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Categoria principale: Speciali

E' morto a 90 anni, a Miami, Luis Posada Carriles, terrorista americano di origine cubana. Si faceva chiamare "Bambi", si atteggiava a patriota, si era inventato scrittore e perseguitato politico ma era solo un assassino. L’ossessione verso il socialismo cubano ne ha segnato l’intera esistenza, dedicata a spargere terrore per conto della CIA, per la quale ha svolto ogni ruolo ed ogni atrocità, particolarmente quelle destinate allo scenario latinoamericano.

 

Nella sua carriera ha intessuto relazioni di amicizia e collaborazione con diversi personaggi attualmente in servizio presso il Dipartimento di Stato USA, e Marco Rubio - riferimento repubblicano in Florida e autorevole collaboratore di Trump - è sempre stato uno dei suoi sponsor principali, insieme ai congressisti Ileana Ross-Letinhen, Lincoln e Mario Diaz Balart.

 

 

Il profilo di Posada Carriles, terrorista, agente della CIA con l'hobby del tritolo, racconta di una coerenza assoluta al servizio del terrore. Ordigni, attentati, torture e cospirazioni sono la cifra della sua esistenza. Un prodotto malefico di laboratorio, creato allo scopo di uccidere. Un esempio tipico del prototipo di freedom fighters di reaganiana memoria. Ecco in dettaglio le tappe fondamentali della vita di questo terrorista amico della Casa Bianca la cui sorte è stata sempre profondamente intrecciata con l’Agenzia e, in particolare, con la famiglia Bush.

 

Nato a Cuba, la sua attività al servizio dell’orrore inizia nel 1954, quando intraprende relazioni con politici vicini al dittatore Fulgencio Batista. Tra il 1955-1957 ha un contratto come impiegato di fiducia nella multinazionale nordamericana Firestone. Viaggia spesso in l'America Latina come rappresentante della compagnia e mantiene frequenti contatti con l'FBI. Diventa collaboratore segreto della polizia durante la dittatura batistiana.

Nel 1959 si lega ai gruppi controrivoluzionari cubani che compiono diversi sabotaggi nell'isola e nel 1960 chiede asilo all'ambasciata d'Argentina nella capitale cubana, sostenendo essere un perseguitato politico. Il 25 Febbraio 1961 viaggia con un salvacondotto a Miami. Una settimana dopo s'arruola per ordine della CIA nelle organizzazioni controrivoluzionarie che si preparano all'invasione di Playa Girón.

Tra il Marzo e l'Aprile dl 1961 si qualifica come istruttore degli elementi che in Guatemala si preparano ad integrare le squadre d'infiltrazione e sabotaggio nel territorio cubano alla Baia dei Porci, ma evita di partecipare direttamente all'invasione. Nel 1961-1962 è negli Stati Uniti, dove aderisce all'organizzazione terroristica anticubana Movimiento Nacionalista Cubano (M.N.C.)

Nel 1963 è coinvolto, insieme ad altri emigrati cubani, nell'assassinio del presidente John F. Kennedy, a Dallas. Arruolato col grado di tenente dell'esercito statunitense, viene addestrato come ranger nella base militare di Fort Benning (Georgia), specializzandosi in strategie di contro-insurrezione, raid navali e tecniche d'uso di esplosivi. Insieme ad un altro anticastrista agente della CIA, José Benítez Grass, impartisce corsi di navigazione marittima in qualità di agente ufficiale dell'organismo d'intelligence. Nel 1964 viene collocato dalla CIA in un accampamento di Tampa, in Florida, per addestrare mercenari da infiltrare a Cuba; incarico dovuto alla sua conoscenza ed esperienza in esplosivi.

Nel 1965 un memoriale declassificato dalla CIA localizza Posada Carriles in compagnia di Jorge Más Canosa (presidente di quella che divenne la Fnca) a Veracruz, in Messico, nel tentativo di far esplodere nel locale porto una nave sovietica. Nell'Ottobre del 1967 la CIA trasferisce Posada Carriles in Venezuela, per "utilizzarlo" come parte dell'ininterrotta ostilità contro Cuba. In seguito entra a far parte della "Dirección de los Servicios de Inteligencia y Prevención (DISIP). Sotto lo pseudonimo di "Commissario Basilio" partecipa alla repressione dei gruppi progressisti venezuelani e latinoamericani.

Tra il 1967 e il 1976 lavora simultaneamente su commissione della CIA per i servizi segreti di Venezuela, Guatemala, El Salvador, Cile e Argentina. Nel 1971 organizza un tentativo di assassinio del Comandante Fidel Castro, approfittando di un viaggio del leader cubano in Cile, Perú ed Ecuador. Il 21 Gennaio 1974 é implicato nella collocazione di ordigni esplosivi nelle ambasciate cubane d'Argentina, Perù e Messico.

Nel luglio del 1974 invia lettere e libri esplosivi a vari consolati di Cuba in America Latina e il 7 novembre dello stesso anno colloca bombe nell'Istituto di Studi Brasiliani e nell'Ambasciata di Bolivia in Ecuador. Nel Giugno del 1975 crea a Caracas la "Empresa de Investigaciones Comerciales e Industriales CA" (ICICA), che dirige ed utilizza come facciata per le sue attività terroristiche in vari paesi della regione. Nel 1976 fonda, insieme a Orlando Bosch, suo socio, il "Comité de Organizaciones Revolucionarias Unidas" (CORU).

Il 22 Aprile 1976 è coinvolto nella detonazione di una bomba contro l'Ambasciata di Cuba in Portogallo, circostanza in cui perdono la vita due funzionari diplomatici cubani. Il 1°Luglio 1976 colloca una bomba nel "Centro Cultural Costa Rica-Cuba", in Costa Rica. Il 9 Luglio 1976 ne colloca un’altra nell'equipaggiamento di volo della Cubana de Aviación in Giamaica e il 10 Luglio 1976 ne piazza un’altra nella sede della stessa linea aerea nelle Barbados. Il giorno 11 Luglio 1976 un altro suo ordigno esplode negli uffici dell'Air Panamá, in Colombia. Il 4 Ottobre 1976 il CORU rivendica di aver collocato una bomba contro un canale televisivo a San Juan de Puerto Rico, mentre si proiettava il film cubano "La Nueva Escuela".

 

Il 6 Ottobre 1976 Posada Carriles viene identificato come principale pianificatore e autore intellettuale dell'attentato contro un aereo cubano, in volo sopra le coste delle Barbados, dove perdono la vita 73 passeggeri. Viene incarcerato con Orlando Bosch a Caracas e sottoposto a processo insieme a Hernán Ricardo e Freddy Lugo, autori materiali dell'attentato.

Tra il 1976 e il 1985 é detenuto in un carcere venezuelano in attesa del fallimento di un processo giudiziario artatamente portato per le lunghe. Ma il 18 Agosto 1985, durante un cambio della guardia, vestito di nero Posada esce dalla porta secondaria della prigione. Dopo 15 giorni a Caracas, viene trasferito ad Aruba, poi in Costa Rica e successivamente a El Salvador. Le operazioni sono finanziate dalla Fundación Nacional Cubano Americana e dalla CIA. Subito si unisce al gruppo che organizza i rifornimenti alla controrivoluzione nicaraguense dalla base area di Ilopango, in El Salvador e fà parte della rete di traffico di armi controllata a Washington dal Tenente colonnello dei marines Oliver North, responsabile della sicurezza interna dell'allora presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan.

Nell'Ottobre del 1986, allo scatenarsi dello scandalo Iran-Contras si lega ad un gruppo di istruttori venezuelani che addestrano la polizia salvadoregna in tecniche di contro-guerriglia e d'interrogatorio. Nel 1988 si trasferisce in Guatemala, dove lavora come consulente per la sicurezza per la Empresa de Teléfonos del Guatemala (GUATEL).

Nel 1992 la Fundación Nacional Cubano Americana crea una "commissione di sicurezza" o "ala militare", incaricata di preparare ed eseguire azioni terroristiche contro Cuba ed i suoi principali leaders. Nel corso degli anni il gruppo è presieduto da diversi direttori come: Alberto Hernández, Luis Zúñiga Rey, Horacio García, Roberto Martín Pérez. A queste attività Posada Carriles partecipa operativamente. Nel 1993 il gruppo terrorista della FNCA adotta il nome ufficiale di "Frente Nacional Cubano". Nel 1994 si reca a Cartagena delle Indie, Colombia, dove organizza un attentato, peraltro fallito, contro Fidel Castro, mentre percorreva il centro storico della città in compagnia del Premio Nobel per la Letteratura, Gabriel García Márquez.

Tra il 1994 e il 1997 Posada si dedica a reclutare una rete di mercenari in differenti paesi centroamericani, per eseguire attentati terroristici contro diversi obiettivi in territorio cubano, specialmente nel settore turistico. In uno di questi attentati, una bomba collocata nella hall dell'Hotel Copacabana da un mercenario salvadoregno ingaggiato da Posada, uccide l'imprenditore italiano Fabio Di Celmo.

Il 12 e 13 Luglio 1998, Posada Carriles, in un'intervista con il quotidiano The New York Times, si attribuisce la paternità degli attacchi con bombe a istallazioni turistiche cubane, affermando che sono finanziati dalla Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA).

Il 5 Novembre 2000 Posada arriva a Panama con un passaporto salvadoregno intestato a Franco Rodríguez Mena, (uno dei suoi tanti alias) per organizzare un attentato con esplosivo nell'Aula Magna dell'Università Nazionale, dove avrebbe dovuto parlare Fidel Castro. Il leader cubano, allertato dai suoi servizi di sicurezza, informa le autorità panamensi dell'attentato e di chi lo sta organizzando. Ed è così che pochi giorni dopo, il 17 Novembre, Posada Carries viene arrestato dalle autorità panamensi insieme a Gaspar Jiménez Escobedo, Pedro Remón e Guillermo Novo Sampoll.

Il 20 Aprile 2004 gli imputati dell'attentato alle Barbados vengono condannati a pene tra gli otto e i quattro anni di carcere, ma il 26 agosto dello stesso anno, l'allora presidentessa di Panama, Mireya Moscoso, concede l'indulgenza ai quattro terroristi. La notte stessa, adottando misure di massima sicurezza, i quattro vengono prelevati dalla prigione "El Renacer" e condotti all'aeroporto di Albrook, dove montano su un piccolo velivolo, fino all'aeroporto di Tocumen. Da lì montano su un jet privato che decolla rapidamente per l'Honduras, dove Posada Carriles viene scaricato, mentre gli altri proseguono il volo fino a Miami, Stati Uniti, accolti all'aeroporto da funzionari festanti della Fnca. Il 16 Marzo 2005. "Bambi" arriva a Cancùn proveniente dal Belize e, subito dopo, si trasferisce a Isla Mujeres, per poi  raggiungere la Florida a bordo dello yacht privato "Santrina" .

Il 17 Maggio 2005, "Bambi" appare in televisione mentre si accinge a rilasciare una conferenza stampa (effettuata in località segreta alle 12:00 p.m. ora locale) e già su internet appare un'intervista rilasciata ai cronisti del Miami Herald Oscar Corrales e Alfonso Charly, (effettuata si dice addirittura una settimana prima) dove dichiara spudoratamente: "Nessuno mi ha mai visto confezionare una bomba. La bomba all'Hotel Copacabana era molto piccola, doveva solo far esplodere delle vetrate, l'italiano era a 40 metri di distanza, fu sfortunato. Parla come un pugile suonato, pronuncia articolando in maniera molto gutturale e disarticolata. "E’ un "Frankestein" creato dai servizi segreti" dicono di lui molti giornalisti americani scandalizzati da tanto plateale cinismo.

 

Una ora più tardi, il Dipartimento di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti rende noto che Posada Carriles è stato già preso in consegna dagli agenti federali e trasferito in elicottero presso una località segreta, dove verrà esaminata la sua situazione immigratoria. Il comunicato delle autorità precisa che il terrorista non verrà consegnato né al governo cubano, né tantomeno a governi di altri paesi latinoamericani che agiscano in alleanza, a nome o in sinergia con tale nazione, alludendo chiaramente al Venezuela.

 

L'indesiderato ospite viene trasferito prima in una casa in Luisiana, poi in un centro correzionale del Texas. Il suo avvocato, Eduardo Soto, vince la causa sostenendo che Posada deve essere liberato e persino decorato in quanto "soldato degli Stati Uniti" per i cui interessi "ha lavorato per quaranta anni". Viene infatti liberato.

 

Il Venezuela, come Cuba e le organizzazioni per i diritti civili, invano chiesero che fosse estradato e processato per terrorismo e stragi. Il National Security Archivie statunitense lo definì il Bin Ladin delle Americhe. Per la comunità cubana di Miami legata alla Fnca, è sempre stato un buon patriota, per la CIA un ottimo “asset”, per la Casa Bianca un amico imbarazzante.