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di Sara Michelucci

L’intimismo del cinema francese, la sua capacità di indagare i sentimenti, di dare un quadro collettivo del singolo personaggio che calca le sue scene, torna preponderante in una pellicola come Angèle e Tony della regista Alix Delaporte. Un film tenero, delicato, nonostante i personaggi siano una ex galeotta dalle maniere non proprio raffinate e un burbero pescatore. Ma al di là del linguaggio a volte duro e crudo, si intravede il volto di una nuova speranza che nasca da un nuovo e vero amore.

Angèle ha 27 anni ed è da poco uscita dal carcere. Dopo due lunghi anni di prigione, senza un lavoro e un marito, la giovane donna cerca di rifarsi una vita decente per riavere suo figlio, affidato ai nonni. Per ottenere l'affidamento del piccolo, Angéle cerca un contratto di lavoro e un uomo da sposare. Così mette un annuncio matrimoniale sul giornale e incontra Tony, pescatore non bellissimo, ma dal cuore grande. Tony ha da poco perso il padre, annegato in mare e vive insieme a sua madre e allo scapestrato fratello.

Il primo incontro non è dei migliori. Angéle porta con sé la ruvidità del carcere e di una vita fatta di eccessi, mentre Tony cerca una donna che lo ami per quello che è. Che voglia davvero lui. Angèle è determinata, ha bisogno di questa nuova vita. Rivuole suo figlio ed è pronta a tutto. Cerca Tony e alla fine riesce a farsi fare un contratto come venditrice di pesce, sistemandosi in una stanza a casa sua, contro il volere della madre di Tony.

Inizialmente non sappiamo bene cosa pensare di Angéle. Se sia un’approfittatrice e basta, o se in lei ci sia un affetto vero nei confronti di questo goffo uomo. I sentimenti, però, vanno oltre e Angéle e Tony troveranno la loro dimensione: due anime sole che riusciranno a intravedere un’unione e forse anche un amore. Bellissima la scena finale sulla spiaggia che sembra ricordare Truffaut, con primi piani intensi, dove a comunicare sono le espressioni più che le parole.

Angéle e Tony sono due persone apparentemente diverse, quasi opposte nel modo di fare ed essere. Lei è bella, piacente, ma capace di cacciarsi nei guai. Senza una famiglia, se non quel bambino che tenta di riconquistare a ogni costo. Tony è piuttosto bruttino, chiuso, parla poco, ma fa tanto per gli altri. Abituato al lavoro duro e al sacrificio, insomma. Due personaggi in realtà molto simili, chiusi nella loro solitudine, ma che riusciranno a comunicare e a far prevalere le loro emozioni su tutto il resto.

C’è tanto cinema francese in questo timido film, che riesce però a vivere di vita propria, pur guardando ad autori importanti. Gli sguardi e i volti, allora, la fanno da padroni e le parole sono solo un contorno.

Angèle e Tony (Francia 2010)
regia: Alix Delaporte
sceneggiatura: Alix Delaporte
attori: Clotilde Hesme, Grégory Gadebois, Evelyne Didi, Jérôme Huguet, Antoine Couleau
prodotto nel: 2010 da Lionceau Films 
distribuzione: Sacher