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La fine della novela Icardi ha rappresentato la conclusione di un calciomercato tutto sommato ricco sebbene un po’ vintage. L’approdo al PSG di Maurito è avvenuto in dirittura d’arrivo e dopo che lo stesso ha firmato un rinnovo con l’Inter di un anno, portando così la scadenza contrattuale con i nerazzurri al 2022. Non è stato semplice convincere il bomber di Rosario che la Beneamata di lui non voleva più saperne, dati i trascorsi innestatisi da Febbraio ad oggi. La linea di Marotta ha dunque avuto ragione: pur con un esborso finanziario importante, sia diretto che di svalutazione patrimoniale, via Perisic, Icardi, Naingollan e Spalletti, ovvero i destabilizzatori della squadra e della società. I soldi, del resto, per Suning non sono un problema, mentre sulla ricostruzione di una immagine di solidità e di rispetto assoluto delle regole si fonda l’ascesa del club verso le posizioni di leadership italiana ed internazionale che gli competono.

L’Inter ha effettuato l’acquisto più oneroso della sua storia, pagando 65 milioni di Euro (in 5 anni) Romelu Lukaku, il gigante nero che è stato chiamato a sostituire Icardi nei cuori dei tifosi. In attesa di sapere se ci riuscirà, ha già segnato due gol nelle prime due partite. Con Sanchez potrà tornare a formare la coppia di attaccanti del Manchester United, soprattutto se il fantasista sudamericano saprà riproporre quanto fatto vedere in Italia e al Barcellona. Se ciò avvenisse, allora con l’aggiunta di Lautaro Martinez l’Inter si troverebbe un attacco da 50 gol a stagione.

Ma il mercato dell’Inter è stato di grande spessore non solo per Lukaku e Sanchez, ma anche per l’acquisto di Diego Godin ( a parametro zero), colonna difensiva dell’Atletico Madrid e della nazionale dell’Uruguay, al quale si sono aggiunti Barella e Sensi, i due migliori centrocampisti italiani in circolazione. Liberatasi anche di Joao Mario e Dalbert, la squadra di Conte è ora impegnata nel recupero di Candreva e Gagliardini, mentre Ranocchia sembra essere già pronto per il suo ruolo di quarto centrale.

La Juventus è stata protagonista double face del mercato: pur avendo portato a Torino Ramsey, Rabiot e De Light, autentici campioni, non è riuscita a vendere almeno due dei numerosi attaccanti di cui dispone e non ha trovato nemmeno il modo di rinunciare a Khedira ed Alex Sandro, che con Manzukic e Iguain dovevano comporre il tesoretto con il quale finanziare la campagna acquisti. Ha perso con l’Inter la battaglia per Lukaku e ancor più dolorosamente quella per Icardi, che corteggiava illecitamente dallo scorso Gennaio. Paratici, insomma, ha dimostrato di avere ancora molta strada da fare per eguagliare Marotta, suo mentore tradito. Può riconsolarsi pensando che il mancato acquisto di Icardi o Lukaku rende meno intasato il suo attacco, evitando di aggiungere un altro bomber a Manzukic, Dybala, Cristiano Ronaldo, Douglas Costa e Higuain. Ma è la difesa il nodo gordiano della Juventus, che ha provato a vendere Rugani senza riuscirvi e che ora, con l’infortunio di Chiellini, perde il suo autentico leader. Spinazzola e Pellegrini avrebbero avuto a questo punto più senso a Torino che alla Roma e al Cagliari.

Il Napoli ha effettuato una campagna acquisti limitata benché intelligente (l’arrivo di Manolas è importantissimo per la sua retrovia, che pure ha dei limiti seri nel portiere) ma Ancelotti patisce l’assenza di un goleador in attacco e di un nuovo Hamsick tra centrocampo e tre quarti. Sfumato Icardi e mancato James Rodriguez, vivrà l’anno secondo di Ancelotti che ne sancirà la consacrazione o il fallimento all’ombra del Vesuvio.

La Roma di Fonseca appare la meno attrezzata per le prime 4 posizioni. Aver resistito all’assalto dell’Inter a Dzeko ha comportato lo stop ad altri acquisti di valore e la cessione di Manolas e quella di El Sharawy non possono essere controbilanciate con l’arrivo di Diawara o Spinazzola. In un anno solare la Roma ha visto partire Allison, Manolas, Naingollan, De Rossi, Strootman ed El Sharawy: difficile trovare speranze per un miglior piazzamento. Forse Pallotta dovrebbe decidere di vendere, dicono in molti; ma la parola fine sullo stadio non è ancora stata scritta e, comunque, il destino della Roma lo decide Unicredit e non Pallotta.

La Lazio è riuscita a tenersi Milinkovic- Savic e questo è il suo miglior colpo di calciomercato. Da qui però a dire che si sia rinforzata ce ne corre. Immobile continua ad essere l’unico vero terminale offensivo e questo non rappresenta una garanzia per una squadra che dovrà giocare una sessantina di partite per le diverse competizioni, oltre le nazionali per alcuni dei suoi.

Insomma un calciomercato che non altera in profondità gli equilibri conosciuti, dato che solo l’Inter può legittimamente attendersi un risultato migliore di quello ottenuto con Spalletti ma la supremazia juventina appare ancora indiscutibile, pur se il gap potrebbe essersi ridotto sia con Conte che con Ancelotti. Non tutte le movimentazioni sono state all’impronta della scoperta dei giovani talenti. Sono comunque sbarcati riconosciuti fuoriclasse internazionali, sebbene non giovanissimi. Godin e Sanchez all’Inter e Ribery alla Fiorentina sono certamente i tre casi di maggior richiamo, per quanto i primi due siano decisamente più affidabili.

Il giocatore più giovane e più pagato lo ha preso la Juventus, l’olandese De Light 75 Milioni di Euro)