di Roberta Folatti

Ma non volevo farlo, l’ho persino votato

Il corpo di Berlusconi chiuso in un congelatore. Sul volto il sorriso di sempre, congelato pure quello. E la cosa più strana è che chi lo tiene in fresco, il suo “assassino” non è un acerrimo oppositore politico, è uno che l’ha addirittura votato. Con quel fatalismo rassegnato che è tipico degli italiani di oggi.

Ho ammazzato Berlusconi vira dal comico-grottesco della prima parte al tragico-surreale della seconda. Ma non sempre azzecca le corde giuste e la sensazione alla fine è di un film piuttosto irrisolto.

Il titolo può trarre in inganno, non si tratta di un giallo o di una pellicola spionistica, in fondo la morte di Berlusconi e i raggiri compiuti dai suoi fedelissimi che sostituiscono il presidente del Consiglio con un sosia, sono dei pretesti per parlare d’altro. Ad esempio del senso di vuoto e di spaesamento del protagonista che rispecchiano un po’ quelli di un’intera società.

Matteo ammette candidamente davanti alla sua compagna, ferocemente antiberlusconiana, di aver dato il suo voto all’imprenditore miliardario per pura rassegnazione, quasi si trattasse di un suicidio consapevole. Dopo il litigio tra i due e la decisione di lei di andarsene di casa ha luogo una serie di avvenimenti a dir poco inverosimili. Un pezzo d’areo che cade dal cielo colpendo la donna con una inverosimile precisione, e il fatto che Silvio Berlusconi si trovi su una strada di campagna, al buio in pieno temporale, protetto da un ombrellino che rimane sul selciato dopo l’investimento. Da principio si stenta a capire se questi fatti siano reali oppure frutto della fantasia sovreccitata del protagonista, la quale nella seconda parte del film comincerà a deragliare verso manie di persecuzione sempre più plateali.
Forse “Ho ammazzato Berlusconi”, scritto e diretto da Gianluca Rossi e da Daniele Giometto, mette insieme troppi elementi: satira politica, spunti onirici e filosofici, un discorso serio sull’insoddisfazione personale che porta l’individuo o a vivere superficialemente o a chiudersi in un isolamento che rasenta la pazzia. E’ stato girato a bassissimo budget e ha avuto i soliti enormi problemi di distribuzione che assillano il cinema indipendente italiano. Interpretato da Alberto Bognanni e da Andrea Roncato, che fa l’”amico del cuore” del protagonista, il film ha dei momenti riusciti. La rivelazione finale sulla strana morte venuta dal cielo spiega lo stato d’animo di Matteo e rappresenta un bel colpo di scena… sempre che anche quella non sia un parto della sua mente ormai provata.

Ho ammazzato Berlusconi (Italia, 2008)
Regia: Daniele Giometto e Gianluca Rossi
Musiche: Bruno A. Ventura
Cast: Alberto Bognanni, Andrea Roncato, Sabrina Paravicini
Distribuzione: Emme Cinematografica






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