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di Roberta Folatti

Donne di secoli diversi

E’ il remake di uno dei miei film preferiti, “Donne” di George Cukor, girato negli Stati Uniti nel 1939, quasi un secolo fa ormai...
Il filo conduttore è il medesimo ma naturalmente The women, essendo ambientato ai giorni nostri, è tutt’altra cosa. Riscritto completamente dalla sceneggiatrice, regista e produttrice Diane English, con dialoghi assolutamente moderni, mantiene l’idea originale di un cast tutto femminile: la controparte maschile viene solo nominata, vagheggiata, dileggiata. Spesso anche trascurata per la verità. Insomma non si vede un uomo per tutta la durata della pellicola!
La modernità della versione 2008 sta principalmente nel fatto che le vite delle quattro donne protagoniste, e di tutte le comprimarie – tranne forse quella della sexy “spruzzatrice” Eva Mendes – non girano più solo attorno alla figura maschile e alle arti per tenerla avvinta a sè, ma si espandono nel campo professionale dove le donne sono diventate competitive e agguerrite. Persino la dolce, leale, remissiva Meg Ryan che ha sempre pensato prima agli altri, sacrificando le sue ambizioni per la pace familiare – si è addirittura adattata a disegnare abiti per handicappate per far contento il padre – persino lei a un certo punto si emancipa e si batte per realizzarsi nel lavoro. La English, sempre nell’ottica di una attualizzazione della storia, ha introdotto una lesbica nel gruppetto delle quattro amiche del cuore, protagoniste del film. Inoltre mentre Cukor ambientava la vicenda nel mondo lussuoso dell’high society degli anni’ 40 del secolo scorso, ancora immobile e pieno di pregiudizi, “The women” si sposta in un ambito più dinamico in cui la moda la fa da padrona. Le protagoniste sono fashon victims ma al tempo stesso hanno un ruolo all’interno di quel grande meccanismo, una dirige una rivista che fa opinione nel campo dei consumi, l’altra diventerà una stilista con una sua originalità. In questo, come nel ruolo di donne e uomini, il film si discosta molto dall’originale e del resto non poteva essere altrimenti visto il cambiamento dei tempi.
La trama generale, con la scoperta casuale che il marito di una delle quattro amiche ha un’amante che fa la commessa nei grandi magazzini più chic d’America, si attiene all’idea di Cukor, e prima ancora dell’autrice della commedia da cui è tratto “Donne” Clare Boothe Luce. Alcuni personaggi sono abbastanza simili come la madre di Meg Ryan, una ironicissima Candice Bergen e la vittima dell’”amour” (alla francese) Bette Midler, tra l’altro due delle interpretazioni più azzeccate.
Sempre nell’ottica di una relativizzazione del ruolo maschile, che in Cukor non c’era, illuminante è il dialogo fra la Ryan e il personaggio interpretato da Annette Bening: dopo il tradimento di quest’ultima che ha spifferato i fatti personali dell’amica a una gionalista di gossip, c’è una toccante e divertente riconciliazione durante la quale viene messa in primo piano l’amicizia fra donne rispetto alle relazioni con l’altro sesso.
“The women” ha ritmo, a tratti è travolgente col suo susseguirsi di sketch e situazioni, alcune battute strappano la risata. Ma non tutto è riuscito, alcuni dialoghi sono abbastanza risaputi. Ci sarebbe voluto una satira maggiore al mondo della moda, che se all’inizio è velatamente criticato, alla fine risulta sempre troppo irresistibile, anche coi suoi modelli malsani.


The women (Usa, 2008)
Regia: Diane English
Montaggio: Tia Nolan
Scenografia: Jane Musky
Cast: Meg Ryan, Annette Bening, Eva Mendes, Debra Messing, Jada Pinkett Smith, Bette Midler, Candice Bergen
Distribuzione: Bim