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Un genio dell'arte, un emarginato, un uomo solo ed un pittore tenace. Volevo nascondermi, firmato dal regista Giorgio Diritti, racconta la vita di Antonio Ligabue, attraverso la magistrale interpretazione di Elio Germano. Toni, figlio di una emigrante italiana, respinto in Italia dalla Svizzera dove ha trascorso un’infanzia e un’adolescenza difficili, vive per anni in una capanna sul fiume senza mai cedere alla solitudine, al freddo e alla fame. L’incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati è l’occasione per riavvicinarsi alla pittura, è l’inizio di un riscatto in cui sente che l’arte è l’unico tramite per costruire la sua identità, la vera possibilità di farsi riconoscere e amare dal mondo.

“El Tudesc,” come lo chiama la gente è un uomo solo, rachitico, brutto, sovente deriso e umiliato. Diventerà il pittore immaginifico che dipinge il suo mondo fantastico di tigri, gorilla e giaguari stando sulle sponde del Po.

Sopraffatto da un regime che vuole “nascondere” i diversi e vittima delle sue angosce, viene rinchiuso in manicomio. Anche lì in breve riprende a dipingere.

Più di tutti, Toni dipinge se stesso, come a confermare il suo desiderio di esistere al di là dei tanti rifiuti subiti fin dall’infanzia. L’uscita dall’Ospedale psichiatrico è il punto di svolta per un riscatto e un riconoscimento pubblico del suo talento. La fama gli consente di ostentare un raggiunto benessere e aprire il suo sguardo alla vita e ai sentimenti che sempre aveva represso.

Le sue opere si rivelano nel tempo un dono per l’intera collettività, il dono della sua diversità.

Il film si focalizza proprio sul  valore della diversità come motore per guardare il mondo e la vita attraverso un punto di vista altro.

Ligabue è prima di tutto un bambino rifiutato, divenuto un adulto emarginato anche per la sua fisicità deforme. I suoi quadri esprimono uno sguardo nuovo sull'esistente, raccontato come una continua battaglia per non soccombere, con un forte desiderio di riscatto. Pulsioni vitali forti che emergono prepotenti anche dalle sue sculture.

“Lo sviluppo narrativo della sceneggiatura esce dall’intenzione della semplice biografia di Antonio Ligabue per proporre un percorso narrativo che segue lo stato d’animo di Toni e fa delle emozioni che vive il perno portante del racconto, in un rapporto che offre allo spettatore un coinvolgimento più intimo e profondo”, dichiara il regista.

 

Volevo nascondermi (Italia 2020)

REGIA: Giorgio Diritti

SOGGETTO: Giorgio Diritti e Fredo Valla

SCENEGGIATURA: Giorgio Diritti, Tania Pedroni con la collaborazione di Fredo Valla

CAST: Elio Germano, Oliver Ewy, Pietro traldi

DISTRIBUTORE: 01 Distribution