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di Mariavittoria Orsolato

Dalla prossima stagione i network di La7 ed Mtv avranno un nuovo proprietario. Il progetto televisivo di Telecom Italia, sbocciato nell'estate del 2000 per volontà di Roberto Colaninno, non è riuscito a raggiungere i target commerciali prefissati ed ora si espone pubblicamente al miglior offerente.

Il perché è presto detto. In dodici anni di trasmissioni lo share di La7 non ha mai nemmeno sfiorato quel 5% fissato come obiettivo all'indomani del passaggio da TMC di Cecchi Gori e, nonostante la trasformazione da tv giovane a tv di approfondimento e l'infornata dei big esuli dalla Rai, i risultati in termini di ricavi pubblicitari non sono mai stati soddisfacenti. La stessa Mtv, dimentica del suo passato di pioniera del broadcasting, è da tre anni in evidente crisi di idee ed è ormai ridotta a tv generalista di stampo melenso.

Date queste premesse, non sorprende che le emittenti di Telecom Italia Media abbiano perso 263 milioni dal 2008 al 2011 e che quest'anno si rischi di chiudere con un rosso vicino ai 60 milioni: gli alti papaveri romani, conti alla mano, devono aver pensato che è meglio disfarsi subito della zavorra e tornare ad occuparsi di telefonia. Stando a quanto riportano le agenzie, infatti, “Telecom Italia Media conferirà le sue tv nella Newco La 7 srl il primo settembre, la decisione si ascrive nel piano della controllante Telecom Italia di dismettere le attività non core e concentrarsi sulle telecomunicazioni”.

L'intero slot di trasmissione di TI Media - che comprende i tre canali di La7, i sette di Mtv e ha estensione sia sul digitale terreste che sulla piattaforma satellitare di Sky, in quanto proprietaria di Mtv Italia al 51% con Viacom - sarà quindi scorporato e messo in vendita entro l'autunno e, almeno a quanto affermano fonti aziendali, sul piatto ci sarebbero già una quindicina di offerte.

Probabilmente non paghi del disastro Alitalia, c'è già chi tifa affinché il terzo polo televisivo rimanga ad un altro nome italiano e da tempo circola la voce che il gruppo l'Espresso di Carlo De Benedetti potrebbe essere interessato all'affare. Ma dato il deficit di partenza è più probabile che la trattativa finisca per chiuderla un investitore straniero, meglio se del settore.

Tra i broadcaster esteri che hanno manifestato un certo interesse per l'emittente ci sono, come già anticipato da Milano Finanza, la tv del Qatar, Al Jazeera, e l'americana Discovery Channel. Per il big statunitense l'acquisto di La7 e dell'eventuale quota di Mtv significherebbe un consolidamento della presenza in Italia, dove tra canali digitali e satellitari ha superato ampiamente il 2% di share. Per la tv voluta dall'emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa Al Thani, si tratterebbe invece solo dell'ennesimo avamposto conquistato in quella che la stampa ha definito la “Campagna d'Europa” della tv araba e che, in termini di acquisizioni, è effettivamente partita da qualche anno.

Rimane ora la preoccupazione per i posti di lavoro che, come ogni vendita che si rispetti saranno i primi ad essere messi in discussione al momento della riorganizzazione aziendale. L'amministratore delegato di La7, Giovanni Stella, nell'ultima seduta del cda ha ceduto volentieri la carica in cambio di un posto da consigliere di Telecom Italia Media ma per gli altri dipendenti il futuro è un grande punto interrogativo.