Stampa

Un derby non è mai una partita come le altre, chi segue il calcio lo sa. Non ci sono mai solo i punti in palio e quasi mai la squadra che viene considerata favorita festeggia la vittoria alla fine del match. E così è andata anche stavolta nella scala del calcio, dove una straordinaria Inter ha sconfitto il Milan a dispetto dei pronostici della vigilia.

 

I ragazzi di Gattuso sono scesi in campo con forse la convinzione di godere di una forma migliore, di avere più tecnica a centrocampo e in attacco, di aver goduto una settimana di riposo e di un vantaggio in classifica; tutte cose che costituivano un bottino ipotetico che sfumato nei 97 minuti di gara.

 

 

La posizione di Vecino nella trequarti, alle spalle della linea degli attaccanti, è stata inedita e vincente, perché ha spiazzato le attese di Gattuso che non è riuscito a porvi rimedio; la prestazione maiuscola di Lautaro Martinez ha contribuito alla difficoltà milanista di uscire con la palla al piede, mentre a centrocampo Vecino e Gagliardini hanno avuto ragione del centrocampo rossonero, mentre poco hanno potuto gli attaccanti milanisti contro il muro della coppia dei difensori centrali De Vrji-Skriniar. Buone parate di Handanovic e buona gara di D’Ambrosio e Asamoah.

 

L’Inter, che solo tre sere fa aveva giocato una partita indecente, costata cara per risultato e prospettive, ha ritrovato cuore e orgoglio e si è ritrovata con i suoi tifosi.

L’Inter riacciuffa così il terzo posto in solitaria, scavalcando il Milan di due lunghezze (53 punti a 51). Non solo: i nerazzurri raddoppiano il margine di vantaggio sulla Roma (+6), tornata clamorosamente sconfitta dalla trasferta di Ferrara. Fare e Petagna firmano il successo per 2-1 della Spal, vanificando il temporaneo pareggio su rigore firmato da Perotti. Dopo le prime due uscite stagionali di Ranieri sulla panchina giallorossa, si può ragionevolmente dire che il problema della squadra non fosse Di Francesco.

 

Sull’altra sponda del Tevere sorride invece la Lazio, che si porta a -2 dai cugini (ma ha ancora da recuperare la partita casalinga con l’Udinese) strapazzando all’Olimpico quel che resta del Parma, formazione ormai evidentemente appagata dalla salvezza raggiunta con sorprendente facilità. Succede tutto nel primo tempo: rete di Marusic, doppietta di Luis Alberto (finora aveva segnato solo un gol in questo Campionato) e colpo da biliardo firmato Lulic per il poker. Nella ripresa c’è solo il tempo di vedere Patric regalare a Sprocati (scuola Lazio) il primo gol in Serie A.

 

Nella corsa all’Europa, gravi passi falsi da parte di Atalanta, Torino e Fiorentina. La Dea si fa fermare sull’1-1 in casa dal Chievo, vedendosi così raggiungere in classifica dalla Lazio. I bergamaschi staccano però di una lunghezza i granata, addirittura sconfitti, in casa, dal redivivo Bologna di Mihajlovic. In uno degli anticipi di giornata la Fiorentina viene battuta per 2-1 sul campo del Cagliari. Bene invece la Sampdoria, che sale a 42 punti annichilendo 5-2 il Sassuolo (ancora in rete Quagliarella).

 

La grande sorpresa di questo turno è però un’altra: la prima sconfitta in Campionato della Juventus, superata addirittura 2-0 a Marassi dal Genoa, che già all’andata aveva strappato un inatteso pareggio alla Signora. Decidono negli ultimi 20 minuti i gol di Sturaro (da poco ex) e Pandev.

 

La sconfitta dei bianconeri permette al Napoli di ridurre il distacco dalla vetta (si fa per dire) ad appena 15 punti. Al San Paolo gli azzurri passano 4-2 sull’Udinese. Preoccupazione per Ospina, finito in ospedale dopo un mancamento per un colpo alla testa. La tac per fortuna è negativa, ma il portiere dovrà comunque restare in osservazione per 24 ore.

 

Chiude il quadro della giornata il fondamentale successo in chiave salvezza dell’Empoli sul Frosinone: 2-1 con reti di Caputo, Pajac e Valzania.