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di redazione

L'Inter manca l'occasione di riportarsi da sola in testa alla classifica pareggiando in casa 0-0 contro la Juventus, che a sua volta manca l'appuntamento con il riscatto. Quest'anno il derby d'Italia vive di agonismo più che di tecnica: Mancini punta sull'intensità con un centrocampo affollato di mediani (Brozovic, Medel e Felipe Melo) e nel primo tempo i nerazzurri impongono un ritmo altissimo, costringendo i bianconeri a giocare quasi solo in contropiede, affidandosi all'estro di Cuadrado e alla buona volontà di Zaza. Le occasioni però latitano: la più ghiotta è un tiro-cross di Brozovic deviato sulla traversa da Buffon. In generale, però, l'uomo più pericoloso è sempre Jovetic.


Nella ripresa il pressing interista cala vistosamente e la Juve prende coraggio, con Pogba che entra finalmente in partita. Il livello tecnico sale e la contromossa di Mancini è Guarin al posto di Felipe Melo. Ma nemmeno il colombiano riesce a dare quel guizzo in più che serve al centrocampo muscolare dei nerazzurri. La palla gol più clamorosa del secondo tempo finisce sul piatto destro di Khedira, che da due passi colpisce a botta sicura ma centra il palo. Alla fine è un pareggio che scontenta tutti.


L'Inter (17 punti) raggiunge al secondo posto la Roma - vittoriosa 3-1 sabato contro l'Empoli -, ma non approfitta del passo falso della Fiorentina. I viola escono sconfitti 2-1 dal San Paolo, ma conservano la prima posizione solitaria a 18 punti. Per il Napoli continua a brillare la coppia Insigne-Higuaìn, autori dei due gol che valgono 3 punti per gli azzurri.


La squadra di Sarri arriva così a quota 15, affiancando in quarta posizione Sassuolo e Lazio, ieri impegnate nello scontro diretto al Mapei. A uscirne vincitori sono i neroverdi, che passano con un rigore dubbio trasformato da Berardi e un tap in fortunoso di Missiroli. Inutile il gol della speranza di Felipe Anderson. Alla Lazio manca la panchina: inserire Mauricio, Onazi e Cataldi al posto degli infortunati De Vrji, Biglia e Parolo vuol dire far colare a picco il tasso tecnico della squadra, che infatti sbaglia passaggi a ripetizione.


In quinta posizione con 14 punti troviamo Torino e Atalanta. Nel secondo anticipo della giornata, i granata agguantano il pari contro il Milan con il quarto gol stagionale di Baselli, che risponde alla quarta marcatura di Bacca. Tutto facile invece per i bergamaschi, che passeggiano 3-0 sul Carpi. Pinilla per una volta fa un gol normale (di testa), e allora ci pensa el Papu Gomez a stupire, infilando il pallone in porta direttamente da calcio d'angolo. Chiude i giochi Cigarini su rigore.


A metà classifica fuochi d'artificio fra Genoa e Chievoverona, che danno vita a uno spettacolare 3-2: Paloschi segna dopo 50 secondi, i rossoblu la ribaltano ma subiscono il pareggio dell'eterno Pellissier, infine al 94esimo Tachtsidis la risolve in favore dei padroni di casa con una botta da fuori. Nelle retrovie, clamorosa vittoria del Frosinone, che supera 2-0 la Sampdoria grazie alle reti di Paganini e Dionisi. I ciociari escono così dalla zona retrocessione, salendo a 7 punti e staccando di 2 lunghezze il Verona, raggiunto sull'1-1 nel finale dall'Udinese (la zampata di Thereau risponde al rigore di Pazzini). In coda prosegue lo psicodramma del Bologna, che perde ancora (0-1 contro il Palermo, gol di Vasquez) e resta ultimo con soli 3 punti.