di redazione
Con il successo di sabato per 4-0 sull’Udinese, l’Inter vola a 36 punti e consolida la prima posizione. La Juve, invece, prosegue la rimonta battendo 3-1 nel posticipo la Fiorentina e conquistando quota 30 punti. In questo modo i bianconeri superano la Roma di una lunghezza e si piazzano in quarta posizione, ad appena due punti dal Napoli.
Tutto ciò è possibile perché il big match della giornata, quello che alle 18 ha visto impegnati i giallorossi al San Paolo, non si è visto nemmeno un gol. La squadra di Sarri domina per lunghi tratti, ma costruisce le palle gol più nitide soltanto negli ultimi minuti, quando uno Szczisny in stato di grazia ferma due conclusioni ravvicinate di Hamsik. La Roma recrimina per un gol di De Rossi annullato a nove minuti dalla fine: secondo l’arbitro la palla crossata da Rudiger è uscita nella traiettoria, ma il replay non chiarisce. Alla fine però il pareggio è giusto: il catenaccio romanista contiene l’effervescenza offensiva di Higuain e compagni.
Ben più convincente la prova dell’Inter, anche se contro un avversario meno competitivo, ma che comunque non perdeva in casa da Settembre. Al Friuli i nerazzurri travolgono i padroni di casa con un poker firmato da Icardi (doppietta), Jovetic e Brozovic, che per mettere la ciliegina sulla torta inventa un tiro a giro alla Del Piero. Mancini, che sceglie di schierare l’ennesima formazione diversa dall’inizio della stagione, non solo trova conferme in attacco e nella consueta solidità difensiva guidata da Miranda, ma aggiunge alla faretra anche la freccia dello spagnolo Montoya, lanciato per la prima volta (e con successo) dall’inizio della partita.
Meno semplice, ma altrettanto convincente, il successo della Juventus sulla Fiorentina. Per i bianconeri la partita inizia nel peggiore dei modi, con un rigore trasformato al terzo minuto da Ilicic. Dopo altri 180 secondi, però, arriva il pareggio di Cuadrado, con un pallonetto di testa su cross di Evra. Un avvio scoppiettante che sembra preludere a una serata divertente, invece non succede più nulla fino all’80esimo, quando a portare avanti la Signora ci pensa una zampata di Mandzukic (che ormai ha definitivamente superato Morata nelle gerarchie di Allegri). Il sigillo finale arriva al 91esimo e porta la firma del solito Dybala, che in precedenza aveva anche fornito l’assist al croato. I viola sono ora secondi a 32 punti, al pari del Napoli.
Perde terreno invece il Milan, che in casa contro il Verona ultimo in classifica non va oltre un deludente 1-1, dopo lo 0-0 della settimana scorsa contro il Carpi. Bacca illude portando i rossoneri in vantaggio, ma De Jong si fa espellere e regala un rigore che Toni trasforma. I rossoneri arrivano così a 25 punti, solo una lunghezza sopra la coppia Atalanta-Empoli.
I toscani vincono 3-0 sul Carpi grazie alla grande giornata di Maccarone, autore di una doppietta e di un assist per Saponara. Per la squadra di Giampaolo è la terza vittoria consecutiva. Quanto ai bergamaschi di Reja, vengono superati in casa di misura dal Chievo, che passa con Birsa dopo un errore dal dischetto da parte di Paloschi.
Aspettando Lazio-Sampdoria (questa sera alle 20 e 45) e in attesa che si giochi Sassuolo-Torino (rinviata per nebbia), completa il quadro della 16esima giornata il 4-1 inferto dal Palermo al Frosinone. I siciliani si aggiudicano nettamente lo scontro salvezza grazie alle reti di Goldaniga, Vazquez, Trajkovski (primo gol in A per il macedone) e Gilardino. Ballardini, stavolta, può tirare un sospiro di sollievo.