Con un destro impressionante per tempo sulla palla, coordinazione e soprattutto potenza, Lautaro Martinez quasi fracassa la porta sotto la curva nord dello Stadio Olimpico e piega la Roma operaia di Juric. Una vittoria faticosa e sporca, ma anche meritata, per un’Inter che nel primo tempo perde Mkhitaryan poi Acerbi per infortunino e nel finale spreca tante occasioni per raddoppiare in contropiede.
Con questo terzo successo consecutivo la squadra di Inzaghi Del quale la scelta di preferire Correa a Taremi o Arnautovic o, magari, Carlos Augusto, lascia non poche perplessità) rimane nella scia del Napoli, ancora primo in solitaria con due punti di vantaggio sui nerazzurri grazie alla vittoria di misura rimediata sul campo (difficile) di Empoli. Decide un gol su rigore di Kvara.
Terza in classifica, a -1 dall’Inter, la Juventus, che supera 1-0 la Lazio con una generosa dose di fortuna. A segnare il gol partita è infatti Gila, nella porta sbagliata, a cinque minuti dalla fine. Più di un’ora prima il suo collega di difesa, Romagnoli, si era fatto espellere.
Di misura anche la vittoria del Milan contro l’Udinese. Decide il gol di Chukwueze dopo 13 minuti. Alla mezz’ora espulso Reijnders e la partita cambia, ma i friulani non riescono a sfondare. Nel finale annullato, dopo un controllo al Var, il pareggio di Kabasele.
In quinta posizione a 13 punti, insieme ad Atlanta e Lazio, c’è la Fiorentina, che travolge 6-0 in trasferta l’Udinese. Doppiette di Cataldi e Colpani, ma per i viola diventa tutto ancora più facile dopo l'espulsione di Gallo sullo 0-2. Quarta sconfitta di fila per i salentini fra campionato e coppa Italia.
Bene anche la Dea, che passa 2-0 a Venezia con le reti di Pasalic e Retegui. Lagunari fermi a 4 punti e ultimi in classifica.
In chiave salvezza, risultato fondamentale del Cagliari, capace di battere 3-2 un Torino fin qui in gran forma. Sblocca la partita Viola, aiutato dall'errore di Milinkovic (ma non c'era la punizione per i sardi). Poi Sanabria e Linetty ribaltano il risultato, ma nel finale prima Palomino e poi un autogol di Coco completano la contro-rimonta dei rossoblù.
Chiudono il quadro della giornata due pareggi. Fra Genoa e Bologna finisce 2-2: gli ospiti segnano prima con Orsolini nel primo tempo e poi con Odgaard a inizio ripresa, prima del pareggio del grifone con una doppietta di Pinamonti.
Como e Parma invece tornano a casa un 1-1. Primo tempo dai ritmi altissimi al Sinigaglia, con le due squadre che giocano senza paura: alla perla di Bonny (che segna di tacco) risponde l'argentino Nico Paz a pochi giorni dall'esordio con la Seleccion.

Il Napoli mantiene la testa solitaria della classifica (a 16 punti) battendo 3-1 in casa il Como. In rete McTominay (dopo appena 25 secondi), Lukaku (su rigore) e Neres. Il belga è autore anche dei due assist per i compagni. Di Strefezza il gol del momentaneo pareggio per la squadra di Fabregas.
In seconda posizione, a -3 dagli azzurri, sale l’Inter, che con molti più patemi del dovuto batte 3-1 a San Siro il Torino. Decide una tripletta di Thuram. I nerazzurri si dimostrano però vulnerabili in difesa, facendosi bucare prima da Zapata (uscito nel finale in barella) e poi Vlasic (su rigore).

Dopo qualche settimana di originalità, la classifica del Campionato italiano torna ad avere una fisionomia tradizionale. Al primo posto si conferma il Napoli; dietro, a breve distanza, le tre strisciate del Nord.
Gli azzurri di Conte si prendono la testa solitaria della classifica battendo 2-0 nel posticipo il malandato Monza di Nesta (penultimo con appena tre punti). I gol Politano e Kvara decidono l’incontro.
A quota 13, i partenopei conservano un punto di vantaggio sulla Juve e due su Milan, Inter e Torino. La Signora si ricorda finalmente quanto sia importante nel calcio buttare la palla in porta e mette fine al digiuno di gol segnando 3 reti sul campo del Genoa. Doppietta di Vlahovic e prima marcatura in Serie A per il piccolo Conceiçao. Difesa bianconera imbattuta ancora una volta.
Stesso risultato per il Milan a San Siro contro il Lecce. A segno Morata, Hernandez e Pulisic tra il 38' e il 43' del primo tempo. Nel finale rosso a Bartesaghi.
Vince anche l’Inter, che ritrova vigore in attacco ma registra qualche scricchiolio in difesa. I nerazzurri spengono le velleità dell’Udinese con un 3-2 esterno da ricordare soprattutto per il ritorno al gol di Lautaro Martinez (doppietta), che non segnava addirittura da maggio. Ad aprire le marcature era stato però Frattesi dopo appena 43 secondi. A segno per i friulani Kabasele e Lucca.
Si placano anche le vertigini del Torino, sconfitto in casa per 3-2 dalla Lazio. Biancocelesti a -3 dalla vetta grazie alle reti di Guendouzi, Dia e Noslin. I gol di Adams e Coco non bastano ai granata per evitare la prima sconfitta in campionato dopo quella in Coppa Italia contro l'Empoli. Espulso Vanoli.
Sull’altra sponda del Tevere, la Roma rischia per oltre un’ora la frittata in casa contro il Venezia, ma alla fine rimedia. Gli ospiti passano in vantaggio con Pohjanpalo, poi però arrivano il pari di Cristante e il primo gol in A di Pisilli, talento romano del vivaio giallorosso.
A -1 dalla squadra di Juric si conferma il Como, vittorioso per 3-2 in casa contro il Verona. Dominio dei lariani che sfruttano anche l'espulsione di Suslov: decisivi Cutrone e Belotti.
Il Como supera così di un punto il Bologna e l’Atalanta, che pareggiano fra loro per 1-1: una gemma di Samardzic nel finale per la Dea dopo la rete di Castro e l’espulsione di Lucumi.

Il Milan spezza la maledizione e nega all’Inter il record di sette vittorie consecutive nel derby della Madonnina. Protagonista inatteso della serata è Gabbia, che nel finale – con una girata di testa perfetta – regala al Diavolo il punto del 2-1. Nel primo tempo, a segno Pulisic e Di Marco.

L’Inter inizia male la settimana che porta all’esordio in Champions League e al derby. Ma poteva anche andare peggio. Dopo il passo falso a Genova, i nerazzurri trovano un altro pareggio in trasferta, e stavolta rischiano addirittura la sconfitta. Per oltre un’ora la squadra di Inzaghi sbatte contro la muraglia monzese eretta da Nesta, ma non è un alibi: il gioco è lento e molto (troppo) orizzontale. A un quarto d’ora dalla fine i brianzoli passano addirittura in vantaggio con uno stacco testa straordinario, in sospensione, non del gigante Duric, ma dell’insospettabile Dani Mota. Poco dopo i Campioni d’Italia limitano i danni con il tap-in vincente di Dumfries su cross (deviato) di Di Marco.


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