di Roberta Folatti

La vita come un romanzo

Angel è un personaggio decisamente sopra le righe. Basta guardarla mentre, ispirata e tremante, riempie i suoi quaderni, dando vita ad eroine tragiche, che amano, sognano, soffrono - tutto al superlativo.
La protagonista del nuovo film di Francois Ozon aspira a vivere in prima persona quel tipo di esistenza. E sarà puntualmente accontentata.
Se andate a vedere Angel preparatevi a un'atmosfera tersa, melodrammatica, che privilegia l'eccesso, ispirandosi apertamente alle pellicole di registi come Douglas Sirk o Vincent Minnelli. Se questo genere vi ha sempre infastidito, il mio consiglio è di astenervi; durante la proiezione mi è capitato di sedere vicino a due signori alquanto scandalizzati dall'andamento palpitante della storia, il cui pathos non faceva assolutamente per loro. Ozon si "ciba" di suggestioni del passato, ama citare, rendere omaggio e in questo caso si è divertito a spingere sul pedale del melò.
Interpretata dall'ottima Romola Garai, attrice inglese anche se il nome potrebbe far pensare a una nostra connazionale, Angel vive nella provincia inglese, non è né ricca né povera, ma la vita che conduce le appare scialba, del tutto insignificante a confronto con le storie che immagina.
E' talmente immersa nel suo mondo fantastico, fatto di amori totalizzanti e di sentimenti portati alle estreme conseguenze, che riuscirà a ottenere per sé un vita simile.

Partendo dall'appartamentino sopra la drogheria di famiglia, grazie al successo dei suoi romanzi (una specie di Liala a cavallo fra ottocento e novecento) potrà permettersi di comprare Villa Paradiso, da sempre al centro dei suoi desideri di bambina. Ma la popolarità e il denaro saranno "pagati" da un matrimonio infelice e in breve tempo,con lo scoppio della guerra e la sua scelta pacifista, verrà abbandonata anche dal pubblico, oltre che tradita dal marito.

La storia richiama quella di Maria Corelli, scrittrice di "bestseller" in epoca vittoriana, e il personaggio non è reso affatto in modo "buonista". Angel appare arrogante e piuttosto egoista, con un senso estetico proporzionato ai suoi smisurati sogni di gloria. La sua vita come la sua idea bellezza virano decisamente al kitch. Soprattutto all'inizio quindi è difficile identificarsi con la protagonista ma lentamente ci si tara sulla sua sovraeccitata sensibilità e si finisce per gioire e soffrire con lei. Le si perdonano i difetti per via della sua totale dedizione all'intensità della passione. Non sfugge la vita e nemmeno i dolori che essa le procura, anche quando l'uomo amato si rivelerà un poco di buono continuerà ostinatamente a credere in lui. In fondo è stata lei a sbagliarsi, vedendo in quell'uomo ombroso un guizzo vitale che non c'era. La sua incrollabile convinzione di riuscire a padroneggiare il destino, modellando secondo la propria volontà persone e situazioni, riceverà duri colpi. E noi ci sentiremo trascinati dalla sua parte. Ozon si sbizzarrisce avvalendosi di costumi ricchissimi, scenari gotici e di una fotografia vivida, molto azzeccata. Gli attori sono in parte, soprattutto Romola Garai, che sembra sempre febbricitante, tanto è immersa nel clima melò del film.

Angel (Belgio, Francia, Gran Bretagna, 2007)
Regia: Francois Ozon
Musiche: Philippe Rombi
Cast: Romola Garai, Lucy Russel, Sam Neil, Michael Fassbender
Distribuzione: Teodora






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