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di Elena Ferrara

L’undici dei “Gendarmi” contro quelli dell’ “Osservatore”; i “Musei” contro gli “Svizzeri”; le “Ville pontificie” contro la “Fabbrica di San Pietro”… ed ora tutto è pronto per l’avvio di questo campionato di calcio unico al mondo. Scendono in campo nella cittadella dell’oltretevere le squadre vaticane che daranno vita ad un vero e proprio campionato all’ombra del Cupolone. La regia di questa singolare stagione è affidata ad un personaggio interno, Sergio Valci, che unisce all’attività di dirigente del Fondo di assistenza sanitaria vaticana la passione per il calcio. Ed è lui che rivela alla stampa del suo “paese” tutti i segreti e i retroscena del prossimo campionato che partirà ad ottobre. Valci comincia con le notizie di ordine storico. E ricorda che il primo incontro - quello del 7 gennaio 1521 – si svolse nel cortile del Belvedere con papa Leone X in tribuna d’onore. Ed ora al via c’è il nuovo campionato per lo scudetto 2009-2010. Favorita – annuncia Valci – è la squadra dei Gendarmi. Ma anche i Musei hanno buonissime possibilità... Ci sono poi gli Svizzeri sempre alla ricerca del loro primo titolo. E in giro ci sono fior di squadre perché nell'ambito della Direzione delle telecomunicazioni “ne sta nascendo una proprio adesso, che potrebbe capovolgere i pronostici”.

Quanto alla prima partita di calcio moderno tra i dipendenti del Papa, Valci precisa: “Le prime partite ufficiali si sono giocate nel 1947. Venne organizzato un quadrangolare e, ad onor del vero, la finale non si discostò molto dal ruvido sistema di gioco del calcio fiorentino: la gara tra i dipendenti delle Ville pontificie e della Fabbrica di San Pietro venne infatti sospesa per... incomprensioni reciproche. Poi per vent'anni si sono giocate solo partite tra amici. Nessun torneo vero e proprio, con tanto di regolamenti e classifiche”.

Poi nasce la prima squadra, nel giugno 1966, nei corridoi dei Musei. A formarla ci pensarono custodi, restauratori e inservienti, che scelsero di chiamarla Hermes. Nome originale e spiegazione curiosa: molti di loro in quel periodo prestavano servizio nel Cortile Ottagono del Museo Pio Clementino, dove c'è la copia della statua di Prassitele raffigurante proprio il mitologico messaggero degli dei. Da allora i campionati regolari. Con campioni e tifoserie.”

Ricordo - dice ancora Valci - che quella dell’Osservatore era una bella squadra, con tre tipografi immarcabili. Il giornale vinse altre tre volte. Nell'albo d'oro si sono succeduti un po' tutti, ad eccezione della Guardia Svizzera: Governatorato, Musei, Gendarmeria, Poste, Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, Associazione Santi Pietro e Paolo, Servizi tecnici, Servizi economici... Dal 1985 si disputa anche la coppa vaticana e dal 2007 la supercoppa. E mentre il lavoro preparatorio prosegue c’è anche chi pensa ad una squadra professionistica che partecipi alle competizioni internazionali, una sorta di nazionale vaticana…

Per ora sono solo voci. E Valci, in merito, precisa: “Non c'è nessuna possibilità di organizzare una squadra del genere perché non è istituzionalmente prevista, per quanto possa essere divertente l'idea. Non c'è una nazionale vaticana, ma una selezione di dipendenti che di tanto in tanto gioca partite amichevoli. La nostra rappresentativa non è iscritta alla Fifa né all'Uefa. Ma qualche soddisfazione ce la siamo tolta. L'esordio risale al 1985: 3-0 ad una rappresentativa di giornalisti austriaci. A Torino abbiamo pareggiato 3-3 con una selezione di funzionari dell'Onu. Ma la primavera della Roma, allenata da Benetti, ce ne ha fatti nove e il migliore in campo risultò il nostro portiere...”.

Quanto ai nomi dei calciatori delle compagini attuali ”il più bravo che ho visto giocare - dice Valci - è Bruno Mariotti, dipendente delle Poste. Anche oggi che viaggia verso i cinquant'anni è un valido attaccante. Forse non ha più la velocità di quando era giovane, ma ricordo che infilava i difensori partendo sul filo del fuorigioco”. Guardando al campionato di oggi, i big sono Alessandro Quarta dei Musei e due gendarmi, Andrea Cinque e Massimo Illuminati. Tra gli allenatori si ricordano Dino Da Costa, l'oriundo brasiliano che ha giocato con la Roma e con la maglia azzurra; De Angelis, alfiere del Genoa e della nazionale; Mattioli, in serie A con la Lazio. Tra i mister "interni" Franco Adamoli che ha allenato le Poste con lo stile di Arrigo Sacchi. E così l’oratorio del Vaticano parte con il suo campionato. Forse qualche emulo di Totti uscirà dall’Oltretevere e comincerà a farsi notare sui grandi campi europei.