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Categoria: Esteri
di Mariavittoria Orsolato

Lo scorso 31 luglio il neopresidente del Paraguay, l’ex-vescovo Fernando Armindo Lugo Mendez ha visto esaudita dal Vaticano la sua richiesta di dismettere gli abiti talari e di tornare ad essere un semplice cittadino laico. La richiesta era partita ufficialmente nel dicembre del 2006, quando l’ex vicario di San Pedro aveva formalmente abbracciato la strada politica candidandosi per le presidenziali e mettendosi a capo dell’Alianza Patriotica para el Cambio (APC), la coalizione multipartitica che lo scorso 20 aprile ha dato una nuova chanche al popolo paraguayano, liberandolo da oltre sesant’anni di dispotismo e malgoverno del principale partito repubblicano dell’America Latina, l’Asociaciòn National Republicana conosciuta anche come Partido Colorado. In molti avevano puntato sul suo essere uomo di chiesa e dopo la sospensione a divinis decretata il 20 gennaio di quest’anno i suoi sostenitori, ad Asunciòn così come nelle altre roccaforti del partito Colorado, erano aumentati in modo esponenziale. Ha deciso di parlarne con Altrenotizie. Teme che questo cambiamento anagrafico potrebbe compromettere la relazione di fiducia che lei ha instaurato con la sua Nazione?
Assolutamente no. Al contrario, il nostro popolo che per la maggioranza è cattolico prende questa decisione del Papa come una dimostrazione di affetto, comprensione e amore verso il Paraguay la sua gente. Pertanto la fiducia, la fede e la speranza che il popolo paraguayano ha depositato nelle mie mani continueranno ad essere custodite come un prezioso tesoro e saranno sempre un importante monito in vista del mio operato.

Cosa significa la riduzione allo stato laico, non tanto per il presidente eletto del Paraguay, ma per l’uomo Fernando Lugo?
Prima di tutto è una soddisfazione spirituale molto grande. Non è stato facile per me rinunciare alla mia condizione di vescovo, dopo 30 anni di vita sacerdotale. E non è stato nemmeno facile sopportare la sospensione a divinis imposta dal Vaticano quando rinunciai all’abito talare, nel dicembre 2006, per dedicarmi interamente alla vita politica. Questa decisione di Papa Benedetto XVI° di concedermi la dispensa sacerdotale rappresenta soprattutto una dimostrazione del grande affetto e del rispetto che Sua Santità ha nei confronti del popolo paraguayano, che mi ha eletto presidente lo scorso aprile. Tutto ciò mi rasserena molto e mi fa felice.

Questo implica che volendo lei potrebbe tranquillamente contrarre matrimonio?
Certo che sì, la dispensa di cui sono stato oggetto implica la mia conversione in un semplice cittadino laico, sebbene cristiano cattolico; e, come tale, ho la possibilità di esercitare i miei diritti civili, come sposarmi, fare figli e così via.

Pensa che il Vaticano abbia cambiato atteggiamento dopo la sua effettiva elezione?
Quello che ha fatto il Vaticano è stato semplicemente lasciar libero uno dei tanti tasselli che compongono il mosaico di quella Chiesa Cattolica a me molto cara. Si è pensato che così avrei potuto esercitare pienamente il mio nuovo incarico di Presidente della Repubblica di uno stato amico della santa sede, senza nessun tipo di sanzione. Il papa Benedetto XVI° sa che Fernando Lugo va a prendersi cura delle vite e dei destini di un popolo molto cattolico, e che continuerà a predicare e ad attuare i più alti valori morali e umani del cristianesimo. In definitiva, non è cambiato nulla.

Come crede che saranno da ora in poi le relazioni diplomatiche con la Santa Sede?
Come sono sempre state, cordiali e affettuose. Come del resto lo saranno con tutti gli altri stati amici. Proveremo a consolidare e rafforzare i nostri rapporti internazionali sotto l’egida del rispetto e del reciproco affetto.

E cosa dice Mercedes, sua sorella e First Lady? Ha preso bene il fatto di non avere più un prete in famiglia?
Sinceramente non abbiamo ancora discusso bene della mia nuova condizione. L’ho raggiunta telefonicamente e in breve mi ha espresso la sua più viva soddisfazione. Non certo perché non ha più un prete in casa ma perché ha capito che la mi scelta era di fondamentale importanza per poter

Sta viaggiando molto in questo perdiodo, Venezuela, Argentina, Brasile. A quando un ritorno nel belpaese?
Con l’insediamento alle porte, penso sarà difficile visitare a breve il vostro Pasese ma mi piacerebbe far sapere al fratello popolo italiano che sento nei suoi confronti un affetto speciale. Ho passato parte della mia vita in quella splendida nazione e conosco molto bene la bontà della sua gente, ha decisamente conquistato il mio cuore. Vorrei che sapessero, sia le autorità che i cittadini, che nel Paraguay sotto il mio governo troveranno sempre un paese amico, che crede però anche di essere meritevole del loro affetto e della loro solidarietà. Il lavoro da fare è molto e abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile.