Stampa

di redazione

Il ritorno al passato porta bene al Milan, che festeggia la prima panchina di Clarence Seedorf battendo 1-0 il Verona a San Siro. Decide un rigore di Balotelli. C'è da scommettere che questa settimana sarà piena di riflessioni tecnico-tattiche su quello che l'olandese è riuscito a portare in casa rossonera, ma la squadra che ha vinto è ancora quella di Allegri. L'unico fattore da registrare, per ora, è il solito strappo psicologico che il cambiamento di allenatore porta nella testa dei giocatori. La squadra, in ogni caso, recupera un po' di terreno in classifica, portandosi a 22 punti.

Nessun cambiamento, invece, per le prime due della classe, che continuano a viaggiare a una marcia superiore. Sabato la Juve soffre oltre il dovuto contro la Sampdoria, ma mette a segno la 12esima vittoria consecutiva superando 4-2 la Sampdoria. Doppietta di Vidal, zuccata di Llorente e missile di Pogba. In mezzo, un autogol di Barzagli e un tap-in del sempre più bravo Gabbiadini. Ad oggi, i bianconeri hanno 55 punti, ben 10 punti in più rispetto all'anno scorso, e - soprattutto - ancora otto più della Roma.

Nell'altro anticipo i giallorossi tengono il passo della capolista liquidando con un 3-0 secco il povero Livorno, mai in partita. Prosegue il momento d'oro di Destro,a segno per la quarta volta negli scampoli di stagione che è riuscito a giocare. Le altre marcature sono di Strootman e di Ljajic, autori di una prestazione di grande sostanza. Alla fine i toscani possono perfino tornare a casa soddisfatti: tutto sommato hanno limitato i danni, visto che si trattava di difendere un castello di carte da un tifone.

Tutt'altro umore in casa Napoli, che a Bologna compie un altro passo falso. Il gol di bianchi mette subito la partita in salita: gli azzurri riescono faticosamente a ribaltare il punteggio grazie al rigore di Higuaìn e a una perla di Callejon, ma nel finale vengono puniti nuovamente dal centravanti rossoblu. Gli uomini di Benitez, a 43 punti, scendono così a -5 dalla Roma e devono guardarsi dall'assalto della Fiorentina.

I viola si portano a sole tre lunghezze dal Napoli e quindi dalla zona Champions League travolgendo 3-0 in trasferta il Catania. La notizia è che il neoacquisto Alessandro Matri, all'esordio, si produce in una doppietta davvero insperata viste le insipide prestazioni offerte nei mesi scorsi con la maglia del Milan. Non avrà i piedi di Rossi né il fisico di Gomez, ma con un centrocampo come quello allestito da Montella, a volte, basta aspettare il pallone per godersi un po' di gloria.

La vittoria della Fiorentina scava un solco fra la quarta e la quinta posizione, occupata dall'Inter a 32 punti insieme al Verona. I nerazzurri incassano domenica l'ennesima sconfitta di questo gennaio stregato, facendosi battere dal Genoa per la prima volta negli ultimi 20 anni. I nerazzurri creano palle gol per tutta la partita, buttandole sistematicamente al vento. Con Milito e Palacio lontani da una condizione accettabile, Guarin trattato come un separato in casa e Alvarez intermittente come una decorazione natalizia, le migliori occasioni capitano sui piedi di Jonathan. Non esattamente un cecchino.

Alla fine a decidere nel pantano di Marassi è un colpo di testa di Antonelli a otto minuti dalla fine. La panchina di Mazzarri scricchiola in modo sinistro, ma le colpe non sono solo sue: Thohir dovrebbe timbrare il cartellino da presidente con qualche rinforzo invernale. Anche perché Torino e Parma, ieri vittoriosi rispettivamente su Atalanta e Chievo, bussano alla porta con 29 punti.

Un allenatore che invece se la gode in questi mesi di scampagnata romana (quasi certamente lascerà il posto a fine campionato) è Edy Reja, che pare aver resuscitato la Lazio. Non sul piano del gioco, ma certamente su quello dei risultati (e della fortuna). Con il goriziano in panchina i biancocelesti hanno pareggiato una partita, vincendo le altre tre.

L'ultimo successo è rocambolesco come solo le partite dell'ora di pranzo sanno essere: un 2-3 al Friuli in rimonta. La Lazio non vinceva in trasferta da maggio, ma stavolta ci riesce perfino con un uomo in meno (Onazi espulso sull'1-0 per l'Udinese) e arriva a 27 punti, portandosi in nona posizione.    

Chiude il quadro della giornata l'1-0 dell'Atalanta sul Cagliari firmato da Bonaventura. I bergamaschi salgono a 24 punti staccando di tre lunghezze proprio i sardi.