di redazione
I soldi non fanno la felicità, ma fanno il calcio. Dopo un'estate di spese importanti sul mercato, Inter e Milan ci regalano il derby di livello più alto che si sia visto negli ultimi anni. Se lo aggiudicano i nerazzurri 1-0 grazie a un tiro a giro da fuori di Guarin, ma il Milan esce a testa alta e con il conforto di aver (forse) ritrovato il figliol prodigo Balotelli, che negli ultimi 20 minuti è il migliore in campo e sfiora due volte il pari.
Alla fine però gli uomini di Mancini meritano il successo, soprattutto in virtù di un tasso tecnico superiore a centrocampo, dove Kondogbia fa venire più di un capogiro ai mediani rossoneri. Con appena un gol incassato e quattro all'attivo in tre partite, l'Inter è l'unica squadra della Serie A a punteggio pieno, mentre il Milan è già a -6 dalla vetta.
A due lunghezze dai nerazzurri c'è invece un gruppo di quattro squadre. La più quotata è certamente la Roma, che in uno degli anticipi di giornata passa 2-0 a Frosinone, ma senza fare una bella figura. A sporcare la vittoria dei giallorossi (2-0 con reti di Iago Falque e Iturbe) è l'invereconda sceneggiata di Digne, che sull'1-0 commette un fallo di mano plateale in area, poi si butta a terra fingendo di aver preso il pallone in faccia. Tutta la famigliola degli arbitri ci casca.
Non è una prestazione migliore quella della terna arbitrale che ha diretto Juve-Chievo, altro anticipo al veleno. L'1-1 finale figlio delle reti di Hetemaj e di Dybala è rovinato da un gol ingiustamente annullato ai veneti con Caesar, da un rigore non dato per fallo su Pogba e da uno invece concesso con molta generosità allo svenevole Cuadrado. Alla fine però il risultato rimane incredibile: bianconeri con un punto dopo tre partite e gialloblu che dal settori ospiti dello Juventus Stadium si tolgono lo sfizio di invitare gli avversari a "salutare la capolista".
A 7 punti come il Chievo ci sono anche Torino, Sassuolo e Palermo, tutte e tre protagoniste ieri di pirotecnici 2-2, rispettivamente contro Verona, Atalanta e Carpi. La partita più bella è quella della squadra di Di Francesco. Succede tutto nel primo tempo: solito colpo da circo di Pinilla (pare che in rovesciata suoni anche il campanello del portone di casa), poi sassata di Magnanelli da fuori, ancora una zampata di Pinilla e nuova staffilata dalla distanza per i neroverdi, stavolta del redivivo Floro Flores. Il tutto condito da due rigori sbagliati, uno per parte.
Subito sotto in classifica, a 6 punti, rispunta la Lazio. All'Olimpico i biancocelesti rialzano la testa dopo il disastroso 0-4 di due settimane fa a Verona, anche grazie alla collaborazione di un'Udinese pressoché evanescente. L'eroe della giornata è Alessandro Matri, all'esordio con la nuova maglia e autore di una doppietta in appena 9 minuti. Avendo ritrovato una prima punta di ruolo, forse Pioli riuscirà a convincersi che Keita è un attaccante esterno, non un ariete centrale.
In attesa di Sampdoria-Bologna (rinviata), chiude il quadro della giornata la vittoria della Fiorentina contro il Genoa, firmata dal giovane talento Babacar. I viola salgono così a 6 punti, mentre i liguri rimangono inchiodati a quota 3.