Montse è entusiasta all’idea di trascorrere un fine settimana nella casa di famiglia a Cadaqués, sulla splendida Costa Brava. L’occasione è agrodolce: la villa sta per essere venduta e questo sarà l’ultimo momento condiviso tra quelle mura. Ma ciò che dovrebbe essere un tranquillo addio si trasforma presto in un campo minato di segreti, rancori e vecchie ferite mai rimarginate.

Casa in fiamme è stata una piacevole sorpresa. Anche il pubblico sembra esserne stato conquistato: grazie al passaparola, il film ha raggiunto il sesto posto tra i titoli spagnoli più visti al cinema nel 2024.

Uno dei punti di forza più evidenti è il tono scelto per raccontare la storia. Il film bilancia con intelligenza l’intimità del dramma familiare con una sottile ironia che attraversa tutto il racconto. La satira è sempre presente, ma dosata con misura: mai sopra le righe, mai grottesca. A differenza di altre opere che finiscono per ridicolizzare i loro personaggi borghesi, sceglie la via della delicatezza narrativa.

Il merito è anche della scrittura, che evita di forzare il giudizio dello spettatore. I personaggi non vengono costruiti per essere amati o detestati, ma per essere osservati. Man mano che il film avanza, le maschere cadono e ognuno rivela sfumature impreviste – come la stessa Montse, che si svela lentamente, attraverso dettagli e contraddizioni.

Fin dalle prime scene è chiaro che non assisteremo a una riunione nostalgica e serena: la casa diventa teatro di una resa dei conti emotiva. I membri della famiglia si aggirano tra stanze e ricordi come fantasmi, incastrati in una rete di manipolazioni, gelosie e mezze verità. Nessuno è del tutto innocente, e il film non ha paura di mostrarlo.

Ciò che rende tutto così efficace è che, nonostante alcune situazioni siano esasperate per esigenze drammatiche, c’è un fondo di verità riconoscibile. Chiunque ha incontrato, almeno una volta, quella forma tossica di competizione emotiva in cui il dolore viene brandito come un’arma per guadagnarsi l’amore degli altri attraverso la colpa.

Sulla carta, si potrebbe pensare che la storia sia appesantita da stereotipi, ma Casa in fiamme riesce a evitarli portando avanti la propria visione fino in fondo. Il film non cerca redenzioni facili né risposte consolatorie. Anche quando il tono si fa più dolce o malinconico, sotto la superficie resta sempre una vena velenosa, che impedisce alla narrazione di addolcirsi.

Casa in fiamme è un ritratto familiare spietato e lucido, punteggiato da momenti di umorismo nero e da personaggi così realistici da risultare dolorosi. Un film che sorprende per la sua coerenza e il suo equilibrio. Senza dubbio, uno dei titoli più riusciti del cinema spagnolo di quest’anno.

 

Casa in fiamme (Spagna 2024)

Regia: Dani de la Orden
Cast: Emma Vilarasau, Enric Auquer, Maria Rodríguez Soto, Alberto San Juan, Clara Segura, Jose Pérez-Ocaña, Macarena García, Zöe Millán, Filippo Contri
Sceneggiatura: Eduard Sola
Fotografia: Pepe Gay de Liébana
Produzione: Movies Inspired
Distribuzione: 3Cat, Atresmedia, Eliofilm, Generalitat de Catalunya - Departament de Cultura, ICEC, ICAA, Netflix, Playtime Movies, Playtime-Sábado, Sábado Películas, Triodos Bank

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