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Con una decisione platealmente scorretta, l’arbitro Abisso riapre la lotta per il terzo posto. Fiorentina-Inter finisce 3-3 all’ultimo respiro: il pareggio viola arriva all’11esimo minuto di recupero, su rigore. Peccato che si tratti di un’invenzione del fischietto palermitano. L'azione comincia con un fallo di Chiesa su D'Ambrosio che non viene fischiato. Prosegue poi con il cross di Chiesa che viene respinto proprio da D’Ambrosio con il petto: il rallenty non lascia dubbi in proposito. L’arbitro ferma tutto e va a rivedere l’azione in video, ma non cambia decisione. “Io credo che questi falli di mano non vadano fischiati mai – ha detto Stefano Pioli, allenatore della Fiorentina, a fine partita - ma li stanno fischiando sempre… Si vede che per loro è rigore”.

 

 

La partita era iniziata bene per i padroni di casa, passati in vantaggio al primo minuto di gioco per un autogol di De Vrij. Il pareggio dell’Inter arriva però appena cinque minuti dopo e porta la firma di Vecino. Politano al 40esimo completa la rimonta e il rigore trasformato da Perisic a inizio ripresa sembra chiudere la partita. A un quarto d’ora dalla fine, però, Muriel sorprende Handanovic sul suo palo con una punizione spettacolare di collo interno che leva la ragnatela dal sette. Poi sale in cattedra Abisso che, in barba alle immagini, decide che vuole porgere il suo personale omaggio alla Fiorentina e danneggiare la squadra di Spalletti.

 

Che, va detto, aveva ampiamente meritato di vincere per la garra e un gioco a tratti davvero interessante. Pare che l'assenza di Icardi abbia cementato lo spirito di gruppo e, da quando lui è fuori, l'Inter ha colto 5 vittorie ed il pareggio odierno, segnando come minimo due gol a partita. Chissà se il marito di Wanda Nara riuscirà ad avere un guizzo di intelligenza e modestia. Con questo risultato l’Inter arriva a 47 punti, conservando ormai poco margine di vantaggio su Milan (45) e Roma (44).

 

In uno degli anticipi di giornata, il Milan passa 3-0 a San Siro sull’Empoli. Ad aprire le marcature è il solito Piatek, cui fanno seguito le reti di Kessié e di Castillejo. L’attaccante polacco sale così a 18 reti in campionato: una in meno di Cristiano Ronaldo, che ha giocato una partita in meno rispetto al giocatore rossonero ma ha anche battuto tre rigori in più.

 

Ben più sofferto il risultato della Roma, che sempre sabato riesce a battere il Frosinone solo grazie a un gol di Dzeko all’ultimo minuto. I ciociari passano in vantaggio con Ciano, poi arriva il pareggio di Pellegrini. Pinamonti riporta in vantaggio i padroni di casa, che poi però vengono beffati dalla doppietta del bosniaco.

Tra le partite di domenica, la più significativa è quella del Napoli. Sul campo del Parma, gli uomini di Ancelotti ritrovano sintonia con il gol, andando in rete quattro volte: gol di Zielinski, Milik (doppietta) e Ounas. Padroni di casa praticamente mai in partita. Il Var annulla un rigore concesso da Chiffi alla squadra di D’Aversa nella ripresa.

 

Gli azzurri mantengono così 10 lunghezze di vantaggio sull’Inter ma non rosicchiano neanche un punto alla Juventus, che resta a +13 grazie alla vittoria di misura ottenuta sul campo del Bologna. I bianconeri ripartono dopo la sconfitta contro l’Atletico Madrid in Champions League, ma faticano contro i rossoblù di Mihajlovic. Decide un gol al 67’ di Dybala, appena entrato al posto di Alex Sandro. Nel finale Perin devia sul palo un destro di Sansone.

 

Nella lotta per l’Europa, importante successo del Torino sull’Atalanta. Con un gol per tempo (Izzo e Iago) i granata sconfiggono la squadra di Gasperini e la raggiungono al settimo posto in classifica a quota 38 punti. La sconfitta della Dea aiuta anche la Sampdoria, salita a 36 punti con la vittoria per 1-0 sul Cagliari (rigore di Quagliarella).

 

Chiudono il quadro della giornata due pareggi: 1-1 fra Sassuolo e Spal e 0-0 fra Chievo e Genoa.