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di redazione

Nessun sorpasso. Al termine dei due big match di domenica, Napoli-Juventus e Roma-Lazio, i bianconeri non solo rimangono primi in classifica, ma riportano a tre i punti di vantaggio sui giallorossi. Dopo il pareggio pomeridiano nel derby della Capitale, in serata la squadra di Allegri sbanca 3-1 il San Paolo, vendicando la sconfitta subita per mano degli azzurri in Supercoppa. Ad aprire le marcature è un capolavoro di Pogba, che da posizione defilata fionda al volo sul palo lungo un pallone senza peso. Il Napoli appare imballato, con Hamsik e Higuaìn fuori dal vivo del gioco, ma nel primo tempo la Signora non riesce a trovare il raddoppio.

E, come già avvenuto contro Sampdoria e Inter, nella ripresa paga dazio subendo il pareggio, che arriva con un'incursione di Britos su angolo di Mertens, il cui ingresso rivitalizza i partenopei. Il bel gioco latita, ma la Juve riesce a tornare in vantaggio con una zampata di Caceres (al rientro dopo tre mesi di stop), che insacca sfruttando una punizione di Pirlo, ma partendo probabilmente in fuorigioco. A quel punto la pioggia si fa più fitta, eppure il Napoli ci crede e in pieno recupero sfiora due volte il pari: al 92esimo con Zapata (che solo davanti a Buffon spreca tutto con un tuffo indecoroso) e al 93esimo con Higuaìn. A segnare è però ancora la Juve: al 94esimo Vidal, che per la maggior parte della partita non ha fatto che perdere palloni, conclude un contropiede con una bordata sotto la traversa.

Quanto alla stracittadina di Roma, si chiude con un 2-2 spettacolare, figlio di una partita bifronte. Nel primo tempo la Lazio domina e va meritatamente sul 2-0 grazie a un'altra grande prestazione di Felipe Anderson, che prima scodella un assist al bacio per Mauri, poi raddoppia con un sinistro da fuori su cui De Santis ha più di qualche responsabilità. Nella ripresa però la musica cambia: Garcia mette dentro Strootman e Ljajic, riuscendo a rivitalizzare la squadra, che si ripresenta in campo molto più aggressiva e convinta. Di contro, i biancazzurri subiscono l'ennesimo calo atletico e mentale nel secondo tempo, confermando un deficit di personalità nella gestione delle partite importanti.

Il pareggio giallorosso porta la doppia firma di Totti, che segna due volte alla stessa maniera, sfruttando due cross dalla sinistra su cui i difensori laziali mancano colpevolmente l'anticipo. Il capitano della Roma arriva così a 11 gol nei derby di campionato (ne ha giocati 40), segnando un nuovo record. A referto anche un palo sfortunato di Mauri che avrebbe portato la partita sul 3-1 e un destro a colpo sicuro di Klose su cui De Santis si esalta nel finale.

Il passo falso della squadra di Pioli (31 punti) accorcia ulteriormente la classifica nella zona della lotta per l'Europa, considerando le contemporanee vittorie di Sampdoria, Fiorentina e Inter, che si avvicinano salendo rispettivamente a quota 29, 27 e 25. I blucerchiati si riprendono dalla batosta rimediata lunedì proprio contro la Lazio offrendo una prestazione convincente, anche se la vittoria sull'Empoli (18 pt) arriva solo di misura, grazie a un gran destro da fuori firmato Eder. Proteste dei toscani per un fallo di mano di Gastaldello in area.

Intanto, i viola danno vita a uno show contro il Palermo (25 pt), superato al Franchi 4-3. Nonostante l'ennesimo psicodramma di Gomez, che sbaglia ancora l'inverosimile, gli 11 di Montella vanno sul 2-0 con Pasqual e Basanta, ma nel giro di due minuti vengono raggiunti dai rosanero con una doppietta dello svedese Quaison, ai primi gol in A. Chiudono la pratica Cuadrado e Joaquin, quest'ultimo con una pennellata a giro da applausi. Inutile il rigore nel finale di Belotti.

Grande prova anche dell'Inter, che torna al successo in casa strapazzando 3-1 il Genoa (27 pt). Decisivi i due attaccanti argentini (Icardi e Palacio) e il colpo di testa di Vidic (tornato in campo per l'infortunio di Ranocchia), che nel finale scaccia il pericolo della rimonta dopo il momentaneo 1 a 2 segnato da Izzo. Buona prova di Podolski, in campo tutta la partita, mentre per Shaqiri l'esordio è rimandato, magari a sabato prossimo contro l'Empoli.

Perde terreno su tutte le dirette concorrenti il Milan (26 pt), irriconoscibile sabato a Torino (19 pt). I rossoneri vanno in vantaggio dopo appena tre minuti grazie a un rigore ottenuto e trasformato da Menez, dopo di che smettono di giocare, condizionati anche dalla (giusta) espulsione di De Sciglio alla fine del primo tempo. I granata collezionano una pioggia di palle gol lungo tutta la durata dell'incontro, ma riescono a trovare il pari con una zuccata di capitan Glik su angolo di Benassi solo a pochi minuti dalla fine.

Nell'altro anticipo, lo scontro di metà classifica fra Sassuolo e Udinese (rispettivamente a quota 24 e 23 in classifica) si chiude 1-1 in virtù delle reti di Zaza e Théréau. Stesso risultato per il match di domenica fra Atalanta e Chievo (tanta noia illuminata da due prodezze di Zappacosta e Lazarevic), che perdono l'occasione di staccare la zona retrocessione, fermandosi rispettivamente a 17 e 18 punti. Poco sotto di loro, il Cagliari si riprende battendo il Cesena 2-1 e salendo a quota 15. Per i romagnoli, invece, la serie B sembra un destino ormai inevitabile: con appena 9 punti, i bianconeri occupano l'ultima posizione in classifica, affiancati dal Parma, sconfitto 3-1 dal Verona (21 pt).