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di Sara Michelucci

Il digitale domina nel nuovo film di Lars Von Trier, Melancholia, con l’incipit iniziale che è tutto incentrato su immagini create al computer, che ripropongono uno scenario onirico, surreale, dove dominano luci oscure, pianeti minacciosi che si avvicinano alla Terra, scenari spaziali che ricordano molto 2001 Odissea nello Spazio. Veri e propri quadri, dipinti con il mouse e che mettono in scena una disperazione che solo successivamente sarà spiegata e placata. Melancholia è un pianeta, che si avvicinerà alla Terra ma, secondo gli scienziati più razionali, non la toccherà. C’è invece chi pensa che non sarà così, che la Terra verrà distrutta dalla collisione con questo pianeta.

Lo sa certamente Justine (interpretata da Kirsten Dunst che si è aggiudicata anche la Palma d’oro a Cannes come miglior attrice protagonista), ragazza apparentemente felice, che si è appena sposata e si sta recando con il marito al ricevimento organizzato da sua sorella Claire (una sempre brava Charlotte Gainsbourg) e dal cognato John (Kiefer Sutherland) nella loro villa.

Ma quella notte tutto cambia, Justine non può essere felice. Non ci riesce, perché lei sa. Sa che l’unica forma di vita nell’universo è quella che c’è sulla terra, che siamo soli e che se la Terra sarà distrutta non ci sarà più nessuna opportunità per l’umanità. La depressione la fa da padrona su questa giovane protagonista, che abbandona il marito appena dopo le nozze, nonostante gli sforzi di Claire per renderla felice.

Dopo la festa, Justine sprofonda nei suoi disturbi psichici, cerca conforto nei genitori divorziati, ma sia sua madre, una gelida Charlotte Rampling, che suo padre, un anziano latin lover, interpretato da John Hurt, si dimostrano egoisti. Solo Claire la capisce e vuole aiutarla, nonostante provi anche rabbia per questa sorella così infelice. La mattina successiva la accompagna per un giro a cavallo e durante la cavalcata Justine guarda il cielo e si accorge che una stella, Antares, è misteriosamente scomparsa. Il presagio si sta compiendo.

Questa è la prima parte del film, il primo capitolo come piace a Von Trier che ormai usa la divisione tipica dei libri per i suoi ultimi film. La seconda parte, invece, è dedicata a Claire. Justine, ormai in forte crisi depressiva, viene ospitata nella villa in cui la sorella vive insieme al marito John e al figlio Leo. Insieme aspettano l’evento astronomico del secolo, l’avvicinarsi del pianeta Melancholia alla Terra. Claire è in ansia per questo avvenimento, perché crede che le cose non andranno come previsto dagli scienziati e da suo marito, ma che la Terra verrà distrutta.

Cominciano a verificarsi le prime anomalie: i cavalli si imbizzarriscono, ci sono strani eventi atmosferici e l'aria diviene quasi irrespirabile. Da qui sarà un susseguirsi di avvenimenti nefasti e Justine, Claire e Leo alla fine si terranno per mano aspettando l’arrivo di Melancholia.
Von Trier torna a raccontare qualcosa di concreto come la depressione (cambiando una lettera melancholia diventa melanconia), che ha accompagnato anche la sua esistenza, scegliendo toni catastrofisti, ma senza spingersi troppo oltre, come aveva fatto nel precedente Antichrist. La morte, non solo fisica ma anche spirituale, la paura di essere soli, la finitezza dell’umanità, la mancanza di un dio salvatore, sono tutti elementi che creano un senso di angoscia che successivamente verrà in parte placato dal fatto che nel momento finale il conforto si può trovare nell’amore dei proprio cari, in un contatto che è solo terreno e che non rimanda a nessun aldilà. Una concretezza che si sprigiona nelle mani unite dei tre protagonisti (due donne e un bambino) che affronteranno insieme il passaggio finale.

Le dicotomie fanno questo film: le differenze tra Justine e Claire, quelle tra i due genitori, quelle tra ragione e presagio, tra felicità e disperazione. Sono tutti punti di partenze, ma anche punti di arrivo verso un concetto di emotività ed emozione che segnano un passaggio.

Melancholia (Danimarca, Francia 2011)
regia: Lars von Trier
sceneggiatura: Lars von Trier
attori: Charlotte Gainsbourg, Kiefer Sutherland, Kirsten Dunst, Charlotte Rampling, Udo Kier, Stellan Skarsgård, Alexander Skarsgård, John Hurt, Brady Corbet
fotografia: Manuel Alberto Claro
produzione: E1 Entertainment, Tristar Pictures, CNC See
distribuzione: BIM distibuzione