Il cardinale Tarcisio Bertone ha detto che Condoleeza Rice è assistita dagli angeli nel suo difficile compito. Il cardinal Bertone è un collega di Condoleeza, essendo Segretario di Stato Vaticano, una carica che assomma i poteri del primo ministro e di ministro degli esteri; è lecito supporre quindi che parli in qualità di capo della diplomazia vaticana quando si riferisce al ministro degli Esteri della prima potenza planetaria, anche se ha rilasciato questa dichiarazione in mezzo ad altre facezie sui preti pedofili e sulla presunta superiorità morale dell'istituzione che rappresenta. Diplomazia di segno decisamente diverso da quello corrente durante il pontificato di Woytila, il quale semmai raccontava di divinità ostili alla guerra, non certo di protezione divina per chi porta in giro per il mondo la guerra in nome di Dio e della civiltà occidentale. Evidentemente Joseph Ratzinger ha un atteggiamento molto diverso nei confronti degli spargimenti di sangue non cristiano e il cardinale Bertone condivide, altrimenti non si spiegherebbe. Purtroppo non ci sono angeli al Dipartimento di Stato e neanche alla Casa Bianca, ma solo gente che spende il nome di Dio per legittimare politiche di dubbia efficacia quanto sicuramente tragiche per le popolazioni che devono sopportarne le conseguenze. Non sono stati gli angeli a consigliare la Casa Bianca di armare nuovamente i nemici dei propri nemici una volta esaurite tutte le opzioni della “War on Terror”.
Sono stati invece i consiglieri di sempre a suggerire, a chi già è sprofondato nel fallimento, una soluzione diversa quanto già vista e non meno fallimentare; spargere armi e fomentare conflitti armati. Fallita l’esportazione della democrazia in Iraq e in Afghanistan per l’incapacità di relazionarsi con le popolazioni dei due paesi in termini diversi dal comando armato, gli Stati Uniti non hanno desistito. Nel 2006 i piani della Casa Bianca hanno portato la guerra anche in Libano ed i Somalia, mentre è degli ultimi mesi la decisione di armare ancora una volta i guerriglieri sunniti e di buttarli nella mischia.
L’invasione della Somalia è stata tutto sommato abbastanza facile e, nonostante si stia rivelando l’ennesimo fallimento, gli USA non raccolgono critiche evidenti per il bagno di sangue che si sta consumando a Mogadiscio e dintorni. Succede perché ad assumersi l’onere dell’invasione è la dittatura etiope e perché della Somalia non interessa niente a nessuno, nonostante si sappia da anni che il suo sottosuolo custodisce idrocarburi in discreta quantità.
Molto più difficile è stato organizzare e assistere al fallimento totale dell’invasione del Libano. Anche in Libano c'è stata una crescita dell’estremismo sunnita d’importazione, un crescendo lineare che ora si può a buon diritto attribuire ad una strategia precisa e ricercata. L’omicidio di Rafik Hariri è servito ad allontanare le truppe siriane e a lasciare campo libero ad Israele, che però non è riuscito ad avere ragione della resistenza libanese e alla fine ha dovuto ritirarsi sconfitto.
La strategia attuale è figlia di un ristretto gruppo dei noti “hardliner” neoconservatori e del Principe Bandar Bin Sultan, a lungo ambasciatore in USA, tanto amico dei Bush da essere soprannominato Bandar-Bush e oggi al centro dello scandalo BAE nella veste di ricettore di tangenti di giada per mega-forniture di armamenti. Ora, come allora, l’America arma quegli stessi estremisti che le furono tanto utili contro i sovietici in Afghanistan, diventando poi ostili e portando a termine numerosi attacchi terroristici, dalle ambasciate americane in Tanzania e Kenya, fino al massacro dell’undici settembre 2001.
Che si tratti di una linea e di un piano effettivamente in corso non ci sono dubbi. Non è solo Seymour Hersh ad affermarlo; le prove dell’esistenza di uno schema d’azione del genere emergono evidenti dai fatti degli ultimi mesi. Purtroppo si tratta di una strategia che è messa a fuoco da pochi e in discussione da nessuno, se non nel dibattito interno israeliano (discutono di chi sia stata la colpa) e che produce e continuerà a produrre bagni di sangue inauditi tra le popolazioni investite dalla “War on Terror” americana.
Se ne sono accorti i palestinesi, che hanno visto Israele e gli USA armare Abu Mazen, sconfitto alle elezioni, perché tentasse il fallimentare golpe contro Hamas e se ne sono accorti anche il libanesi, che hanno sentito il capo della commissione d’inchiesta internazionale sull’omicidio di Hariri, il belga Serge Brammertz,affermare che l’attentato mirava a prevenire l’elezione del pro-siriano Emile Lahoud al secondo mandato come Presidente del Libano, scopo che ”ha giocato un ruolo importante nel formare il clima nel quale sono emersi i motivi alla base dell’assassinio di Rafik Hariri”. Si aggiunga a questo che l'attentatore è risultato provenire dalla penisola arabica e si capirà come mai l'esercito libanese voglia la testa degli jihadisti stranier asserragliati nel campo di Naher al-Bared e come mai gli islamicissimi Hezbollah libanesi non alzino un dito per difendere i correligionari
Il fatto che la commissione d’inchiesta ONU sia pervenuta a risultati molto diversi dalle aspettative di quelli che ne hanno chiesto l'istituzione. non sembra aver disturbato. Gli USA si sono detti soddisfatti del lavoro della Commissione, che però probabilmente ora si spegnerà nel nulla. Centinaia di politici ed esperti che avevano accusato la Siria per l'omicidio di Hariri tacciono; probabilmente sono in imbarazzo nello spiegare perché la Siria avrebbe deciso di commettere il delitto, se il movente è anti-siriano e se le sue conseguenze hanno tanto nuociuto alla Siria. Si farà un tribunale internazionale sull’omicidio di Hariri, ma sul banco degli accusati non siederà la Siria; facile a questo punto ipotizzare un procedimento senza colpevoli o eternamente aperto.
Non ci sono angeli in volo sui teatri delle guerre scatenate dall'amministrazione Bush, solo aerei da guerra ed avvoltoi. Non ci sono angeli ad assistere Condoleeza Rice e nemmeno c'è Dio a consigliare Bush; ci sono invece interessi enormi e portatori spietati di questi interessi; gente per la quale un barile di petrolio o una mazzetta di dollari vale più di una vita umana.
Sono quelli che hanno voluto la guerra, sono quelli che la supportano parlando di Dio e degli angeli, quelli che dal 2003 ci hanno impedito di sentire l'opinione di un solo iracheno, afgano o somalo che non condividesse le strategie di Bush. Ci sono tre paesi nei quali l'Occidente ha portato la guerra, il sistema dei media italiani ( e occidentale più in generale) non ha mai concesso a nessun cittadino di questi paesi il diritto di tribuna e oggi ormai si limita stancamente a ribattere le notizie dei peggiori massacri. Per i media italiani (e non solo) le sofferenze di quei popoli non esistono; grazie a questa complicità i leader a mano armata hanno uno spazio di manovra inaudito, almeno facendo riferimento agli standard minimi previsti per una democrazia moderna.
Capita così che Gordon Brown possa definire la crisi umanitaria in Darfur come la peggiore del pianeta nell'indifferenza generale, quando in realtà la situazione impallidisce di fronte a quella in Iraq e ancora di più a quella della morte per fame, visto che quest'anno saranno un miliardo e duecento milioni gli uomini, le donne e i bambini che correranno il rischio di morire perchè non avranno cibo a sufficienza; un numero doppio rispetto alle previsioni e agli ultimi anni, perchè qualche genio si è inventato che sarebbe “ecologico” fare la benzina ricavandola dai prodotti agricoli. Era evidente che la trovata avrebbe fatto impazzire i prezzi degli alimenti e che il danno maggiore l'avrebbero subito le popolazioni dei paesi più poveri e ovunque gli strati sociali più deboli; ma lo “sviluppo” non si può fermare e le Cassandre non piacciono al mondo del business, ottimista per definizione.
Evidentemente si tratta di cose che a Bertone sfuggono, a meno che le gerarchie cattoliche, dissimulando, non adorino ancora l'antico “Signore degli eserciti”. Forse gli angeli che scortano la Rice non sono altro che “contractors” assoldati dalla fronda del “Paradiso Deviato”, perchè è davvero difficile immaginarsi i cherubini del Dio d'amore mentre coccolano l'amministrazione più antiumana della storia degli Stati Uniti