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L’amico fedele è uno di quei film rari che ti sorprendono senza clamore, ti parlano con voce pacata ma arrivano dritti al cuore. Dietro la macchina da presa ci sono David Siegel e Scott McGehee, due registi americani che da anni si distinguono per un cinema elegante, misurato, capace di toccare le corde più profonde senza alzare mai la voce.

Con L’amico fedele, tratto dal romanzo di Sigrid Nunez, i due registi si avvicinano a un territorio più emotivo, senza però tradire il loro stile asciutto. È una storia di lutto, solitudine e legami inattesi, in cui l’anima più luminosa è, incredibilmente, un cane: Apollo, un gigantesco e malinconico alano che diventa il compagno di vita – quasi per forza – della protagonista Iris, interpretata da una intensissima Naomi Watts.

Iris è una scrittrice newyorkese in crisi. Le sue giornate sono piene di frustrazione: studenti troppo intraprendenti, progetti che non decollano, il peso del giudizio degli altri. E poi c’è una perdita che la colpisce come un cazzotto allo stomaco: il suo migliore amico e mentore, Walter, si è tolto la vita. Come se non bastasse, le ha lasciato in eredità Apollo, il suo cane. Nessuna spiegazione. Solo questo animale enorme, triste, fuori posto nella vita ordinata di Iris.

Apollo, interpretato magistralmente da Bing (sì, anche i cani possono essere attori straordinari), è goffo e silenzioso, occupa tutto il letto, costringe Iris a dormire sul pavimento. Ma ha anche qualcosa di raro: una presenza calma, costante, senza pretese. Dove gli esseri umani mettono aspettative, giudizi, maschere, Apollo offre solo ciò che è: un legame puro, privo di condizioni.

La convivenza non è facile, e in più c’è il problema pratico: il condominio ha una ferrea regola “niente animali”, e un alano non si infila certo in una borsa. Iris prova a liberarsene, a trovargli un’altra casa. Ma più passa il tempo, più si rende conto che non è lui ad avere bisogno di lei, ma il contrario.

Il film trova il suo momento più toccante in un confronto tra Iris e l’amico scomparso. Una scena immaginata, certo, ma carica di verità. È lì che il film esplode in tutta la sua forza: un dialogo sulla morte, il senso della vita, il dolore e il bisogno di essere visti davvero. Naomi Watts è straordinaria, capace di restituire ogni sfumatura emotiva con autenticità. Accanto a lei, Murray le tiene testa in un duetto attoriale di rara intensità.

L’amico fedele è una storia di perdita, ma anche di scoperta. Un racconto che ci ricorda quanto sia difficile lasciar andare e quanto sia prezioso trovare, a volte nei modi più inaspettati, un legame che ci salva. È un film che si insinua piano, ma resta a lungo. E in un mondo dove tutto urla, è un gesto di rara grazia.

 

L'amico fedele (USA 2025)

Regia: Scott McGehee, David Siegel
Cast: Bill Murray, Naomi Watts, Cloé Xhauflaire, Josh Pais, Carla Gugino, Noma Dumezweni, Sarah Pidgeon, Owen Teague, Gary Littman, Ann Dowd, Felix Solis, Jess Gabor
Sceneggiatura: Scott McGehee, David Siegel
Fotografia: Giles Nuttgens
Produzione: 3dot productions, Big Creek Projects
Distribuzione: Universal Pictures