Il pugno di ferro del Piano Ruanda

di redazione

Dopo due anni di ostruzionismo da parte della Camera dei Lord, il governo conservatore britannico ha alla fine incassato l’approvazione definitiva della legge che consente di deportare immigrati e richiedenti asilo in Ruanda. La “Safety of Rwanda (Asylum and Immigration) Bill” ha chiuso il suo percorso al parlamento di Londra poco dopo la mezzanotte di lunedì. Il provvedimento, introdotto...
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Gaza, terremoto nei campus

di Mario Lombardo

Le proteste degli studenti americani contro il genocidio palestinese a Gaza si stanno rapidamente diffondendo in molti campus universitari del paese nonostante le minacce dei politici e la repressione delle forze di polizia. Alla Columbia University di New York è in atto in particolare un’occupazione pacifica di alcuni spazi all’esterno dell’ateneo e nella giornata di lunedì i manifestanti hanno ottenuto l’appoggio dei docenti, i quali hanno sospeso le lezioni per protestare a loro volta contro l’arresto di oltre cento studenti nei giorni scorsi. Esponenti del Partito Democratico e di quello Repubblicano, così come il presidente Biden, hanno denunciato la mobilitazione, rispolverando le solite accuse di antisemitismo e a...
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Sta di fatto che, nella rilevazione dell’Istat presentata in audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere, nel 2016 in Italia sono state centoquarantanove le donne vittime di omicidi: cinquantanove sono state uccise dal partner, diciassette da un ex compagno e trentatré da un parente e, sebbene nell’ultimo decennio la quota delle vittime è scesa dallo 0,6 allo 0,4, la diminuzione nel tempo ha seguito ritmi alquanto lenti ed è riconducibile più a una riduzione dei crimini per mano di sconosciuti che a un reale calo delle vittime (nel nucleo famigliare).

Tradotto: diminuisce il complesso delle violenze, tranne degli stupri, ma aumenta la loro gravità, per cui restano stabili i numeri delle vittime di violenza estrema e delle manifestazioni più efferate, senza trascurare quelle perpetrate durante la gravidanza tanto che gli episodi, in quel periodo, sono aumentati del 7 per cento circa e, nell’8 per cento dei casi, iniziate.

E c’è, nell’indagine dell’Istat, un aspetto della violenza di genere spesso trascurata e che fa poca notizia: le molestie e i ricatti sessuali in ambito lavorativo, subìti da un milione e più di quattrocentomila donne nel corso della loro vita professionale ma solo una su cinque ha raccontato la propria esperienza ai colleghi e quasi nessuna li ha denunciati alle Forze dell’Ordine. Mentre da quando, nel 2009, è entrata in vigore la legge che definisce reato lo stalking, le condanne per questo tipo di crimine sono aumentate: da trentacinque nel 2009 a mille e seicento nel 2016 e sono cresciute anche le sentenze definitive contenenti almeno un reato di violenza sessuale.

E però, oltre le perdite umane, il prezzo psichico che pagano le vittime e i costi sociali sui figli e sull’intera società in termini - per esempio - di minor contributo al sistema produttivo, la violenza di genere ha anche dei costi economici diretti riferibili alle spese per le cure mediche private, ai farmaci, a quelle legali e per danni a proprietà, gravando, pure, sul sistema sanitario nazionale e su quello giudiziario.

E sarà pure un neologismo, il femminicidio, ma il suo significato è antico come la storia dell’uomo: “E’ qualsiasi forma di violenza esercitata sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l’identità”.

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