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di Betta Bertozzi

“È solo, la porta si richiude subito alle sue spalle. Egli si ferma sulla soglia e considera a lungo, per uno o due minuti, il volto di Lui. Infine si accosta in silenzio, posa la fiaccola sulla tavola e Gli dice: “Sei Tu, sei Tu?” – Ma, non ricevendo risposta, aggiunge rapidamente: – “Non rispondere, taci. E che potresti dire? So troppo bene quel che puoi dire. Del resto, non hai il diritto di aggiunger nulla a quello che Tu già dicesti una volta. Perché sei venuto a disturbarci? Sei infatti venuto a disturbarci, lo sai anche Tu. Ma sai che cosa succederà domani? Io non so chi Tu sia, e non voglio sapere se Tu sia Lui o soltanto una Sua apparenza, ma domani stesso io Ti condannerò e Ti farò ardere sul rogo, come il peggiore degli eretici, e quello stesso popolo che oggi baciava i Tuoi piedi si slancerà domani, a un mio cenno, ad attizzare il Tuo rogo, lo sai? Sí, forse Tu lo sai”, – aggiunse, profondamente pensoso, senza staccare per un attimo lo sguardo dal suo Prigioniero.” Da F. M. Dostoevskij, I fratelli Karamazov Corrado Augias è un uomo dalle molte e buone letture. Non può certo essergli sfuggito questo passo di un grandissimo Dostoevskij, se a me è venuto in mente venerdì sera, guardando la puntata di Enigma, dedicata alle apparizioni della Madonna a Medjugorje, o meglio alle visioni che alcuni ragazzi hanno avuto a Medjugorje. Ne parlavano Guido Giorello (che di mestiere, oltre al filosofo, fa l’ateo in tournee, a giudicare dal numero delle partecipazioni alle quali è chiamato per raccontare quanto e come gli sia impossibile essere cattolico), Giuseppe De Carli di Rai Vaticana e la Storica Emma Fattorini.

Strano come non ci sia stata alcuna levata di scudi da parte della Chiesa Cattolica. Enigma è stato per la Chiesa un coltello molto più affilato del programma di Santoro. Che fra i preti si annidino diverse migliaia di pedofili, non è strano. Lo sanno tutti. E molti hanno potuto vederlo coi loro occhi. Ma che un Papa, e in questo caso Pio XII, abbia tenuto nascosto, occultato e distrutto in differenti periodi della sua vita, e in diverse importantissime occasioni, informazioni che avrebbero potuto dare un senso diverso alla storia della Chiesa, è un’affermazione molto pesante. Su questo, Augias ha una tesi, e cerca da anni elementi che la sostengano. Da Medjugorje è stato semplice passare a Fatima, ai segreti che vennero affidati dalla Madonna a tre pastorelli, non già nel corso di un’apparizione, come ci è sempre stato detto, ma di una visione. La distinzione è sottile, ma Augias spiega al volo che è stata fatta da un Papa. Benedetto XVI ha studiato approfonditamente le manifestazioni della Madonna negli ultimi due secoli, e le ha diligentemente catalogate.

Medjiugorje, per Augias è la manifestazione più completa dei mali che si annidano nella chiesa cattolica. Davanti al giro d’affari che il santuario mariano ha innescato, davanti alla spaccatura fra i Vescovi e i Francescani Pastori della zona di Mostar, così poco diverse dalle lobby secolari, davanti alla credenza popolare che è motivo di tante confessioni, conversioni e donazioni, la fede con la effe maiuscola diventa un dettaglio da poco. Un pretesto per un giro d’affari così grande che nessuno può permettersi di fermare.

Augias conduce un’indagine perfettamente coerente con un solo vizio. Il suo pensiero è sempre evidente fin dalle prime battute. Ed ecco allora che i filmati che presentano i veggenti Bosniaci sono quasi ridicoli, mostrano la pochezza dei depositari dei messaggi, insinuano più che il dubbio la certezza che si tratti di folclore. E poco aiutano gli interventi di diversi cardinali. Un taglia e cuci inclemente lascia sempre intuire che non la dicano tutta, e che nelle 62 righe lasciate da Suor Lucia al Cardinal Bertone ci sia molta, molta, più verità di quella che una ipotetica Madonna che incita all’astinenza da fumo e alcolici ha affidato ad una dei tre veggenti Slavi, scritta su una pergamena di dubbia natura in inchiostro simpatico e leggibile solo a tre giorni dall’apocalisse.

E’ bravissimo Augias a spiegare come, se i 10 segreti affidati dalla Madonna ai veggenti Slavi siano poco credibili come continuazione delle rivelazioni iniziate a Fatima, l’intoppo sia tutto nelle mani di Pio XII. Un Papa discusso da molti e tirato in ballo dallo stesso conduttore in altre edizioni del programma.

E come mai tanto accanimento verso Pio XII? Ha fatto sparire e non ha mai pubblicato una lettera (secondo alcune fonti un’enciclica), che avrebbe scomunicato Hitler e Mussolini. Non ha fermato l’Olocausto. Non ha fatto nulla, in particolare, per gli ebrei di Roma. E’ stato l’ultimo Principe della Chiesa, l’ultimo per il quale gli ori, le maestosità e gli sprechi della chiesa significassero omaggio dovuto. Ma tirarlo dentro ad ogni diatriba, citarlo ogni volta che serve un vigliacco in tonaca, rende il pensiero fisso di Augias per Macelli terribilmente simile ad un libro qualsiasi di Dan Brown.

In Enigma funziona tutto. La regia, la scrittura televisiva, gli attori a sostegno di ogni singola tesi, i filmati completi e approfonditi, gli interventi autorevoli orchestrati con intelligenza. Ma non si parla di Medjugorje o di Fatima. Il vero tema è Pio XII.

Una sola cosa suona strana. L’accanimento preconcetto del conduttore. Che resta, comunque, uno dei migliori narratori e giornalisti che abbiamo mai avuto.