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Categoria: Esteri
di Bianca Cerri

Carlito, Jesus e Violeta nacquero a pochi giorni di distanza uno dall’altro da tre madri di origine ispanica che si guadagnavano da vivere raccogliendo pomodori per conto della Ag-Mart nei campi della Florida. Un lavoro faticoso, soprattutto per donne in stato di gravidanza avanzata ma per chi è assediato dalla miseria e costretto alla clandestinità spezzarsi la schiena è spesso l’unica alternativa possibile. Finita la stagione dei pomodori, i genitori di Carlito e degli altri due bambini si sarebbero spostati nella Carolina del Nord portandosi dietro i nuovi nati perché la vita dei braccianti che lavorano in nero è un continuo inseguire i cicli delle raccolte. Gli ispanici alle dipendenze della Ag-Mart hanno affrontato quasi tutti un lungo viaggio attraverso il deserto e rischiato la morte per disidratazione per arrivare fino in Florida, dove l’industria agro-alimentare rende miliardi. Nella stagione dei pomodori la Ag-Mart assume centinaia di clandestini disposti a lavorare dieci-dodici ore sotto un sole impietoso per meno di 800 dollari al mese, 100 dei quali serviranno a pagare l’affitto di un posto letto in una stanza con altre cinque persone alle “Torri, un agglomerato di casupole attaccate le une alle altre alla periferia di Immokalee. Le coppie sposate hanno diritto ad avere una camera separata dal resto degli abitanti ma devono adattarsi a condividere gli spazi comuni con gli altri

L’imminente nascita dei tre bambini aveva rallegrato la comunità ispanica che si preparava a festeggiare degnamente l’evento, ma tutto fu annullato quando arrivò la notizia che i neonati erano venuti al mondo con delle mostruose deformità. Carlito non aveva né braccia né gambe, Jesus non riusciva a respirare a causa della palatoschisi e sembrava stesse per soffocare da un momento all’altro, Violeta aveva un cuore debolissimo, il viso deformato e gli organi interni ipo-sviluppati. Ce n’era abbastanza per gettare nella disperazione un’intera comunità. Anche gli uomini più forti si ritrovarono con gli occhi pieni di lacrime davanti a quei bambini che mai avrebbero potuto avere una vita normale.

Tre giorni dopo essere venuta al mondo, Violeta morì e i genitori non poterono offrirle altro che un modesto funerale prima di ritornare in Messico consapevoli che per gli oppressi il sogno americano è solo un fievole riflesso di luce opaca. Francisca Herrera, la madre di Carlito, fu a lungo interrogata dai medici che non riuscirono a spiegarsi come tre donne senza storie di gravi patologie famigliari o legami di sangue con i mariti avevano messo al mondo tre figli deformi a poche ore di distanza l’una dall’altra, cosa mai accaduta in Florida. La donna riferì che per tutta la gravidanza aveva sofferto di forti emicranie, gonfiori alla gola e uno stato permanente di malessere accompagnato da eruzioni sulla pelle.

Iniziarono ad affiorare i primi sospetti sulla responsabilità della Ag-Mart nella tragedia dei tre bambini. Si scoprì che parecchi braccianti si erano sentiti male dopo essere venuti a contatto con pesticidi contenenti bromuro di metile, una sostanza messa al bando dal protocollo di Montreal ma che continua ad essere usata negli Stati Uniti. Nel 2004 nella sola California ne furono riversate tremila tonnellate.

I genitori di Carlito si rivolsero ad Andrew Yaffa, un avvocato di Miami, ed iniziarono una lunga battaglia legale contro la Ag-Mart, che con i suoi veleni aveva devastato l’organismo del bambino prima ancora della sua nascita. Yaffa accertò che la Ag-Mart era stata denunciata più di novanta volte per uso illegale di pesticidi e mancata osservanza delle disposizioni previste dal ministero dell’Agricoltura riguardanti la tutela della salute dei lavoratori, costretti a rimanere nei campi senza indumenti protettivi anche durante l’irrorazione di miscele letali. Alcuni braccianti hanno poi raccontato in tribunale che Ag-Mart rifiutava di fornire mascherine e guanti protettivi. Per paura di perdere il lavoro, nessuno osava protestare.

Dopo oltre quattro anni di udienze infuocate, il giudice ha condannato Ag –Mart a risarcire Carlito stabilendo che non venga resa nota l’entità della somma che avrà come unico beneficiario il bambino il quale, essendo cittadino americano,avrà accesso anche all’assistenza prevista per i disabili. Il piccolo ispanico, rimasto placidamente addormentato nelle braccia della mamma per tutta la durata dell’udienza, è ancora troppo piccolo per capire che la sua vita sarà una lunga strada in salita. Non sarà mai in grado di camminare, battere le mani, scrivere o fare a pugni con i compagni di scuola. Che almeno possa un giorno essergli di consolazione sapere che con quel suo piccolo corpo a forma di triangolo imperfetto ha sconfitto i seminatori di veleni rimasti sempre al di sopra di ogni sospetto.