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La zona Champions è sempre in presa a scossoni che ad ogni turno cambiano il quadro. L’Inter perde 4 a 1 a Napoli, va a pari punti con l'Atalante e solo a più 2 sul Milan e mette a rischio la sua presenza in Champions domanica prossima contro l'Empoli. La squadra di Spalletti merita il pesante passivo per una partita tra le peggiori della stagione. I nerazzurri esprimono tutto quello di negativo della gestione biennale di Spalletti: squadra lentissima, costruzione da dietro affidata a piedi grezzi e scatto sul breve quasi inesistente, 15 o 20 tocchi brevi a ritmo da dopolavoro ferroviario, appare votata a giocare spalle alla porta avversaria, senza capacità di penetrare verticalmente.

 

In buona sostanza al San Paolo si è vista la ragione per cui il licenziamento di Spalletti - che arrivi Conte o no - è inevitabile: l’Inter è un gruppo di individualità (e molte delle quali non eccelse); il Napoli, pure non superbo, è una squadra di calcio.

 

L’Atalanta di Gasperini, invece, porta via un punto da una Juventus che si congeda da un campionato vinto ma da una annata deludente rispetto alle aspettative e saluta sia Barzagli, che lascia il calcio, sia il suo miglior allenatore, Massimiliano Allegri, che ha riempito la bachecha juventina di trofei.

 

Per rimanere in zona Champions, si registra l’incredibile passo falso della Roma, incapace di andare oltre il pari a reti inviolate sul campo del Sassuolo. Sotto la pioggia, i giallorossi riescono soltanto a colpire due volte il palo con nel secondo tempo con Dzeko e Kluivert, in modo rocambolesco. Nel finale gol annullato a Fazio. Ranieri recrimina per le occasioni fallite.

 

Nella lotta per non retrocedere, l’Udinese mette a segno una vittoria fondamentale contro la Spal. Nel 3-2 finale spicca la doppietta di Okaka, autore di due colpi di testa vincenti praticamente in fotocopia da calci d’angolo di De Paul.

 

I friulani arrivano così a 40 punti e conservano 2 lunghezze di vantaggio sull’Empoli, vittorioso per 4-1 in casa contro il Torino. Grande prova degli uomini di Andreazzoli, che ora si giocano tutto a San Siro contro l'Inter. Per i granata, invece, questa sconfitta inattesa significa l’addio al sogno di giocare in Europa l’anno prossimo.

 

Ma le notizie peggiori sono per il Genoa, che dopo il pareggio per 1-1 n casa contro il Cagliari (ormai salvo) si ritrova da solo in terzultima posizione, scavalcato di un punto dall’Empoli. Pavoletti sblocca la partita e Criscito la pareggia all’89esimo, trasformando un rigore concesso cono il Var.

 

Continua poi lo psicodramma della Fiorentina, che contro il Parma subisce la quinta sconfitta consecutiva, rimane a 40 punti e (incredibile a dirsi, visto l’avvio di stagione e le ambizioni europee dei viola) non è ancora salva. La partita del Tardini è tiratissima e a deciderla nel finale è una sfortunata autorete del brasiliano Gerson, che infila nella propria rete un cross di Scozzarella. A questo punto, per salvarsi la squadra di Montella dovrà almeno pareggiare in casa col Genoa, a cui però serve disperatamente una vittoria. Sarà questo lo scontro dell’ultima giornata da tenere d’occhio.

 

Chiude il quadro di questo turno il pareggio per 0-0 fra Chievo e Sampdoria. Espulso Barba al 38esimo per un’entrata decisa su Defrel. Il capocannoniere del campionato, Fabio Quagliarella, non trova però la via della porta e resta fermo a 26 reti. Tributo e terzo tempo per Pellissier al momento della sostituzione nella ripresa. L’attaccante bandiera del Chievo dice addio al calcio dopo 17 anni e 134 gol con la maglia gialla.