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di redazione

Inter, Fiorentina e Roma: le prime della classe vincono tutte. Il successo più pesante è quello dei giallorossi, che superano la Lazio 2-0 con il minimo sforzo. A decidere l'incontro sono due fattori: prima la fantasia di Tagliavento, che dopo 10 minuti si produce nell'ennesimo regalo alla Roma della sua carriera inventando un rigore per un fallo nettamente fuori area di Gentiletti su Dzeko (lo stesso bosniaco trasforma dal dischetto), poi il brutto periodo di Marchetti, che nella ripresa si fa sorprendere sul primo palo da un destro in corsa di Gervinho.

Nel primo tempo le occasioni fioccano da entrambe le parti: traversa di Felipe Anderson, palo di Nainggolan e tap-in mancati per un soffio da Djordjevic e Dzeko. A livello tattico, Pioli sbaglia l'impostazione della partita, optando per un 4-3-3 (invece del 4-2-3-1) e lasciando così il centrocampo nelle mani della squadra di Garcia, che controlla il gioco nonostante le molte assenze (Pjanic e De Rossi su tutti).

I biancazzurri non hanno un'idea di gioco, non usano schemi né sovrapposizioni, ma si affidano a inutili lanci lunghi. Non aiuta nemmeno l'idea di tenere in campo per 90 minuti Parolo, al rientro da un infortunio. Il tridente non vede quasi mai il pallone, a centrocampo regna la confusione e in difesa il deficit tecnico è grave (De Vrij è fuori per tutta la stagione e la coppia Gentiletti-Mauricio non è all'altezza delle ambizioni della squadra).

Dopo l'errore di Tagliavento, gli spazi si aprono sempre più e il raddoppio romanista in contropiede non sorprende. Per i giallorossi l'unica nota negativa è l'infortunio alla caviglia di Salah, vittima di un'entrata da codice penale firmata Lulic.

La Roma sale così a 26 punti, una lunghezza sotto la coppia di testa Inter-Fiorentina. In uno degli anticipi di giornata, i nerazzurri portano a casa l'ennesima vittoria per 1-0 di questa stagione. In casa del Torino a firmare il gol partita è Kongdobia, alla prima rete in A. I granata non concedono altre occasioni e ne creano a iosa, ma si ritrovano la strada sbarrata da un Handanovic in serata di grazia. Bene anche la Fiorentina, che nel posticipo batte 2-0 a Genova la Sampdoria e torna in testa con l'Inter. A segno per i viola Ilicic su rigore e Kalinic

Tengono il passo del treno di testa anche Napoli e Sassuolo, rispettivamente a 25 e 22 punti. Gli azzurri battono di misura l'Udinese con un gol del solito Higuaìn, autore di una prestazione a cinque stelle. Il Pipita sblocca all'8' della ripresa con una magia, segnando il gol numero 200 con maglie di club e il 9° in questo campionato. La squadra di Sarri è a tratti straripante, ma spreca diverse altre occasioni con Insigne, Callejon, Hamsik, Hysaj e 3 volte ancora con Higuain. Quanto al Sassuolo, stavolta a cadere sotto i colpi dei ragazzi terribili di Di Francesco è il Carpi, battuto 1-0 con gol di Sansone.

Un gradino sotto i neroverdi, a quota 20, c'è il Milan, che sabato sera non va oltre lo 0-0 contro l'Atalanta e manca l'appuntamento con la quarta vittoria consecutiva, ma evita anche la sconfitta grazie al sorprendente portiere 16enne Donnarumma. I bergamaschi raggiungono in classifica a 18 punti la Lazio, così come la Juventus, che per la prima volta in stagione vince la seconda partita consecutiva in casa dell'Empoli. Al gol iniziale di Maccarone rispondono prima Mandzukic, poi Evra (di testa!), infine Dybala.

I toscani vengono raggiunti a 14 punti dal Palermo, che batte 1-0 il Chievo grazie a un colpo di testa di Gilardino e alle parate di Sorrentino. Un punto sotto c'è il Genoa, che agguanta un pareggio complicato in casa del Frosinone (2-2) nonostante l'inferiorità numerica e il gol pazzesco in doppia rovesciata di Blanchard, che sarebbe candidato ai Puskàs Award se fosse andato in scena al Camp Nou invece che in Ciociaria. Infine, continua la cura Donadoni per il Bologna, che sale a 12 punti battendo 2-0 fuori casa un Verona senza Toni e ormai allo sbando.