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di redazione

La Roma guarisce dalla pareggite a Cesena, mentre la Samp scavalca il Napoli al quarto posto. Con i cugini laziali ormai ad un solo punto di distanza, i giallorossi tornano alla vittoria e difendono il secondo posto. Decide un gol del veterano De Rossi, ma la partita è da ricordare per il coraggio dimostrato da Rudi Garcia, che riesce a scuotere i suoi schierando Ucan e Doumbia dal primo minuto, facendo esordire Pellegrini nella ripresa e trovando finalmente una collocazione stabile per Florenzi, in veste di terzino e tra i migliori in campo.

Le prime tre posizioni della classifica, però, rimangono inalterate, perché oltre alla Roma vincono anche Juventus e Lazio. La capolista vendica la sconfitta dell'andata superando in casa il Genoa per 1-0. Decide ancora una volta Tevez, che conferma il proprio stato di forma strepitoso con un destro fulminante da posizione angolata. Nella ripresa, lo stesso argentino si fa parare un rigore da Lamanna, subentrato all'infortunato Perin. Poco male per la Signora: i punti di vantaggio sulla Roma rimangono 14 (67 a 53).

La Lazio mantiene invece a una sola lunghezza il distacco dai giallorossi battendo 2-0 il Verona all'Olimpico, in una partita senza storia. I capitolini vanno a segno immediatamente con il solito Anderson (stavolta di testa) e fanno il bis alla fine della prima frazione con un tracciante di Candreva su punizione. Nella ripresa i veneti si accontentano di non subire un'imbarcata, e i biancazzurri archiviano così la sesta vittoria consecutiva. 

Il vero scossone alla classifica lo dà però la Sampdoria, che trova il quarto successo di fila sconfiggendo l'Inter per 1-0 con una punizione al fulmicotone dell'italo-argentino Eder, fresco di convocazione in Nazionale da parte di Conte. I nerazzurri fanno dei passi avanti nel gioco rispetto alle brutte prestazioni europee contro il Wolfsburg e colpiscono una traversa sullo 0-0 con Icardi. Ma non basta: la squadra di Mancini rimane a 37 punti e si fa scavalcare di un punto dal Milan, vittorioso sabato per 3-1 sul Cagliari grazie a tre fattori: il talento di Menez, la fortuna di Mexes (autore dell'ennesimo gollonzo) e la fantasia dell'arbitro, che inventa un rigore per fallo fuori area di Ceppitelli su Cerci.

I blucerchiati, invece, approfittano dell'ennesimo passo falso del Napoli, che al San Paolo non va oltre l'1-1 contro l'Atalanta. La squadra di Benitez riesce perfino a limitare i danni, perché sono i bergamaschi ad andare in vantaggio con Pinilla, abile a smarcare il portiere sfruttando un erroraccio di Henrique. Il pareggio arriva solo all'89esimo con un colpo di testa da distanza ravvicinata di Zapata. Il Napoli è ora quinto a 47 punti (a -1 dalla Samp e a -5 dalla Lazio), ma avrebbe potuto scivolare anche in quinta posizione, se la Fiorentina non si fosse fatta riacciuffare sul 2-2 dall'Udinese.

Ai viola, ora a 46 punti, non basta un inusitato uno-due di Mario Gomez, che nella ripresa firma una doppietta in pochi minuti ribaltando il gol segnato da Wague per i friulani nel primo tempo. Il 2-2 finale è siglato dal greco Koné, su assist di Di Natale.

Nella parte bassa della classifica il risultato più importante è quello del Chievo, che battendo 1-0 il Palermo con un gol di Paloschi (che poi sbaglia malamente un calcio di rigore) agguanta in classifica a 32 punti sia il Verona sia il Sassuolo. I neroverdi, infatti, vengono travolti fuori casa per 3-1 dall'Empoli, che sale a quota 33 trascinato da uno scatenato Saponara, autore di due gol e un assist. Infine, ventesima sconfitta stagionale per l'ormai fallito Parma, battuto 2-0 dal Torino (39 punti) con le reti di Maxi Lopez e Basha.