di Roberta Folatti

Un viaggio nella memoria a dipanare grovigli, a risanare un passato fino a quel momento rimosso, accantonato perchè troppo doloroso. Il terzo film di Roberto Andò è stato tacciato di eccessive ambizioni da una parte della critica, ma nel panorama mediocre del cinema italiano è da considerare un tentativo coraggioso. Malgrado qualche compiacimento letterario di troppo e un montaggio che sovrappone audacemente piani temporali col rischio di un surplus di stimoli, Viaggio segreto coinvolge per la sua capacità di rendere il percorso della memoria, con il flusso dei ricordi che torna, affacciandosi alla vita attuale attraverso flashback sempre più potenti. La storia è incentrata su Leo e Ale, fratello e sorella sopravvissuti a un evento traumatico che ha spezzato la loro infanzia e che li ha legati in un rapporto ai limiti della morbosità. Ma mentre Ale, modella aspirante attrice, sembra non ricordare quasi nulla, Leo, che è il maggiore, si è imposto il compito di proteggere la sorella da un possibile ritorno di quel passato minaccioso.

Il pericolo si presenta quando Harold, il fidanzato di Ale, artista slavo affermato, decide di regalare alla ragazza di cui è perdutamente innamorato proprio la casa siciliana in cui trent’anni prima è avvenuta la tragedia. Naturalmente lui ignora che in quel luogo ricco di fascino sia stata uccisa la madre dei due fratelli.

Lo stile di Andò che ricompone la trama partendo da una molteplicità di prospettive e spezzettandola in flashback che lentamente mettono a fuoco i fatti e le personalità dei personaggi, è un poco straniante da principio, ma l’operazione alla fine riesce e lo spettatore si ritrova proiettato dentro una storia familiare cupa e opprimente. Un’atmosfera che contrasta in modo stridente con la trasparenza dei paesaggi del siracusano, mare, rocce, campagna assolati, che sembrano attutire con il loro splendore i moti dell’animo, le paure, i sensi di colpa.

Ma – come fa dire Andò a uno dei suoi personaggi – in Sicilia la morte è un rumore di fondo, aleggia costantemente esercitando una fascinazione misteriosa e primordiale. Antidoti a questa insinuante influenza Harold - il primo uomo a coinvolgere davvero la bella Ale - e Anna, incaricata di vendere la tenuta siracusana, che si innamorerà di Leo restituendogli il gusto per i sapori, gli odori, la fisicità della sua terra natia, insegnandogli a lasciarsi andare di nuovo.
Grazie a loro i due fratelli riusciranno finalmente a recidere un legame che si era trasformato in un bozzolo protettivo, ma anche in un muro di cinta altissimo che respingeva il mondo. Bravi i due interpreti principali, Valeria Solarino e Alessio Boni, intense le caratterizzazioni di Marco Baliani e Roberto Herlitzka, discutibile il contributo attoriale di Emir Kusturica che comunque il “physique du role” dell’artista ce l’ha connaturato. Avvolgenti le musiche di Marco Betta. Il film è ispirato al romanzo della scrittrice irlandese Josephine Hart “Ricostruzioni”, della stessa autrice “Il danno”, portato sullo schermo da Luis Malle.


VIAGGIO SEGRETO (2006, Italia, Francia)
Regia: Roberto Andò
Fotografia: Maurizio Calvesi
Musica: Marco Betta
Cast: Alessio Boni, Valeria Solarino, Donatella Finocchiaro, Emir Kusturica

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