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L’Inter subisce un gol nel recupero e pareggia per 1 a 1 la partita con la Fiorentina. Più che Inter si dovrebbe dire quel che resta dell’Inter, dato che le assenze di 6 titolari e 4 partite in 12 giorni impongono gli ultimi 15 minuti con un ragazzo di 17 anni, Agoumè. Come di prammatica gli viene annullato un gol e Lukaku - evidentemente stanco come tutti coloro che hanno giocato 16 partite di seguito - ne sbaglia un'altro, ma resta una partita difficile quindi da valutare date le condizioni. Però si posiziona troppo bassa ed é troppo ferma sulle gambe per poter ambire a partite migliori, davvero ha bisogno dle rientro di almeno due o tre dei suoi titolari. Si fa quindi raggiungere dalla Juventus che, dopo un pareggio e una sconfitta, ritrova la vittoria in campionato superando 3-1 allo Stadium 3-1 l’Udinese.

Con un centrocampo decimato da infortuni e squalifiche, Sarri sceglie per la prima volta di schierare dall’inizio il tridente CR7, Dybala, Hihuaìn. E funziona. Ronaldo va a segno due volte, poi Bonucci chiude i conti già a fine primo tempo. I tifosi che si aspettano dall’allenatore una riforma strutturale però rimarranno delusi: “Il tridente è una soluzione straordinaria da tenere in considerazione – ha detto Sarri – ma solo per certe partite o per certi momenti delle partite”.

Aspettando Cagliari-Lazio di questa sera, la Roma si riporta a -1 dai cugini battendo 3-1 in casa la Spal, sempre più ultima con 9 punti. I ferraresi passano in vantaggio nel primo tempo con un rigore trasformato da Petagna, ma nella ripresa si sfarinano e vengono raggiunti e superati dai giallorossi con Pellegrini, Perotti e Mxit'aryan.

Fuori dalla top-5, clamoroso passo falso dell’Atalanta (28 punti), che – forse ancora ebbra dopo la storica qualificazione agli ottavi di Champions League – perde 2-1 sul campo del Bologna. Match combattuto, alla fine esulta Mihajlovic: i gialloblù vanno a segno con Palacio e Poli. Non basta ai bergamaschi la rete di Malinovskyi. Per Gasperini pesano le assenze di Gomez, Ilicic e Zapata.

La vittoria più clamorosa della giornata è però quella del Parma, che batte 2-1 al San Paolo il Napoli, rovinando l’esordio di Gattuso sulla panchina azzurra. Un Milik in stato di grazia non basta ai padroni di casa: uno strepitoso Kulusevski e Gervinho al 93esimo condannano i partenopei. In questo modo i gialloblu staccano in classifica di tre lunghezze proprio il Napoli: ora il parma è settimo, da solo, con 24 punti.

Il Torino aggancia a quota 21 proprio gli azzurri, ma in realtà perde una grande occasione per superarli di due lunghezze. Contro il Verona i granata vanno in vantaggio addirittura per 3-0 al 60esimo, ma nell’ultima mezz’ora si fanno riprendere sul 3-3. Apre la rimonta un rigore controverso che Pazzini trasforma in gol. Completano l’opera Verre (76’) e Stepinski (84').

A quota 21 c’è anche il Milan, che a San Siro contro il Sassuolo non va oltre lo 0-0. Annullato un gol a Theo Hernandez, Leao colpisce traversa e palo: i rossoneri si fermano così dopo due vittorie di fila.

In coda, sorprendente vittoria per il Brescia, vittorioso in casa per 3-0 sul Lecce. È il secondo successo di fila per la seconda gestione Corini. In rete Chancellor, Torregrossa e Spalek. Se dovessero vincere anche il recupero di mercoledì contro il Sassuolo, i lombardi uscirebbero dalla zona retrocessione.

Già superato di due lunghezze il Genoa, ora penultimo con 11 punti dopo la sconfitta di misura rimediata nel derby contro la Samp (gol partita di Gabbiadini).