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Il 19 Luglio del 1979, i guerriglieri del Frente Sandinista de Liberaciòn Nacional, dopo aver liberato tutte le principali città del paese, entravano a Managua, la capitale del Nicaragua. Finiva così la dittatura della famiglia Somoza, una delle più feroci della storia latinoamericana. La guerra di liberazione costò cinquantamila morti al popolo nicaraguese. Il 17 Luglio, due giorni prima dell’entrata guerrigliera nella capitale, Anastacio Somoza Debayle era fuggito, rubando tutto il denaro di cui il paese disponeva, dando ordine all’esercito di resistere nelle strade e di bombardare le città pur d’impedire la vittoria dei guerriglieri. La stessa Amministrazione statunitense, che aveva insediato e sostenuto ogni oltre decenza la dittatura somozista, fu costretta a fermarsi quando un giornalista statunitense, Bill Stewart, venne barbaramente ucciso dalla Guardia Nazionale somozista.

Somoza, durante una conferenza stampa, tentò di dare la colpa ai sandinisti per cercare di convincere Washington a inviare nuove armi e truppe a sostegno del dittatore. Venne però smentito da un video girato da un altro giornalista, che dimostrava inoppugnabilmente l’assassinio perpetrato dall’esercito del dittatore. Bill Stewart venne fermato ad un posto di blocco della GN; venne fatto scendere, gli vennero sequestrati i documenti, venne obbligato a sdraiarsi a terra e, dopo aver subito alcune percosse, venne ucciso a bruciapelo. Le immagini dell’assassinio del reporter americano fecero il giro del mondo e il Presidente Jimmy Carter dovette sospendere l’ultimo invio di armi alla dittatura, condannandola così definitivamente alla fine.

La Rivoluzione sandinista contò con l’appoggio massiccio della popolazione e l’ entrata dei guerriglieri a Managua venne salutata dalla città intera che accorse in piazza a festeggiare la liberazione dalla tirannia dei Somoza. Repressione, stragi, servitù verso gli Usa, fame ed analfabetismo, cioè gli ingredienti principali della dinastia Somoza, finivano sotto le scarpe delle colonne guerrigliere. Il Nicaragua era libero. La Rivoluzione appena all’inizio.

I video che vedrete di seguito documentano le ultime ore della dittatura, il disperato tentativo statunitense di sostenere Somoza, l’avanzata incontenibile dei guerriglieri e la piazza principale di Managua in festa con i dirigenti sandinisti che arrivavano nella capitale alla testa delle colonne guerrigliere provenienti da ogni lato del Paese. E’ una documentazione che, a ventotto anni di distanza, abbiamo voluto fornire a tutti coloro che per la libertà del proprio paese non hanno esitato a combattere e a vincere. Un modo per festeggiare accanto ai nicaraguensi il 19 Luglio di oggi, che vede di nuovo al governo i legittimi rappresentanti di quella straordinaria rivoluzione. Ma soprattutto un ricordo ed un omaggio ad un piccolo grande popolo che, nel nome di Augusto Cesar Sandino, il Generale degli Uomini Liberi, ha imposto con la sua resistenza la fine dell’ultima dittatura e l’inizio della democrazia in Nicaragua.