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di redazione

L’Inter perde ancora, stavolta contro l’Atalanta, e De Boer ormai è più che in bilico. A Bergamo finisce 2-1 per i padroni di casa: apre le marcature Masiello, risponde Eder nella ripresa con una punizione nel secondo tempo, ma nel finale Santon commette un’ingenuità incredibile e stende Kessié in aerea. Pinilla dal dischetto non sbaglia e infligge ai nerazzurri il terzo ko di fila. Non manca il contributo dell'arbitro Doveri, che annulla un gol regolare ad Icardi.

"Abbiamo regalato il primo tempo, ma nella ripresa siamo migliorati - ha detto il tecnico olandese - ma é un momento difficile per tutti e specialmente per me, sento la fiducia ma non posso dire se la settimana prossima sarò in panchina”. Ma un’Inter con i reparti scollati tra loro e con Banega in panchina, difficilmente avrebbe potuto ambire alla conquista di Bergamo. Ormai l’Inter, ancora a 11 punti, scivola al 14esimo posto in classifica.

Nell’anticipo di ieri un Milan combattivo, che ha saputo pensare in grande e giocare come una provinciale, ha battuto per 1 a 0 la Juventus. Certo, l’errore di Rizzoli che ha annullato il gol del pareggio juventino per motivi difficili da comprendere ha contribuito seriamente la risultato finale, ma è pur vero che la squadra di Allegri è apparsa lenta e meno granitica di un tempo, certamente stanca. Dopo l’Inter ecco il Milan, la Juve lascia San Siro con due sconfitte e si vedono difficoltà a centrocampo. L’assenza di Marchisio certamente pesa ma, forse ancor più, quella di Pogba, che sapeva strappare e cambiare gli equilibri.

Si rilancia invece il Napoli dopo 3 sconfitte consecutive. Grazie alla vittoria in trasferta per 2-1 contro il Crotone, la squadra di Sarri arriva a 17 punti, a sole 4 lunghezze dalla Juve (sconfitta 1-0 sabato a San Siro dal Milan). I gol di Callejon e Maksimovic risolvono la pratica per gli azzurri nel primo tempo. Nella ripresa i calabresi vanno a segno con Rosi, ma non riescono a evitare la sconfitta nonostante la superiorità numerica dopo l’espulsione di Gabbiadini al 32esimo per un fallo di reazione su Ferrari.

La partita più spettacolare della giornata è però sicuramente Cagliari-Fiorentina. Dopo poco più di un minuto Di Gennaro porta in vantaggio i sardi, ma prima dell’intervallo i viola vanno a segno ben 4 volte con le doppiette di Kalinic e Bernardeschi. Nella ripresa il croato firma la tripletta, poi però i toscani si addormentano e prendono due gol fotocopia da calcio d’angolo (a segno Capuano e Borriello). Alla fine è 3-5. La Fiorentina sale così a 12 punti, in 11esima posizione.

Situazione migliore per Torino e Lazio, che pareggiano 2-2 e si portano appaiate in quinta posizione con 15 punti. I granata passano nel primo tempo con un colpo di testa di Iago Falque. Nella ripresa i biancocelesti ribaltano il risultato prima con una semirovesciata di Immobile, poi il colpo di testa del giovane Murgia. Al 91esimo Ljajic trasforma un rigore concesso per un ingenuo fallo di mano di Parolo in area.

Il Chievo (14 punti) perde l’occasione di superare in un sol colpo sia il Torino sia la Lazio, non riuscendo ad andare oltre lo 0-0 in casa dell’Empoli. Pareggio indolore anche fra Bologna e Sassuolo. La squadra di Donadoni crea tanto, passa in vantaggio al decimo con una punizione di Verdi, poi però spreca troppo e viene ripresa all'86esimo da Matri.

Oltre al 2-1 con cui la Sampdoria si è aggiudicata sabato il derby della Lanterna contro il Genoa, chiude il quadro della nona giornata il 3-1 dell’Udinese contro il Pescara. Théréau va segno nel primo tempo con un cucchiaio su rigore nel primo tempo e poi si ripete con un gol anche nella ripresa. Il secondo rigore per i friulani viene trasformato da Zapata. Inutile il lampo di Aquilani per gli abruzzesi.

Nel posticipo, la Roma con un sonoro 4 a 1 si mangia in un solo boccone un Palermo che appare davvero poca cosa, comunque non in grado di opporsi con efficacia alla squadra di Spalletti, che si conferma al secondo posto dietro una Juventus che, forse, per ammazzare il campionato dovrà sudare più di quanto in molti avevano previsto.