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di redazione

In una domenica funestata dal maltempo che ha colpito quasi tutta l’Italia, la partita della giornata è Roma-Sampdoria. I giallorossi la portano a casa e arrivano a 7 punti in classifica, agganciando il Napoli, ma che fatica. Il gol in avvio di Salah porta avanti padroni di casa, che poi però si fanno rimontare prima dell’intervallo. I blucerchiati prima pareggiano con una prodezza di Muriel, poi passano in vantaggio con Quagliarella. Intanto, sull’Olimpico si scatena un nubifragio che allaga mezzo stadio. L’arbitro sospende la partita e Spalletti ha il tempo di riorganizzare la squadra.

Dopo una lunga interruzione, i capitolini cambiano musica con gli ingressi di Totti e Dzeko: il capitano accende la luce, il bosniaco sbaglia tanto come al solito, ma su un assist straordinario del numero 10 riesce a stoppare e a insaccare in bello stile. Dopo 20 minuti di assedio romanista la Samp prova a reagire e per poco sfiora il colpaccio, ma non è destino. Al 92esimo Dzeko cade in area con ritardo malandrino rispetto al contatto, ma l’arbitro assegna il rigore. È il quarto per la Roma in 3 giornate. Totti trasforma spiazzando Viviano. Sono 259 in Serie A.

Un gol negli ultimi minuti decide anche la partita di San Siro, dove il Milan viene sorprendentemente sconfitto per 1-0 dall’Udinese. A due giri d’orologio dal 90esimo, Badu mette dentro il pallone per Perica, che insacca trovando con una buona dose di fortuna una deviazione decisiva da parte di Abate. I friulani non vincevano a Milano contro i rossoneri da ben nove anni.

La Lazio riesce a tornare con un punto dalla trasferta di Verona. Il Chievo passa in vantaggio nella ripresa con un colpo di testa di Gamberini, lasciato incredibilmente solo sul limite dell’area piccola in occasione di un calcio d’angolo. Dopo pochi minuti i biancazzurri però riescono a pareggiare i conti con un altro colpo di testa, stavolta di De Vrij, alla prima marcatura con la maglia della Lazio.

La squadra di Inzaghi è così già a -5 dalla vetta della classifica, occupata naturalmente dalla Juventus, unica squadra della Serie A ancora a punteggio pieno. L’ultima vittoria di bianconeri risale a sabato, quando allo Stadium la squadra di Allegri si è sbarazzata con una facilità disarmante del Sassuolo. Il 3-1 finale matura interamente nel primo tempo: ad aprire le marcature è, nemmeno a dirlo, Higuaìn, autore di una doppietta spettacolare (soprattutto il secondo gol, segnato con un potente tiro al volo su un assist a palombella di Kedhira). La rete che chiude la partita è una tap in di Pjanic.

Nell’altro anticipo di giornata, il Napoli fa un sol boccone del Palermo, schiantato 3-0 in trasferta. In questo caso, tutti i gol arrivano nella ripresa: a segnarli sono Hamsik e Callejon, con lo spagnolo autore di una doppietta (la seconda dopo quella messa a segno contro il Milan).

In attesa di Empoli-Crotone e del recupero di Genoa-Fiorentina (sospesa per pioggia), chiudono il quadro della giornata Bologna-Cagliari e Atalanta-Torino. Al Dall'Ara vincono 2-1 grazie alle reti di Verdi (su punizione) e Di Francesco (primo gol in A); bella ma inutile la punizione di Bruno Alves che accorcia le distanze per i sardi.

Stesso risultato a Bergamo, dove la squadra di Gasperini supera i granata grazie alla gentile collaborazione di Joe Hart. Dopo il momentaneo vantaggio torinista firmato da Iago Falque con una gran punizione, il portiere della nazionale inglese decide di esordire nel campionato italiano con un’uscita a farfalle che propizia il pareggio di Masiello. Decide la partita un rigore trasformato da Kessiè, alla quarta rete in tre partite.

Con una rimonta negli ultimi dieci minuti grazie a una doppietta firmata Icardi, l’Inter passa a Pescara e vince la sua prima partita della stagione. Gara divertente e occasioni da entrambe le parti con portieri alla ribalta. Il tabellino direbbe che l’Inter, vuoi per i gol, vuoi per possesso palla, vuoi per un numero enorme di corner, abbia dominato, ma così non è stato.

Certo, la squadra di Oddo ha giocato solo di rimessa ma le ripartenze tra Caprari e Verrè sono state da manuale e i nerazzurri hanno rischiato di perdere, cosa che avrebbe aperto problemi serissimi ad Appiano Gentile.

Sugli scudi Banega e Icardi, con Handanovic i migliori, sotto tono sono apparsi Candreva e Perisic, mentre ci si chiede come D’Ambrosio possa giocare nell’Inter. Di Caprari e Verrè si è detto ma tutto il Pescara ha giocato bene. La squadra di De Boer ha risentito positivamente dell’innesto di Joao Mario e di un assetto più logico ma l’assenza di rapidità e di furore agonistico non consente il decisivo salto di qualità.

Intanto De Boer rompe un tabù e negli ultimi dieci minuti fa entrare tre attaccanti e la differenza di tasso tecnico viene fuori. Mosse così in Italia sono inconsuete, solo Mourinho ne inseriva due insieme. Intanto i tre punti avvicinano la squadra all’allenatore e viceversa.