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di Roberta Folatti


Il potere della fantasia
Una storia tenera, lievemente surreale, circondata di umorismo e malinconia e valorizzata dalla grande prova del suo interprete principale.
Patrick “gattina” Branden si sente dare di continuo dello sprovveduto, ma il suo ostinato bisogno di sognare sarà l’ancora che lo salverà dalla disperazione. E che lo farà benvolere malgrado la sua sfacciata diversità.
Siamo in un paesino irlandese intorno agli anni ’70, il periodo e il contesto non giocano a favore di una particolare larghezza di vedute soprattutto se si ha a che fare con un ragazzino che si sente donna e che non perde occasione per ribadirlo.

I problemi di Patrick non si esauriscono però nella sua diversità, alla base di tutto c’è un forte senso di abbandono: è stato adottato ma non smette un istante di chiedersi come fossero i suoi genitori, specialmente sua madre, dalla cui figura è ossessionato.
Il fatto che sia figlio di un prete e della sua giovane governante, la quale una volta partorito lo ha lasciato nelle “mani” della Chiesa fuggendo a Londra, complica ovviamente tutta la faccenda e la rende al tempo stesso leggera e un po’ melò.
Perchè in fondo il nuovo film di Neil Jordan questo è, una commedia dai risvolti seri, in cui le peripezie personali di Patrick “gattina” si intersecano drammaticamente con le vicende irlandesi, quindi con l’Ira, il terrorismo, le vite sacrificate in nome di un odio cieco e senza speranza.
E se le ferite lasciate dalla leggerezza di certi comportamenti possono in qualche modo rimarginarsi, quelle inferte dalla sete di vendetta, dai muri contro muri difficilmente si suturano. Il tema della violenza che colpisce indiscriminatamente e fa vittime innocenti – un bambino che crescerà senza padre, un ragazzo down che muore in quel che credeva un gioco – percorre l’intero film, dall’inizio alla fine, e riprende una questione cara a Neil Jordan.
Ma Breakfast to Pluto è anche e soprattutto un caleidoscopico inno alla vitalità e alla voglia di essere se stessi, costi quel che costi.
Patrick “gattina” ha fiducia negli altri, ai affida e si confida, e la maggior parte delle persone che incontra coglie questo suo lato così indifeso e puro e lo rispetta. Il suo entusiasmo ingenuo contagia, mette in crisi il cinismo di un mondo in prevalenza spietato. Neil Jordan racconta la sua storia servendosi anche di simpatiche invenzioni, come i pettirossi che commentano i passaggi chiave e la titolazione per capitoli.
E’ piacevole la libertà che si prende il regista, il film risulta originale e palpitante, con un Cillian Murphy davvero in stato di grazia. La sua “gattina” commuove, diverte, travolge.

Breakfast on Pluto (2005, Gran Bretagna, Irlanda)
Regia: Neil Jordan
Sceneggiatura: Neil Jordan
Fotografia: Declan Queen
Montaggio: Tony Lawson
Distribuzione: Fandango