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C’è un tempo per illudersi e un tempo per affliggersi. Il derby di Milano riafferma la superiorità dell’Inter, se non nel gioco e nella corsa, nel carattere e nella forza mentale. Il Milan domina i primi 45 minuti con i nerazzurri fermi in campo, ma la ripresa vede tutt’altro scenario. Nell’Inter, liberata dalle tensioni in forza di un risultato che non le lasciava nulla da perdere, decide di fare leva sulla sua forza fisica e sul carattere oltre che sui colpi straordinari di alcuni suoi giocatori.

Il gol con cui la squadra di Conte accorcia le distanze è di Brozovic, che da fuori area al volo, insacca in basso alla destra di Donnarumma. Il pareggio di Vecino è frutto di una buona azione di Candreva ma è il terzo gol di De Vrij - in tuffo di testa con una torsione che spedisce il pallone all’angolo - che mette in scena un capolavoro. Eriksen calcia una posizione che da 30 metri colpisce l’incrocio dei pali Il quarto gol di Lukaku chiude il sipario delle illusioni milaniste e ricorda che l’Inter è in testa alla classifica non per caso. Il Milan aggredisce e gioca la palla di prima e in velocità, lascia agli avversari l’inizio dell’azione per poi alzare il pressing nella trequarti, dove l’Inter non ha palleggiatori capaci di uscire palla al piede. Ma oltre Ibrahimovic non c’è molto altro, non almeno per la qualità che il blasone del diavolo imporrebbe.

La Juve subisce la seconda sconfitta nelle ultime tre partite. Dopo il ko di due settimane fa al San Paolo, i bianconeri cadono in modo ancor più clamoroso sul campo del Verona, che tre giorni prima aveva già fermato sullo 0-0 la Lazio all’Olimpico. L’Hellas vince in rimonta: dopo il vantaggio della Signora segnato con un’azione personale da Cristiano Ronaldo (che gioca praticamente da solo, nella mollezza generale) i veneti prima pareggiano con Borini e poi trovano addirittura il punto della vittoria nel finale, quando il vecchio leone Pazzini trasforma un rigore concesso per un assurdo fallo di mano di Bonucci.

Bene invece la Lazio, che torna da Parma con una vittoria di misura (decisiva la rete di Caicedo al 40esimo), ma anche sommersa dalle polemiche di D’Aversa, che protesta per un rigore negato ai gialloblù nel finale e su cui l’arbitro non va neanche a rivedere l’episodio al Var. Lo spettacolo migliore al Tardini rimane comunque la partita di Luis Alberto, autore di giocate magnifiche.

Intanto, è crisi aperta in casa Roma, che ha portato a casa solo 4 punti nelle ultime cinque partite. Dopo il bel derby pareggiato due settimane fa e la sconfitta pesantissima contro il Sassuolo, i giallorossi falliscono anche in casa contro il Bologna, che sbanca l’Olimpico 2-3. Orsolini e la doppietta di Barrow (che poi si fa male) mandano in tilt in giallorossi, a cui non bastano l'autogol di Denswil e il gol di Mkhitaryan. Espulso Cristante.

La squadra di Fonseca si ritrova così a -3 dall’Atalanta, che venerdì vince in rimonta al Franchi. La fiorentina passa in vantaggio con Chiesa, ma i bergamaschi ribaltano il risultato con Zapata e Malinovskyi. La squadra di Gasperini è ora da sola al quarto posto.

Ricomincia la caduta libera del Napoli, che dopo due vittorie torna a perdere, per giunta al San Paolo, dove il Lecce spadroneggia almeno per la prima mezz’ora di gioco. Decidono la doppietta di Lapadula e una punizione fantastica di Mancosu, che vanificano le reti di Milik e Callejon. Gli azzurri protestano per un fallo da rigore sul centravanti polacco: l’arbitro tira fuori il cartellino giallo per simulazione e il Var non interviene per correggere l’errore.

Continua anche il periodo nero del Cagliari, che ha portato a casa appena tre punti nelle ultime otto partite. L’ultima sconfitta arriva di misura a Marassi, dove il Genoa passa con un gol di rapina di Pandev. Tanta sfortuna ed errori clamorosi per i sardi nel finale.

Non va meglio al Torino, che contro la Sampdoria perde la quarta partita consecutiva. I granata passano in vantaggio con Verdi, ma in dieci minuti i blucerchiati ne fanno tre (doppietta di Ramirez e il solito Quagliarella) e i padroni di casa chiudono in dieci.

Il Sassuolo ringrazia e supera di due punti in classifica proprio il Toro. Con il 2-1 in trasferta sulla Spal, i neroverdi portano a casa la terza vittoria nelle ultime quattro partite. De Zerbi va sotto, poi cambia ritmo ai suoi e rimonta. Il fantasista francese Boga è protagonista: prima si conquista un rigore trasformato da Caputo, poi segna il gol partita di testa che inguaia i padroni di casa. Semplici esonerato: al suo posto c’è Di Biagio.

Chiude il quadro della giornata il pareggio per 1-1 fra Brescia e Udinese: Bisoli illude i lombardi, ma De Paul salva i friulani nel recupero.