerazzurri, perché il centrocampo (ancora inspiegabilmente orfano di Kovacic) non costruisce, mentre la difesa sena Juan Jesus e assai poco protetta balla terribilmente e si fa bucare prima da Pazienza poi da Koné. Per completare la frittata, alla fine ci si mette pure Milito con un rigore sbagliato (forse il Principe dovrebbe abdicare anche dal dischetto, dove il destro di Hernanez offre qualche garanzia in più).

Con il 14esimo pareggio stagionale, la comitiva di Mazzarri non solo si fa agganciare dai ragazzi di Donadoni, ma perde anche tre punti su Fiorentina e Lazio. I viola salgono a quota 55 superando 2-1 l'Udinese grazie a un tiro deviato di Cuadrado e a un rigore di Gonzalo Rodriguez. Inutile il cross che Bruno Fernandez riesce chissà come a infilare in porta: i friulani restano nella terra di nessuno a 32 punti.

Quanto alla Lazio, la squadra di Reja riesce a trovare un minimo di continuità dopo la vittoria della settimana scorsa sul Parma battendo anche la Sampdoria. In un Olimpico ancora una volta semideserto per le proteste della curva Nord contro Lotito, decidono le reti di Candreva e Lulic. La star della giornata è però il baby-fenomeno Keità, che offre l'assist per la prima rete e fa impazzire per tutta la partita la difesa blucerchiata. I biancazzurri arrivano a 48 punti, appena due sotto il quinto posto. Alla Samp invece, ferma a 41 punti in mezzo alla classifica, questo Campionato non  ha più nulla da dire.

Subito sotto i capitolini, il Verona riaggancia l'Atalanta a quota 46. I veneti si aggiudicano il derby contro il Chievo (a 27 punti come il Bologna, appena due lunghezze sopra la terzultima) grazie alla sedicesima zampata stagionale di Toni, che firma il nuovo record storico in A per un giocatore con la maglia dell'Hellas e manda l'ennesimo messaggio a Prandelli in vista del Mondiale brasiliano. I bergamaschi invece, dopo tanto correre, tirano il freno a mano e si fanno sorprendere in casa 0-2 dal Sassuolo (doppietta di Sansone), che sale a 24 punti e rimane in corsa per non retrocedere.

Una speranza che sembra aver abbandonato invece il Catania, ancora ultimo con 20 punti dopo l'ultima sconfitta interna contro il Torino. I granata passano 2-1 con i gol di Farnerud e del solito Immobile, che rimontano il vantaggio iniziale dei siciliani firmato da Bergessio.