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di Sara Michelucci

Il sogno di molti sarebbe quello di fare fuori il proprio capo. Se questo è odioso, disprezza il vostro lavoro o vi molesta, l’estremo sentimento che ne può scaturire è proprio quello di dargli il ben servito. Ma sono solo fantasie, nulla che si farebbe poi concretamente. Bisogna, però, sempre fare molta attenzione a non desiderare troppo una cosa. Perché questa poi potrebbe avverarsi.

Il nuovo film di Seth Gordon, Come ammazzare il capo… e vivere felici racconta la storia di tre amici, Nick Hendricks, Dale Arbus e Kurt Buckman, che hanno tre capi che li vessano in continuazione. Dave Harken (un bravo Kevin Spacey), la dottoressa Julia Harris (Jennifer Aniston) e Bobby Pellit (Colin Farrel), sono i tre ‘mostri’ che non li fanno vivere felici: il primo è un odioso egocentrico, schiavista e prevaricatore che promette promozioni, senza poi darle. Ma dandosele da solo.

La seconda è una maniaca sessuale vera e propria, che tenta in tutti i modi di andare a letto con il suo assistente; mentre Pellit è un cocainomane che non vuole il bene dell’azienda costruita dal padre (Donald Sutherland), ma solo di ottenere da essa il maggior denaro possibile, da spendere tra prostitute e droga. I tre sventurati lavoratori, allora, si rendono conto di quanto questi ultimi stiano facendo di tutto per mettere a repentaglio la loro tranquillità lavorativa.

Pagano un killer per avere suggerimenti per il loro piano. Tuttavia una notte Dave Harken spara a Bobby Pellit, pensando sia l'amante della moglie, mentre la dottoressa Julia Harris viene filmata mentre molesta un cliente anestetizzato. Insomma il caso, più che i tre imbranati ragazzi, risolve per loro la situazione.

Una commedia a tratti divertente, nonostante non abbia lo spessore tale che rende una risata lo spunto per una riflessione più profonda su una tematica di grande attualità, come quella del lavoro. Tutto l’impianto narrativo è costruito sulle disavventure dei tre amici, sulle loro frustrazioni e sull’incapacità di dare una effettiva svolta alla loro vita.

Stretti nelle maglie della crisi economica che ha tagliato migliaia di posti di lavoro, i tre accettano per troppo tempo la brutalità dei loro superiori, pensando che l’unico modo per riconquistare la propria dignità sia farli fuori. Ma non riescono nemmeno in questo.

Il filone a cui questo film si ispira è chiaramente quello lanciato da Una notte da leoni, che mostra le disavventure di un gruppetto di quattro amici di Los Angeles che decidono di passare un week end a Las Vegas, per l'addio al celibato di uno di loro. Dopo aver passato una notte indimenticabile, però, tre di loro si risvegliano nella loro suite devastata, senza che vi sia traccia dello sposo.

La tematica del mobbing è stata di frequente oggetto di film molto recenti. Si pensi a un’opera italiana come Mi piace lavorare (Mobbing), prodotto nel 2003 e diretto da Francesca Comencini. Storia di Anna, segretaria in un’azienda che il nuovo assetto societario sottoporrà a inattesi cambiamenti nella sua vita lavorativa e di conseguenza anche in quella familiare.

Anna viene rimossa dal suo ruolo. Le vengono proposti incarichi inutili od impossibili.
Di lì comincia la sua tragica discesa in un vortice.
E non si può dimenticare il film di Paolo Virzì, Tutta la vita davanti, dove il call center diventa il luogo di studio del tragicomico, e a tratti grottesco, mondo del precariato italiano.

Come ammazzare il capo… e vivere felici (Usa 2011)
regia: Seth Gordon
sceneggiatura: Michael Markowitz, John Francis Daley, Jonathan M. Goldstein
attori: Jason Bateman, Charlie Day, Jason Sudeikis, Jennifer Aniston, Colin Farrell, Jamie Foxx, Kevin Spacey, Julie Bowen, Donald Sutherland, Lindsay Sloane, Kevin Pennington, John Francis Daley, Isaiah Mustafa, Maulik Pancholy, Chad Coleman, Meghan Markle
fotografia: David Hennings
montaggio: Peter Teschner
produzione: New Line Cinema, Rat Entertainment
distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia