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“La prigionia, i diritti delle donne, il Medio Oriente, la religione, sono questi i temi che da sempre cerco di raccontare. Lo strumento è il cinema”. Così il regista Alessio Cremonini introduce il suo nuovo film, Profeti, storia del confronto e scontro fra Sara, una giornalista italiana rapita dall’Isis durante un reportage di guerra in Siria, e Nur, giovane foreign fighter moglie di un miliziano del Califfato che la tiene prigioniera nella sua casa costruita in un campo di addestramento. Durante i mesi di detenzione Nur, mossa dal desiderio di proselitismo, e seguendo gli ordini del leader del campo, tenta di convertire Sara e di farla aderire all’estremismo islamista.

 

Il suo è un cinema inteso come viaggio, pronto a far conoscere storie e percorrendo strade poco battute. Un cinema politico, radicale ed essenziale. “Combatto per i curdi, per la libertà e per le donne. Perché noi donne siamo il principale nemico dell’Isis”. Profeti inizia con queste parole pronunciate da una combattente curda. Un film sulla guerra, sull’estremismo religioso, su due donne occidentali che hanno fatto scelte diametralmente opposte.

“Sara è una giornalista italiana - racconta il regista - che è andata in Medio Oriente per raccontare la guerra dello Stato Islamico, Nur una foreign fighter radicalizzata a Londra che ha sposato un miliziano e vive nel Califfato. Sara viene rapita dall’Isis e in quanto donna, in quanto essere inferiore che ha dignità solo se sottomessa al maschio, non può stare in una prigione dove sono presenti degli uomini. Per questo viene data in custodia ad una “pari”: ad una donna. Nur sarà la sua carceriera. La casa di Nur, la sua prigione. E quella casa nel mezzo di un campo di addestramento dell’Isis sarà il luogo dove Sara e Nur abiteranno e si confronteranno. Un confronto quasi impossibile mentre attorno scoppiano le bombe e i nemici dell’Isis vengono bruciati vivi per vendetta. Un confronto fatto di silenzi, di sottili ricatti, di dialoghi dominati dalla consapevolezza di Sara di non poter parlare liberamente e dal progressivo tentativo di Nur di convertirla.

Episodi di questo tipo sono accaduti sia a donne italiane che a francesi. E alcune, una minoranza, durante il proprio rapimento si sono realmente convertite all’Islam diventando il bersaglio di numerosi politici europei che le consideravano traditrici dell’occidente. Sindrome di Stoccolma? Una reazione alla paura? Nessuno può dare un giudizio netto, definitivo su quelle conversioni. Nemmeno la psicanalisi o la teologia. Quello che il cinema può fare è rappresentarle, mettere in scena la drammatica prigionia di Sara e di Nur. Perché, a pensarci bene, sono state sequestrate entrambe. Sia la carceriera che la prigioniera. Una dalle armi, l’altra dal proselitismo estremista”.

Un film intenso, con una sceneggiatura potente che fa riflettere.

Profeti (Italia 2022)

Regia:Alessio Cremonini

Attori:Jasmine Trinca, Isabella Nefar, Ziyad Bakri, Mehdi Meskar

Distribuzione:Lucky Red

Sceneggiatura:Alessio Cremonini, Monica Zapelli

Fotografia:Ramiro Civita